^one lo
^* Poderi
"'^ perle
Perfine
iMonili
^do affi
^a in tutti
^dellfo.
leverà pur
levala caJ
il Disegno,
di cffo, o
e perfezio.
omma °ìu.
orato gran.
Cuoi beni.
ieve foo
marocche
iofare . De.
icever doni,
%rtanto in,
econbuod
a diticonv
mani , che
gli Edifcj,
artorifeono
Dell'Edificazione. 71
frazione fa il comandare , come ferine Plafone , con tutto ciò deve edere
(1 umile, e piacevolone! dare gli ordini a' Capimacftri ne' tempi opportuni
fenza aufterità , minaccie , ed imperio , non lanciando però quel rigore , e
correzione , che filmerà ncceffaria, ma fenza farli arroffire , ed inafprire_;
e non deve ftringere amicizia , familiarità , e confidenza con effi , e mol-
to meno cogli Operarj; perchè il lungo converfar genera noja, e la noja_,
difprezzo; ciò che ancora darebbe fofpetto della fua fedeltà al Padrone ;
come pur fe s'intromettefTe nelle compre de i Materiali . Non farà però
contro il fuo decoro il conferire i difegni., e modelli con fuoi Capimaeftri
fidati , cattivandoli con ciò l'animo di quefti.
Stabilito il difegno confegni in iferitto tutte le mifure al Capomaeftro, acciò
non s'attribuifea l'errore del Capomaedro all'Architetto ; per lo fteffo fine
7deve tenere appreffo di fe la copia di quel modello, che confegna al mede
u fimo, per togliere ogni ombra di fofpetto, e non privarli della libertà iti,
ciò , ch'è giufto. Deve rifiutare ogni dono de i Capimaeftri ;effendo vero
quel di Plautiano, che ; @ti accipit benefaiumperdidit libertatem. Non per
quello deve lafciare di effere fodisfatto da' Capimaeftri di quella facilità,
e cooperazione, che impiega nell'opera loro, ufandofi a quello fine darli
il tre per cento del guadagno.
Finalmente deve ftare accorto , che i Capimaeftri , e gli Operarj fiano fedeli,
c non faccino frodi per guadagnare in danno del Padrone, efortandoli all'
onefto , e giufto, ch'è quello , che ci refta appreffo Iddio , e predo gli Uo-
mini , e gioverà ancora a i figli ; mentre dell'ora malamente acquiftato è
più vero , che nafea in terra fterile , e da detto ab Aurora , che. fubito fpa^
rifee, overo ab Aura , che in umiliante vola al par del Vento,
delle mate
, delle vol;
tuta, fedeli
Ìbride^
ite; emendo
TOnficuri^ 1
e vegli i^ ^
ie fono"'"'
np'n^ P'
empo^
imen^s^
darlo ^
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e non deve ftringere amicizia , familiarità , e confidenza con effi , e mol-
to meno cogli Operarj; perchè il lungo converfar genera noja, e la noja_,
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contro il fuo decoro il conferire i difegni., e modelli con fuoi Capimaeftri
fidati , cattivandoli con ciò l'animo di quefti.
Stabilito il difegno confegni in iferitto tutte le mifure al Capomaeftro, acciò
non s'attribuifea l'errore del Capomaedro all'Architetto ; per lo fteffo fine
7deve tenere appreffo di fe la copia di quel modello, che confegna al mede
u fimo, per togliere ogni ombra di fofpetto, e non privarli della libertà iti,
ciò , ch'è giufto. Deve rifiutare ogni dono de i Capimaeftri ;effendo vero
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quello deve lafciare di effere fodisfatto da' Capimaeftri di quella facilità,
e cooperazione, che impiega nell'opera loro, ufandofi a quello fine darli
il tre per cento del guadagno.
Finalmente deve ftare accorto , che i Capimaeftri , e gli Operarj fiano fedeli,
c non faccino frodi per guadagnare in danno del Padrone, efortandoli all'
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mini , e gioverà ancora a i figli ; mentre dell'ora malamente acquiftato è
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