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ARCHEOLOGIA E BELLE ARTI
ture di perfetti marmi con nomi et cognomi de' capitani
che governavano et le loro proprie ceneri in urne di
pietra cotta et altre in vasi di vetro et cose simili con-
formi alla qualità loro, con medaglie, impronti, imprese,
geroglifici di loro proprii.
Il prete Ruba, il quale pubblicò il manoscritto del Blesi
corredandolo di un commento all'uso secentista, conferma
l'esistenza di tutti codesti cimelii, e soggiunge esservene nel
palazzo del governatore conte Guido Avellani ed averne
parimenti il fratello di lui capitano Costanzo Avellani , e
l'autore L. P. Blesi.
Ed in casa Blesi si conservò, fino alla morte del conte
ultimo di tale famiglia, avvenuta nel 1870, una nume-
rosa raccolta di cimelii, i quali se furono da persona
intelligentissima riconosciuti di poco valore per se stessi,
pure molto ne acquistavano per la loro quantità e per
trovarsi sul luogo stesso ove furono scavati. Vennero
comprati dal Maggiora-Vergano, il quale portosselli in
Asti, e di là passarono a Parigi, acquistati dal sig. Fe-
uardant : certo è grandemente da deplorarsi non li abbia
il Municipio acquese riscattati , e costituito con essi il
nucleo di un Museo d'antichità, che il nome ed il de-
coro della città richiede e che potrebbe divenire per gli
studiosi utilissimo, senza aggravio sensibile dell'erario co-
munale (1).
Per non ripetere cose da altri già dette rimanderò i
lettori al Vol. I, capo II e segg., della Storia d'Acqui del
Biorci, ove sono minutamente descritte molte anticaglie e
lapidi trovate nella nostra città e territorio. Una parte di
esse si conservano nel Museo Archeologico di Torino, e fra
queste il musaico del Duomo illustrato in questi stessi Atti
(1) Cf. Atti della Società di Arch. e Belle Arti, II, 183.
ARCHEOLOGIA E BELLE ARTI
ture di perfetti marmi con nomi et cognomi de' capitani
che governavano et le loro proprie ceneri in urne di
pietra cotta et altre in vasi di vetro et cose simili con-
formi alla qualità loro, con medaglie, impronti, imprese,
geroglifici di loro proprii.
Il prete Ruba, il quale pubblicò il manoscritto del Blesi
corredandolo di un commento all'uso secentista, conferma
l'esistenza di tutti codesti cimelii, e soggiunge esservene nel
palazzo del governatore conte Guido Avellani ed averne
parimenti il fratello di lui capitano Costanzo Avellani , e
l'autore L. P. Blesi.
Ed in casa Blesi si conservò, fino alla morte del conte
ultimo di tale famiglia, avvenuta nel 1870, una nume-
rosa raccolta di cimelii, i quali se furono da persona
intelligentissima riconosciuti di poco valore per se stessi,
pure molto ne acquistavano per la loro quantità e per
trovarsi sul luogo stesso ove furono scavati. Vennero
comprati dal Maggiora-Vergano, il quale portosselli in
Asti, e di là passarono a Parigi, acquistati dal sig. Fe-
uardant : certo è grandemente da deplorarsi non li abbia
il Municipio acquese riscattati , e costituito con essi il
nucleo di un Museo d'antichità, che il nome ed il de-
coro della città richiede e che potrebbe divenire per gli
studiosi utilissimo, senza aggravio sensibile dell'erario co-
munale (1).
Per non ripetere cose da altri già dette rimanderò i
lettori al Vol. I, capo II e segg., della Storia d'Acqui del
Biorci, ove sono minutamente descritte molte anticaglie e
lapidi trovate nella nostra città e territorio. Una parte di
esse si conservano nel Museo Archeologico di Torino, e fra
queste il musaico del Duomo illustrato in questi stessi Atti
(1) Cf. Atti della Società di Arch. e Belle Arti, II, 183.