Universitätsbibliothek HeidelbergUniversitätsbibliothek Heidelberg
Metadaten

Bullettino di archeologia cristiana — 7.1869

DOI Heft:
Nr. 4 (Luglio e Agosto 1869)
DOI Artikel:
Nr. 5 (Settembre - Decembre 1869)
DOI Artikel:
Reccenti scoperte nella chiesa alle Acque Salvie dedicata alla memoria del martirio dell' apostolo Paolo
DOI Seite / Zitierlink: 
https://doi.org/10.11588/diglit.22273#0101
Überblick
loading ...
Faksimile
0.5
1 cm
facsimile
Vollansicht
OCR-Volltext
— 91 —

babile, che la comunità armena dopo il 1305 dal-
l'insalubre dimora alle Tre Fontane sia stata trasfe-
rita al borgo di s. Pietro. L'annotazione però, che
quegli Armeni erano uxorati, li esclude dal ceto ce-
nobitico ; al quale parrebbe d'altra parte aggregarli
la denominazione fratres. Intorno a ciò veggano gli
eruditi delle cose armene ed orientali.

Bello è il vedere che nei secoli XIII e XIV gli
Armeni ebbero in Roma cenobii di monaci e preti
secolari del loro rito; che un insigne santuario apo-
stolico fu loro dato a custodire ed officiare ; che i
Latini presero parte all'erezione e consecrazione dei
loro monumenti. Imperocché in uno di questi il Franco,
cioè Latino, incisore dell'epigrafe armena dimanda
preghiere per se e per i suoi; nell'altro in lettere
latine è scritto che la croce scolpita sali' epitaffio è
consecrata. Così anche circa questi secoli fu data dai
Latini in Perigueux sepoltura privilegiata presso l'al-
iare ad un pellegrino armeno. Nei secoli XII e XIII
gli Armeni ebbero continue relazioni coi crociati ; e
la loro chiesa fu ossequente alla se le apostolica, ed
era in comunione col centro della cattolica unità (1).
Di che ottima prova e valido documento è altresì
la scoperta ora avvenuta alle acque Salvie, che agli
Armeni tutti dee essere graiissima e nei loro annali
sarà registrata.

Dalle epigrafi del secolo XIII e del XIV conviene
salire fino al secolo quarto per trovare in Roma al-
tre iscrizioni di Armeni cristiani. All'anno 383 spelta
l'epitaffio di Quirilto e d' Iperechia sua moglie: Qui-
rillo era civis Armeniacus Cappadox, cioè dell'Ar-
menia minore seconda, la cui metropoli fu Melitene,
come ho spiegato nel primo tomo delle Inscriptiones
christianae p. 153, 156. Egli morì di anni settanta
e fu perciò contemporaneo del grande apostolo del-
l'Armenia maggiore Gregorio l'illuminatore. In un'i-
scrizione romana, che stimo più antica di quella di
Quirillo, si legge (2):

......IA * IVLIA ■ IRENA

.....TIS f HILARI ■ CONIVX

.....ETIL v V1X • ANN . XXVII

NATIONE • ARMItf

Colesta Giulia Irena e il suo coniuge Ilaro furono
natione Armini, cioè Armenti. Il Gudio dice che la

(1) Vedi Serpos, Compendio storico di memorie cronologiche concer-
nenti la nazione Armena, Venezia 1786, T. 11. p. 89 e segg.

(2) Gudio, Inscript. p. 276, 4; Muratori p. 1356, 3; Maft'ei Mus.
Ver on. p. 268, 8; Donati, Inscr. p. 332, 1.

loro iscrizione era incisa litteris medii aevi, formola
ch'egli adopera per indicare i secoli cristiani, anche
quarto o quinto. Se ciò è vero, costoro saranno
probabilmente da annoverare tra gli Armeni cristiani
morti in Roma nei primi secoli. Ma l'affermazione
del Gudio non m' ispira fiducia: e il titolello propo-
sto, che era bipartito, come tanti e tanti dei colom-
barii romani, parmi piuttosto proprio di due olle ci-
nerarie d' alcun colombario dei tempi imperiali, che
d'un loculo cimiteriale cristiano o d'un'arca sepol-
crale dei secoli bassi. Non conosco altre memorie epi-
grafiche trovate in Roma , che o certamente o dub-
biosamente spettino ad Armeni cristiani.

D:bbo conchiudere con un"avvertenza cronologica.
Gli anni di Cristo coincidenti con quelli dell' èra
armena, sono stali da me calcolati aggiungendo Sol
ai numeri dell'èra predetta. L'odierno computo degli
Armeni aggiunge soli 530 anni alle cifre della loro
èra, per trovare la concordanza cogli anni dell'èra
volgare. Secondo questo computo i' iscrizione sopra
riferita dell' anno armeno 693 fu nello scorso secolo
interpretata dell'anno nostro 1215; mentre io l'ho as-
segnata al 1246. E le altre due testé scoperte sono co-
munemente dagli Armeni attribuite agli anni 1266,
1301; io ho scritto in ambedue Tanno seguente. Ren-
derò conto di questa differenza. L'anno armeno è di 365
giorni senza frazione, e senza il compenso dei bissestili
giuliani. Ciò dà la differenza d'un giorno ogni qua-
driennio, e di un anno alla fine d'ogni periodo di 1461
anni vaghi pari a 1160 anni giuliani. Il primo periodo
di 1461 anni dell'èra armena terminò nel 1320 dell'èra
nostra. Perciò se la distanza nel computo ordinario
degli Armeni tra i' èra loro e la cristiana oggi è di
anni 550, prima del 1320 fu di 551 (1). I monu-
menti da me prodotti essendo tutti anteriori al 1320,
le loro date debbono essere calcolate non secondo il
computo odierno , che è del secondo periodo , ma
secondo quello del periodo primo. Infatti l'epitaffio
di Vartan ne segna la morte agli 11 di Aprile Do-
menica delle palme dell' anno armeno 754. Secondo
il computo odierno degli Armeni il loro anno 754
coinciderebbe col 1304 dell'èra cristiana. Or bene nel
1304 la Pasqua fu ai 29 di Marzo e la Domenica delle
Palme ai 22 di quel mese, non agli 11 di Aprile.
Il vero computo però da me accennato, che vale nel

(l) V. Dulauricr, Recherches sur la clironologie Arménienne te-
chnique et historique, Paris 1859 T. I p. 53, 54.
 
Annotationen