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Bullettino di archeologia cristiana — 7.1869

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Nr. 4 (Luglio e Agosto 1869)
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Nr. 5 (Settembre - Decembre 1869)
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Appendice intorno ai monumenti cristiani di Boville, Ariccia ed Anzio
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https://doi.org/10.11588/diglit.22273#0089
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Appendice intorno ai monumenti cristiani di Boriile, Ariccia ed Anzio.

Nella disseriazione precedente ho dimostralo che
che l'odierno Albauo, come città, è di origine contem-
poranea del secolo in circa quarto ; e che nelle più
antiche tavole geografiche non se ne fa punto men-
zione tra Boville ed Ariccia. Or se in una siffatta
borgata di abitanti colleltizii, che noi chiameremmo
figli di truppa , il seme evangelico nei primi secoli
della chiesa fruttificò, e ce ne rimangono ancora le
tracce monumentali, non avrà del pari fruttificato
quel seme nei municipii contigui zWAlbanum, e non
ne rimarrà forse qualche monumento?

Di Boville cristiana niuna notizia ci ha tramandato
la storia; ma se ne fossero state accuratamente esa-
minate ed interrogate le pietre e le macerie, queste,
come in cento altri luoghi, ci avrebbero rivelato ciò
che tacciono i libri e le memorie scritte in carta o
in pergamena. Volgendo la prima metà dello scorso
secolo uscì dalla terra nella villa Colonna alle Frat-
tocchie (silo notissimo dell'antica Boville) un sarcofago
figurato d'arte cristiana. Quivi erano effigiali i mira-
coli di Lazaro risuscitato, dei pani e pesci moltipli-
cati , del cieco sanato , del paralitico che si reca in
sulle spalle il suo letto. Con questo sarcofago vennero
in luce alia vetastorum christianorum monumento rum
fragmenta e vicino aliquo juxta viam Appiani antiquo
Christianorum sepulcreto effossa. Così il Volpi (1), uni-
co testimone di queste scoperte, delle quali niun conto
fu tenuto; nè dei trovati monumenti abbiamo veruna
descrizione o notizia oltre le allegate parole. Nel 1787
venne in luce un altro vestigio dell'antica cristianità
dei Bovillensi. I lavori dell'Appia nova, che si con-
giunge all'antica alle Fraltocchie, cioè appunto in Bo-
vile, fecero scoprire gli avanzi di una vetusta chiesa;
» ma appena vi fu il tempo , dice il Riccy, di ve-
» derli, che furono rovinati » (2). Ai nostri giorni
o di quella medesima chiesa o d'un'altra sono stati
dissepolli alquanti marmorei ornamenti. Imperocché
nei magazzini del sig. Guidi ho veduto due colonnine
di marmo bianco della grandezza di quelle, che sogliono

sostenere i ciborii degli antichi altari isolati; ed avevano
i loro capitelli di scultura del secolo in circa quarto,
adorni di belli monogrammi di questa forma A ^ CO.
Seppi con sicurezza che quei marmi venivano da Bo-
ville; ora adornano in Roma la porta della sala ca-
pitolare di s. Domenico presso la chiesa di s. Sisto
vecchio. Egli è adunque certo, che sarcofagi ed al-
tri avanzi d'un vetusto sepolcreto cristiano ed una o
due antiche chiese noi potremmo conoscere e studiare
in Boville, se di conservare od almeno di descrivere
sì venerande reliquie alcuno si fosse presa la cura.

Il territorio poi dei Bovillensi diè ricetto a più d'un
cimitero cristiano. Alla sinistra dell'Appia, poco olire
Boville, prima del diverticolo che sale all'odierno Ca-
stel Gandolfo, discese il Boldelti nel 1712 in un sot-
terraneo cimiteriolo di breve ambito, la cui cristianità
non solo dalle forme dell' ipogeo ma anche da una
croce in musaico fu riconosciuta (l). Io ho in vano ri-
cercalo cotesto sotterraneo: ma circa il luogo, ov'esso
dee giacere nascosto, il signor Cittadini di Castel Gan-
dolfo ha scavalo sepolcri con alcuni frammenti di epi-
taffi, che mi sembrano cristiani e del secolo quarto.

Alla destra dell' Appia a Boville diverte una via
diretta ad Anzio. Fatto poco più d'un miglio di que-
sta strada, si costeggia l'ampio fondo del cav. Pietro
Sala di onoranda memoria. Quivi nel cortile della
casa rustica l'anno 18j3 furono trovate le rovine d'un
monumento sepolcrale di personaggio consolare; i fasci
scolpiti sulle decorazioni marmoree ne davano chiaro
indizio. Un piccolo edificio ad uso di abitazione
adorna di marmi e di musaici, opera dell'età roma-
na imperiale del secolo in circa secondo, era con-
tiguo al monumento ; e ne fu , credo io , la cu-
stodia, cioè la casa dei servi o liberti custodi del se-
polcro e della sua area. Cotesta casa era stala in se-
guilo abbandonata dai vivi ed invasa dai morti; il
piano delle sue camere era tutto coperto di arche
sepolcrali costruite con tegoloni romani, la forma
e la costruzione delle quali s' addiceva a tempi cri-
stiani. In fatti due iscrizioni quivi furono rinvenute

(1) Velus LaliumT. VII p. 141, 142.

(2 Riccy, Mena, storiche dell'antichissima città d'Alba longa ctc.p. 173.

(1) Boldetti pag. 558.
 
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