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Bullettino di archeologia cristiana — 7.1869

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Nr. 4 (Luglio e Agosto 1869)
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Nr. 5 (Settembre - Decembre 1869)
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D' un epitaffio dell' anno 488 trovato presso Piacenza ed illustrato dal ch. sig. Pietro Bortolotti
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https://doi.org/10.11588/diglit.22273#0104
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— 94 —

e del vaso, bastasse ormai, nell'intenzione dell'artefice, Se. punto di vero fosse per avventura nella interpre-
ad esprimerne il tradizionale concetto, una più semplice tazione supposta, forse alcun che d'analogo potrebbe pen-
e spiccia composizione; senza briga di scolpir grappoli e sarsi anche degl'isolati e recisi tralci sfrondati, (simili ai
uccelli; ma parrebbe assai più probabile, che quella in- nostri spirali viticci), che s'incontran pe'marmi (De Rossi,
solita nudità della pianta non abbia a essere senza il suo Inscr. chr. n. 1119). I quali, anzi che aver comune il si-
ascoso perchè. Una supposizione potrebbe offrirsi sponta- gnificato cogli altri ramuscelli fronzuti, e le frutta e i
nea : se non che ne resterebbe radicalmente cambiato il fiori, e i sì frequenti grappoli d'uva, ordinarli simboli del
concetto della vite; allo stesso modo per altro che, per paradiso, potrebbero, per la stessa lor nudità, e sfoglia-
F addizione d' altri simboli, vedemmo fondamentalmente tura, avere altro senso, ed alludere alla risurrezione della
tramutato il primitivo concetto del vaso. Il tralcio ignudo carne. Potrebbero essere, non già tralci aridi e risecati,
che tenendo radice entro il mistico vaso , è destinato a ma vivaci talli, o ramuscelli da trapiantare, per risorger
rivivere e rifrondire pel vivifico umore di quello, sarebbe di terra e rigermogliare e fruttificare di nuovo; acconcio
acconcissimo simbolo della risurrezione futura; e per tal e consolante simbolo all'occhio del fedele, che sa di scen-
modo il consociato emblema della vite e del vaso come der sotterra per levarsi un dì dal sepolcro, e rivestire le
potè , nella prima sua fase , simboleggiare la beata im- mortali sue spoglie. Come scrivea appunto S. Cirillo G-e-
mortalità dell'anima, così potrebbe significare, nella se- rosolimitano: Surculi vitium, aliarumque arborum omni-
conda, il glorioso risorgimento dei corpi. no excisi et transplantati reviviscunt et fructificant: ho-
Ma questi non sono che incerti divinamenti : ed in mo vero propter quem Ma sunt, cadens in terram non
materia sì dubbia ed oscura, ben può essere a ciasche- excitabitur? fCatech. 18/ Ma basti di ciò e della lapida
duno concesso di modestamente proporre congetture. di Lumenusa. »

Notizie

ROMA.. Sepolcri cristiani scoperti presso il chissima, pure la croce che qui le è prefissa ed il non es-
luogo , ove fu il celelire titolo tli s. Ciriaco sere giammai stata rinvenuta tegola veruna con queste let-
nelle terme di Diocleziano. lere Dej sep0]cr[ delle catacombe romane, mi fanno giudi-

li sig. Giuseppe Spithover nella sua villa contigua al- care che cotesto sigillo sia stato proprio d' un1 officina del
1' orto e convento di s. Maria della Vittoria, a sinistra della secolo quinto cadente o del sesto. E veramente circa il se-
via di Porta Pia, ha scoperto alcuni sepolcri costruiti gli colo sesto dentro le mura della città e specialmente sul-
uni sotto gli altri in circa nel modo, che è dichiarato e deli- TEsquilino furono stabiliti, malgrado il divieto delle antiche
neato nel Bulletiino del 1866 pag. 44. Avendo egli rico- leggi romane, sepolcri e cimiteri (v. Bull. 1863 pag. 32).
nosciuto quei sepolcri essere cristiani, e congetturando che Che i sepolcri, dei quali ragiono, sieno parte d'un ci-

possano spettare alle adiacenze dell' antica celebre chiesa mitero dipendente dal titolo oggi distrutto di s. Ciriaco in
di s. Ciriaco in thermis, ha chiamato la Commissione di thermis, è opinione assai verisimile; cui però sembra fare
sacra archeologia ad esaminare siffatta scoperta ; e ragio- qualche obbiezzione la topografia dell'antica via nomentana.
nevolmente desidera, che ne rimanga memoria in servigio \\ titolo di s. Ciriaco era alla destra di chi va per la mo-
degli studii della romana topografia sacra e profana. derna via di Porta Pia, e parimente alla destra dell'antica

La cristianità dei sepolcri, benché privi di qualsivoglia via nomentana: e lo testificano il topografo einsiedlense, la
epitaffio, è dimostrata dal modo e dai materiali di loro co- pianta di Roma del Bufalini e le vestigia della chiesa me-
struzione. Fra parecchie grandi tegole quivi adoperate , le desima additate dal Martinelli nella vigna dei padri certo-
cui impronte di sigilli ne dimostrano la provenienza da officine s\n[ ¥erso l'odierno ospizio di poveri a Termini (1). liti-
diverse e notissime dei primi tre secoli imperiali, una ve tolo di s. Susanna stava e sta dalla parte opposta; ed in
n'era segnata col seguente bollo di fabbrica cristiana: unea con qUesto titolo, da esso però notabilmente discosti,

giacciono i sepolcri testé scoperti. Sembra adunque a prima
giunta probabile appartenere questi ad alcuna chiesetta posta
alla sinistra, non alla destra di chi andava per l'antica via
nomentana verso la porta; e nella linea del titolo non di
Questa impronta è assai notabile, non solo perchè confer- s< Ciriaco in thermis, ma di s. Susanna,
ma la cristianità e l'età dei predetti sepolcri , ma eziandio Questa chiesetta potrebbe essere un antico oratorio de-

+ IN . NOMI
NE DEI

per la somma rarità sua. Fino ad ora se ne conosceva un solo dical0 a s> Andrea; del quale ho trovato l'inedita notizia

esemplare in Roma negli ipogei di s. Martino ai monti, stani- jQ uua boua papa]e acefala e mul;[a jn f]nc data jn fav0re
pato dal Gudio (pag. 373, 7); ed uno trovato in Ostia nel 1804

e registrato dal Marini nel suo manoscritto delle iscrizioni -

dollari n. 93 4. Benché la formola in nomine Dei sia anti- - (i) Martinelli, Roma ex eilmica sacra p. 354.
 
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