ARCHEOLOGICA MUNICIPALE.
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Premesso queste brevi notizie, passiamo a vedere se neppur
oggi esista esemplare antico e genuino di cotesto arredo, per noi
divenuto sì necessario nella imbandigione della tavola. Una bella
scoperta fatta di prossimo dalla nostra Commissione, mentre ha
dato origine ed occasione al presente mio scritto, mi permette
anche di affermare, che noi possediamo più di un modello delle
antiche forchette da mensa.
Nel Febbraio dell' anno corrente cavandosi sulla piazza Mar-
gana, alle radici del Campidoglio , per la costruzione di una
cloaca, fu estratta dal suolo presso l'imboccatura della via dei
Delfini, alla profondità di circa due metri, una forchetta di
argento, di perfetta conservazione, che può vedersi alla tav. IX,
n. 1 e 2, delineata di fronte e di profilo, nella grandezza del-
l'originale. Il luogo in cui fu ritrovata era compreso nell'an-
tico circo Flaminio ; e sulla medesima piazza si discuoprirono
avanzi di strutture a grandi parallelipipedi di tufa , spettanti
probabilmente a quel vastissimo edifizio, onde prendeva il nome
la Regione IX della Eoma imperiale.
La forchetta è a due punte con bel garbo divergenti, ed a simi-
glianza delle nostre alquanto incurva nel manico, la cui estremitìi
finisce in piede di capriolo assai gentilmente modellato. Circo-
stanza notabile , perchè tanto l'altra forchetta pubblicata dal
Caylus ', quanto un qualche cucchiajo rinvenuto a Pompei 2,
ha parimente il manico terminato da una zampa di capriolo.
Venuto questo raro oggetto nelle mani della Commissione,
la particolarità della forma già nota e la eleganza del lavoro
fecero tosto inclinare i miei illustri colleghi a riconoscerlo per
antico. Quanto a me, devo confessare, che sul principio mi facea
qualche difficoltà il non vederlo coperto, non dirò da ruggine
secolare — che ciò non sempre interviene, per varie cause ben
1 Ikcmil III pi. 84 n. 5, pag. 312.
2 Se ne vegga uno fatto delineare dal Marquard nel luogo indicato,
p. 323 lett. A.
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Premesso queste brevi notizie, passiamo a vedere se neppur
oggi esista esemplare antico e genuino di cotesto arredo, per noi
divenuto sì necessario nella imbandigione della tavola. Una bella
scoperta fatta di prossimo dalla nostra Commissione, mentre ha
dato origine ed occasione al presente mio scritto, mi permette
anche di affermare, che noi possediamo più di un modello delle
antiche forchette da mensa.
Nel Febbraio dell' anno corrente cavandosi sulla piazza Mar-
gana, alle radici del Campidoglio , per la costruzione di una
cloaca, fu estratta dal suolo presso l'imboccatura della via dei
Delfini, alla profondità di circa due metri, una forchetta di
argento, di perfetta conservazione, che può vedersi alla tav. IX,
n. 1 e 2, delineata di fronte e di profilo, nella grandezza del-
l'originale. Il luogo in cui fu ritrovata era compreso nell'an-
tico circo Flaminio ; e sulla medesima piazza si discuoprirono
avanzi di strutture a grandi parallelipipedi di tufa , spettanti
probabilmente a quel vastissimo edifizio, onde prendeva il nome
la Regione IX della Eoma imperiale.
La forchetta è a due punte con bel garbo divergenti, ed a simi-
glianza delle nostre alquanto incurva nel manico, la cui estremitìi
finisce in piede di capriolo assai gentilmente modellato. Circo-
stanza notabile , perchè tanto l'altra forchetta pubblicata dal
Caylus ', quanto un qualche cucchiajo rinvenuto a Pompei 2,
ha parimente il manico terminato da una zampa di capriolo.
Venuto questo raro oggetto nelle mani della Commissione,
la particolarità della forma già nota e la eleganza del lavoro
fecero tosto inclinare i miei illustri colleghi a riconoscerlo per
antico. Quanto a me, devo confessare, che sul principio mi facea
qualche difficoltà il non vederlo coperto, non dirò da ruggine
secolare — che ciò non sempre interviene, per varie cause ben
1 Ikcmil III pi. 84 n. 5, pag. 312.
2 Se ne vegga uno fatto delineare dal Marquard nel luogo indicato,
p. 323 lett. A.