ARCHEOLOGICA MUNICIPALE.
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degli altri attributi. Perchè l'alta fiamma accesa sovressa reca
il pensiero agli onori e ai sacrifizi fatti agli iddii, ch'era il più
sacro e il più eccelso uso che far si potesse del fuoco.
Del cane messo accanto a Silvano, in atto di pendere da
suoi cenni, è troppo facilmente inteso quale sia la convenienza
d'accompagnarlo con tal nume, perchè giovi fermarsi a farne
parola.
Prima che il cane fosse il solerte compagno dell'uomo nella
caccia, fu esso a lui di valido aiuto e insieme di difesa a pene-
trare nei vergini boschi, stanza ancora a feroci belve: egli è a
quel primitivo stato che se ne vuole assegnare la unione al
dio delle selve. Venne poi l'idea d'un tempo più mite e con
esso quella del cane simbolo della custodia, che andava associato
agli stessi Lari, i fedeli guardiani delle case.
Venendo ora all'iscrizione, sappiamo da essa, che l'edicola
coll'imagine di Silvano, chiamata signum fu donata in un
colla base da Marco Ulpio Fructo !. che dice se stesso Aedi-
timus. Ufficio che deve per avventura riferirsi piuttosto al
culto del Genio degli equiti singolari, che non all'altro di Sil-
vano. Ed in vero si deve credere che ad unirlo a quel nume
movesse il dedicante una sua propria e particolare cagione, la
quale non può meglio trovarsi, che nell'ufficio sostenuto da lui.
1 Tale denominazione è qui data ad una figura di bassorilievo. In-
certo ò ancora presso gli eruditi in qual modo gli antichi chiamassero tali
sculture, certo impropriamente dette da alcuni anaghjpha, da altri loreumala
ed anche opus cadatum. Ennio Quirino Visconti avvertì alla greca deno-
minazione tutto:, usata ancora dai latini. Quello che è scritto nel presente
marmo, confrontato col virgiliano: aspcra signis ponila, che non può inten-
dersi se non di nappi esternamente ornati di bassorilievi, merita quindi
attenzione, potendo stabilire il preciso nome di questa si bella e tanto
rilevante parte della scultura.
2 In proposito di questo Ulpio, mi piace di restituire a tale famiglia
queir IVLPVS, non so perchè trasformato in IVLIVS, quando era facile ac-
corgersi, che bastava rimettere al suo luogo la I malamente anteposta dal
quadratario per ristabilire la vera iezioue d'un tal nome. Steiner, Cod. inscr.
rom. Rhen voi. II. 29. 665.
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degli altri attributi. Perchè l'alta fiamma accesa sovressa reca
il pensiero agli onori e ai sacrifizi fatti agli iddii, ch'era il più
sacro e il più eccelso uso che far si potesse del fuoco.
Del cane messo accanto a Silvano, in atto di pendere da
suoi cenni, è troppo facilmente inteso quale sia la convenienza
d'accompagnarlo con tal nume, perchè giovi fermarsi a farne
parola.
Prima che il cane fosse il solerte compagno dell'uomo nella
caccia, fu esso a lui di valido aiuto e insieme di difesa a pene-
trare nei vergini boschi, stanza ancora a feroci belve: egli è a
quel primitivo stato che se ne vuole assegnare la unione al
dio delle selve. Venne poi l'idea d'un tempo più mite e con
esso quella del cane simbolo della custodia, che andava associato
agli stessi Lari, i fedeli guardiani delle case.
Venendo ora all'iscrizione, sappiamo da essa, che l'edicola
coll'imagine di Silvano, chiamata signum fu donata in un
colla base da Marco Ulpio Fructo !. che dice se stesso Aedi-
timus. Ufficio che deve per avventura riferirsi piuttosto al
culto del Genio degli equiti singolari, che non all'altro di Sil-
vano. Ed in vero si deve credere che ad unirlo a quel nume
movesse il dedicante una sua propria e particolare cagione, la
quale non può meglio trovarsi, che nell'ufficio sostenuto da lui.
1 Tale denominazione è qui data ad una figura di bassorilievo. In-
certo ò ancora presso gli eruditi in qual modo gli antichi chiamassero tali
sculture, certo impropriamente dette da alcuni anaghjpha, da altri loreumala
ed anche opus cadatum. Ennio Quirino Visconti avvertì alla greca deno-
minazione tutto:, usata ancora dai latini. Quello che è scritto nel presente
marmo, confrontato col virgiliano: aspcra signis ponila, che non può inten-
dersi se non di nappi esternamente ornati di bassorilievi, merita quindi
attenzione, potendo stabilire il preciso nome di questa si bella e tanto
rilevante parte della scultura.
2 In proposito di questo Ulpio, mi piace di restituire a tale famiglia
queir IVLPVS, non so perchè trasformato in IVLIVS, quando era facile ac-
corgersi, che bastava rimettere al suo luogo la I malamente anteposta dal
quadratario per ristabilire la vera iezioue d'un tal nome. Steiner, Cod. inscr.
rom. Rhen voi. II. 29. 665.