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Bullettino della Commissione Archeologica Comunale di Roma — 13.1885

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Gatti, G.: Frammento d'iscrizione contenente la lex horreorum
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https://doi.org/10.11588/diglit.13150#0116

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Frammento

d'iscriz-

ione

FRAMMENTO D'ISCRIZIONE
CONTENENTE LA LEX HO R REO lì YM

(Tav. XVIII)

Il eli. ed egregio amico comm. R. Lanciani ha voluto co-
municarmi, col cortese invito di scriverne una breve illustra-
zione, un frammento epigrafico di grande importanza, che dalla
Commissione archeologica comunale è stato in questi giorni
acquistato per i musei Capitolini. La lastra di marmo, lunga
m. 0,98, alta m. 0,88, è soltanto la metà della lapide origi-
nale, e viene riprodotta in fototipia nella tavola annessa.

Cotesto insigne monumento, che si asserisce rinvenuto nella
vigna Boni e Einaldi, fuori della porta Salaria, in mezzo a terre
di scarico, e perciò fuori del suo posto primitivo, era in origine
certamente affisso ad un muro di quei grandiosi magazzini od
horrea, che appartenevano al patrimonio dell'imperatore ed erano
situati in prossimità del Monte Testaccio. Non possiamo sapere
per quali vicende o in qual tempo il marmo sia stato a tanta
distanza trasferito: ma ciò che dirò intorno a coteste horrea
Caesaris, e alle memorie epigrafiche che ne sono state trovate
nel loro sito medesimo, non lascia dubbio, a mio giudizio, sul-
l'indicata provenienza del nostro marmo.

L'iscrizione panni doversi attribuire ai tempi in circa di
Adriano. L'uso degli accenti non giova a determinarne con pre-
cisione l'età, ma soltanto a limitarla dall'epoca in circa augii-
 
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