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Gli ampliamenti del pomerio di Roma ecc.

A questo punto, esaurendosi necessariamente assieme coi fasti
del pomerio urbano anche il compito prefissomi col presente lavoro,
non mi rimane — per una maggior chiarezza — se non riassu-
mere le conclusioni ultime delle mie ricerche sul rito più significativo
dell'antica Roma, nei seguenti termini :

1°) Durante l'Impero, incominciando da Augusto, lo jus pro-
ferendo pomerii era conferito all'Imperatore dalla legge di inve-
stitura.

2°) L'esercizio di esso era teoricamente condizionato alla pa-
cificazione generale per la quale chiudevasi il tempio di Giano, e
legalizzato dalla auctione populi romani finibus, che attendeva la
sua dimostrazione dai risultati del censo territoriale dell'Impero.

3°) Siccome tanto il censo quanto la tèrminatio pomeri si'
attuavano alla fine del decennio, il compimento di quest'ultima,
divenuto ormai una prerogativa ordinaria dell'imperatore, Don
recava, in sè il riferimento auctis populi romani finibus, ristretto
alla più recente annessione territoriale, ma bensì quello con signi-
ficazione convenzionale di consuntivo della politica annessionista
attuata nell'intero decennio ed invocata dall' Imperatore come-
titolo pel rinnovamento delVimperimn decennale.

4°) Per Augusto, Traiano e Commodo, dopo la funzione, venne
eretto il monumento commemorativo, e questo figura sulle monete.

Milano, maggio 1920.

Lodovico Laffranchi.
 
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