8. Fammiglia nobile, dettaglio del quadro „Piazza Krasiński", Varsavia, Museo Nazionale
di Varsavia (Fot. del Museo)
vi compresa quella di Varsavia. Cambiamenti di stile generale nella parte figurativa, li dobbiamo
all'interesse erescente del pittore per l'uomo e le sue occupazioni nella vita cittadina: per farle
vedere, 1'artista si costringe a cambiar modo di dipingere, il quale diventa nel periodo di Varsavia,
anche dal pnnto di vista formale, narrativo, descrittivo, meno sintetico. Una certa scadenza
che s'intreccia alle trasformazioni di altro genere, una certa debolezza di mano dipendente
forsę da una mallatia, si racchiude nello stile personale del pittore. Vari elementi „negativi"
del fare appaiono gia nei quadri viennesi, come in germe, accompagnati dai prevalenti elementi
,,positivi", e si fanno sempre piu fortemente strada, ma in quell'accompagnamento che testi-
monia delia loro bellottiana autencita; verso il 1772—73 sono gia del tutto palesi. Tutto ció
esclude qualsiasi collaborazione nelle grandi serie, esposte proprio a Varsavia, in quei casi
anche quella del figlio, morto nel 1770 (e non nel 1780, come si accettava). In generale il Bellotto
ci si presenta come un pittore molto laborioso, geloso nello stesso tempo degli arcani del suo
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di Varsavia (Fot. del Museo)
vi compresa quella di Varsavia. Cambiamenti di stile generale nella parte figurativa, li dobbiamo
all'interesse erescente del pittore per l'uomo e le sue occupazioni nella vita cittadina: per farle
vedere, 1'artista si costringe a cambiar modo di dipingere, il quale diventa nel periodo di Varsavia,
anche dal pnnto di vista formale, narrativo, descrittivo, meno sintetico. Una certa scadenza
che s'intreccia alle trasformazioni di altro genere, una certa debolezza di mano dipendente
forsę da una mallatia, si racchiude nello stile personale del pittore. Vari elementi „negativi"
del fare appaiono gia nei quadri viennesi, come in germe, accompagnati dai prevalenti elementi
,,positivi", e si fanno sempre piu fortemente strada, ma in quell'accompagnamento che testi-
monia delia loro bellottiana autencita; verso il 1772—73 sono gia del tutto palesi. Tutto ció
esclude qualsiasi collaborazione nelle grandi serie, esposte proprio a Varsavia, in quei casi
anche quella del figlio, morto nel 1770 (e non nel 1780, come si accettava). In generale il Bellotto
ci si presenta come un pittore molto laborioso, geloso nello stesso tempo degli arcani del suo
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