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Bulletin du Musée National de Varsovie — 12.1971

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Nr. 3
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Michałkowa, Janina: Ancora un Vanvitelli
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https://doi.org/10.11588/diglit.18819#0069
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Janina Michalhowa
ANCORA UN YANYITELLI

Gaspar van Wittel, noto anche come Vanviteili (1652/3—1736; trascorse la maggior parte
delia sua vita a Roma, citta che fu poi molto spesso tema dei suoi disegni, delie sue temperę,
dei suoi ąuadri a olio. Nella monografia scritta da Giuliano Briganti, sono elencate 121 vedute
di Roma: si tratta tuttavia di solo alcune decine di temi, spesso replicati dalTartista.1

Giunto a Roma nel 1674 dalia patria Amersfoort, nei pressi di Utrecht, cominció a lavorare
come illustratore delie operę d'ingegneria di Cornelis Meyer (1676, 1683, 1685)2; poi si occupa
principalmente di disegni e di vedute topografiche, che riproducevano fedelmente determinati
luoghi.

II Briganti descrive il modo in cui 1'artista lavorava. Eseguiva dapprima un esatto disegno
topografico — molti di ąuesti disegni vennero eseguiti verso il 1680 e pertanto subito dopo il
suo arrivo a Roma — disegno che doveva servire da base ai ąuadri e non era trattato come
opera a parte, come mezzo d'espressione artistica. Diverso era il suo modo di elaborare sin-
goli elementi del disegno. Disegnando un determinato edificio era capace, ad esempio, di segna-
re eon una cifra il numero delie finestre elaborandone nei dettagliuna sola e lasciando il resto
non finito. Spesso ąuesti dissgni — da lui aceuratamente conservati — presentano tracce che
dimostrano di essere stati usati piu volte. Gli servirono infatti da base per le sue operę pittoriche
che eseguiva, di solito, poco dopo la preparazione del disegno e cioe agli inizi degli anni ottanta;
cosi fu per le vedute delia chiesa delia Trinita dei Monti, di piazza e palazzo Montecavallo, di
Campovaccino.3 Piu tardi ritornó varie volte ai suoi disegni giovanili.

La seconda fase delie vedute di Roma venne eseguita alcune decine di anni piu tard1
verso il 1710-1715. E di allora la veduta che mostra una delie beilczze delia citta: villa Medic1
sul pendio del Pincio e, alle sue falde, il panorama di Roma.

Vanvitelli disegno ąuesta veduta — eon fedelta e precisione — probabilmente dalie scalę
delia chiesa delia Trinita dei Monti, vicfno a Villa Medici. Come la maggior parte dei disegni
di ąuesto tipo, venne eseguito verso il 1680. Questa composizione, dalie grandi dimensioni
(49x92 cm), h conservata al Museo Nazionale di San Martino a Napoli (fig. I).4 Basandosi su
ąuesto grandę disegno esegui poco dopo due piccole temperę su pergamena: la prima e proba-
bilmente del 1681 (Roma, collezione Colonna),6 la seconda del 1683 (Roma, Galleria Nazionale
d'Arte Antica).0 Segui poi un intervallo di circa trenta cnni. Nel 1714 esegue una piccola tempera

1. G. Briganti,Gaspar van Wittel e l'origine delia ueduta settecentesca, Roma, 1966. Precedentemente una monografia di rjuesto
artista era stata scriLta da C. Lorenzctti, Gaspare Vanvitelli, Milano, 1934. Le singole operę del Vanvitellierano state
antecedentemente trattatein variarticolio espostein varie mostre; la piu importante e stata [A. Blankert], NederlandseWe
ceuwse italianiserende landschapschilders, Utrecht, 1955, nr 143 —150. I primi dati biografiei ci sono stati dati dal figlio
del 1'artista, archilet to del Palazzo Reale diC iserta, Liigi Vau\ritelli( Vii a dsWarchitetto Luigi V anińelli, Napoli, 182 3,p. 57),
nonche da L. Lanzi, Storia pittorica d'Italia, ed. 1823, II, p. 300.

2. C. Meyer, Sul modo di far navisabile il Teverc da Perugia a Roma, 1676, minoscritto delia Biblioteca Nazionale dci Lincei;
delio stesso, Ifarte direstituire a Romalatralasciata naidgazioue del suo rVcveri\ Iloma, 1683, 1685 (dove la partecipazione
di Vanvitelli e molto ridotta). Cf. G. Briganti,op. cit.,p. 338- 363.

3. G. Briganti, op.cit., n. 5, 6, 15, 25.

4. Penna e acrpiarello, n. 4065/5; G. Briganti, op.cit., n. 105 d. Ringrazio la Soprintendenza alle Gallerie di Napoli per la
foto gentilmente speditami e il permesso di riprodurrla.

5. Tempera su pergamena, 22 x27 cm, n. 321, datato per analogia eon il suo pendant Veduta di Roma visla da Trinita dei
Monti delia collezione Colonna; G. Briganti, op.cit., n.8.

6. Temperu su pergamena, 22,9x43,6, n. 151/1413, datato 1683; G. Briganti, op.cit., n. 9.

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