4. Gaspare Vanvitelli, Tetti di Roma, particolare delia fig. 2
del XVI secolo avevano guardato la terra italica in modo diverso da ąuello dei abitanti. U paes-
aggio italiano verso il 1600 era infatti un paesaggio eroico sia per il tema sia per il modo dirap-
presentare la natura, idealizzato, astratto, fuori del tempo. Quasi mai erano rappresentazion-
di luoghi eoncreti e neppure mai le scenę che si svolgevano sullo sfondo del paesaggio, uscivano
fuori dal tema storico: laico o religioso.11
Gli olandesi, negli anni dieci e venti del XVII secolo, incominciarono a collocare nei loro
paesaggi reali costruzioni ed edifici delia Roma antica o contemporanea: il Poro Romano (gia
nel XVI secolo — Heemskerk), Santa Maria Maggiore (Nieuland), il Colosseo (Poelenburg).12
Negli anni trenta di ąuello stesso secolo gli olandesi vi introdussero gli elementi delia pittura
di genere fino ad allora sconosciuta in Italia. Ai perenni paesaggi fuori del tempo di Annibale
Carracci, del Domenichino, di Poussin contrapposero la "vita viva", ripresa in piccole scenette
di genere, che per lo piii si svo!gevano non fra i monumenti del passato, ma fra i ruderi delia
Roma di allora.
Infine verso il 1680 Gaspar van Wittel vide in un modo nuovo Roma e il paesaggio. Le vedute,
precise e topografiche, di Roma (nonche di Venezia, di Bologna, di Napoli), eseguite eon 1'aiuto
di strumenti ottici, dalia prospettiva precisa, sono "ritratti" realistici ben definiti di edifici
11. Cf. innanzitutto il catalogo delia mostra L'ideale classico del Seicento in Italia e la pittura di paesaggio, Bologna, 1962
12. Come giustamente osservano: M. Kitson, "Swanewelt, Claude Lorrain ct le Campo Vaccino", La Revue des Arts, VIII
1956, p. 218, 220 nonche A. Blankert, op.cii., p. 225 nei disegni esegeitidagli Olandesiin Italia edifici reali apparvero molto
prima che nellc pitture. Lo stesso si puo osscrvarc agliinizi del paesaggio nostrano olandese, dove i disegni realistici
di vedute de Jan van de Velde precedettero di una quindieina di anni le rappresentazioni pittoriche. Cf. A. Bengtsson,
"Studies on the Rise of Rcalistic Landscape Painting in Holland", Figura, III, Stoekholm, 1952.
64
del XVI secolo avevano guardato la terra italica in modo diverso da ąuello dei abitanti. U paes-
aggio italiano verso il 1600 era infatti un paesaggio eroico sia per il tema sia per il modo dirap-
presentare la natura, idealizzato, astratto, fuori del tempo. Quasi mai erano rappresentazion-
di luoghi eoncreti e neppure mai le scenę che si svolgevano sullo sfondo del paesaggio, uscivano
fuori dal tema storico: laico o religioso.11
Gli olandesi, negli anni dieci e venti del XVII secolo, incominciarono a collocare nei loro
paesaggi reali costruzioni ed edifici delia Roma antica o contemporanea: il Poro Romano (gia
nel XVI secolo — Heemskerk), Santa Maria Maggiore (Nieuland), il Colosseo (Poelenburg).12
Negli anni trenta di ąuello stesso secolo gli olandesi vi introdussero gli elementi delia pittura
di genere fino ad allora sconosciuta in Italia. Ai perenni paesaggi fuori del tempo di Annibale
Carracci, del Domenichino, di Poussin contrapposero la "vita viva", ripresa in piccole scenette
di genere, che per lo piii si svo!gevano non fra i monumenti del passato, ma fra i ruderi delia
Roma di allora.
Infine verso il 1680 Gaspar van Wittel vide in un modo nuovo Roma e il paesaggio. Le vedute,
precise e topografiche, di Roma (nonche di Venezia, di Bologna, di Napoli), eseguite eon 1'aiuto
di strumenti ottici, dalia prospettiva precisa, sono "ritratti" realistici ben definiti di edifici
11. Cf. innanzitutto il catalogo delia mostra L'ideale classico del Seicento in Italia e la pittura di paesaggio, Bologna, 1962
12. Come giustamente osservano: M. Kitson, "Swanewelt, Claude Lorrain ct le Campo Vaccino", La Revue des Arts, VIII
1956, p. 218, 220 nonche A. Blankert, op.cii., p. 225 nei disegni esegeitidagli Olandesiin Italia edifici reali apparvero molto
prima che nellc pitture. Lo stesso si puo osscrvarc agliinizi del paesaggio nostrano olandese, dove i disegni realistici
di vedute de Jan van de Velde precedettero di una quindieina di anni le rappresentazioni pittoriche. Cf. A. Bengtsson,
"Studies on the Rise of Rcalistic Landscape Painting in Holland", Figura, III, Stoekholm, 1952.
64