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https://doi.org/10.11588/diglit.9653#0214
I
DI GIO; ANDREA BORBONI. 197
no delti Sciti ; lo sconfisse vicino a Fiesole in vna memo-
randa giornata, difendendo in simi! guisa il Teuere , su le
riue dell'Arno, dalle spondedei quale colse egli li allori
per coronarli la fronte . Vittorie ambedue, che manten-
nero in capo a Roma il diadema , che giagià ella mede-
lima doleuasi didouer deporre, o per dir meglio, staua_»
per cadérle : Vittorie tali insomma, che scossero il giogo
penosissimo di barbara seruitù a tutta Y Italia , che sbi-
gottita piangeua già di hauer a vedere prostituite le sue^»
bellezze alla più vii guazzumaglia , e alla più brutale^
razza di genia, che giamai fosfe fiatamirata dall'occhio
del Sole. Se mai il Campidoglio fu capace non di appor»
tare, ma di riceuer honore da'Trionfanti ; certamente^
,ciò segui nel racchiudere dentro il suo ampio , emaesto-
so Teatro tla Statua di bronzo di Stilicone ;impercioche e* sigon^
egli impedì, che quel luogo si degno,di Tempio principa. p^j)°óccu
lislìmo d*honore che era , non diuentasTe vn Serraglio di àcnt*1-
Orsi, di Leoni » di Pantere, e d'altri Mostri in sembianze
humane,giache gli habitanti di cjue* paesi barbari,per ta-
li sono tenuti da Girolamo , non tanto per il loro habi- Comra
tare nelle tane, e nelle cauerne ; quanto per il lor modo
di viuere simigliantissimo alle fiere . O a quello sì cho
sarebbe fiata bene la Statua della Regina dell'Egitto lino* piin.cap.7.,
glie di Tolomeo Filadelfò,cioèadire,vna Statua di To- llb
pazioin vn Tempio d'Oro. Hor che dai Romani si ho-
norassero di Statue i benemeriti della loro Monarchia-»,
come non solamente fu giuflo ; così è ragioneuole il cre-
derlo ima che ne fotte satto partecipe alcuno de* suoi più
giurati nemici *, non è cola da passarsi senza qualche au-
uertimento . Ognvnoiìn qui mi haueràinteso , che io
vo dire
DI GIO; ANDREA BORBONI. 197
no delti Sciti ; lo sconfisse vicino a Fiesole in vna memo-
randa giornata, difendendo in simi! guisa il Teuere , su le
riue dell'Arno, dalle spondedei quale colse egli li allori
per coronarli la fronte . Vittorie ambedue, che manten-
nero in capo a Roma il diadema , che giagià ella mede-
lima doleuasi didouer deporre, o per dir meglio, staua_»
per cadérle : Vittorie tali insomma, che scossero il giogo
penosissimo di barbara seruitù a tutta Y Italia , che sbi-
gottita piangeua già di hauer a vedere prostituite le sue^»
bellezze alla più vii guazzumaglia , e alla più brutale^
razza di genia, che giamai fosfe fiatamirata dall'occhio
del Sole. Se mai il Campidoglio fu capace non di appor»
tare, ma di riceuer honore da'Trionfanti ; certamente^
,ciò segui nel racchiudere dentro il suo ampio , emaesto-
so Teatro tla Statua di bronzo di Stilicone ;impercioche e* sigon^
egli impedì, che quel luogo si degno,di Tempio principa. p^j)°óccu
lislìmo d*honore che era , non diuentasTe vn Serraglio di àcnt*1-
Orsi, di Leoni » di Pantere, e d'altri Mostri in sembianze
humane,giache gli habitanti di cjue* paesi barbari,per ta-
li sono tenuti da Girolamo , non tanto per il loro habi- Comra
tare nelle tane, e nelle cauerne ; quanto per il lor modo
di viuere simigliantissimo alle fiere . O a quello sì cho
sarebbe fiata bene la Statua della Regina dell'Egitto lino* piin.cap.7.,
glie di Tolomeo Filadelfò,cioèadire,vna Statua di To- llb
pazioin vn Tempio d'Oro. Hor che dai Romani si ho-
norassero di Statue i benemeriti della loro Monarchia-»,
come non solamente fu giuflo ; così è ragioneuole il cre-
derlo ima che ne fotte satto partecipe alcuno de* suoi più
giurati nemici *, non è cola da passarsi senza qualche au-
uertimento . Ognvnoiìn qui mi haueràinteso , che io
vo dire