De Amkitii
tot CAP. IX. DELLE STATTVE,
Morì insomma J* inuitto Duce Orsino , e alla Nauo
della Republica Veneta , parue di hauer persa l'Orsa-j
polare > e la Cinosura delle lue più ardue Nauigationi •
Chi vedde l'Esequie fattegli in Venetia,ccn che pompa ,
e con che magnificenza , esponendo il di lui Corpo con
il Bafìone di Comando fra le Bandiere nemiche, elio
suentolauano dai solpiri de* Popoli addolorati : Chi vdi
neirOratione funebre le di lui singolari prerogatiue*, ma
che dico ? Chi lo vidde pianto a calde lacrime dal Popolo,
che sono le parole, che esprimono più al viuo s asfetto
grande , e l'amore ; ben s'accorse, che il Conte Orfino
fu caro a Venetia 5 come Scipione a Roma, di cui disse-*
Tullio, Quam Cianati carni suerit ; marore siineris indi-
caturn e si. Coronò finalmente il Senato V Opre samoso
dell'Inclito Duce, con accompagnare la iua Statua Eque-
fìre con quella di Leonardo dei Prato ; acciochc tutti
quelli , che le mirauano, rauuisàlsero in quei due Gran
Campioni , due Ercoli della Republica Venetiana-j .
Così la Morte , che toglie la vita all' huomo } non
ha forza di torgli l'honore , che però dilso
Hierocle » che gli Eroi hanno titolo
d* Illustri> perche lo splendore-*
della lor virtù, mai non tra-
monta ; e ciò non per
altro,
sc no, per sar lume ai Posteri ancor sra le tenebre della
morte, con incaminarli per Y istessi sentieridella
Virtù $ accioche , come disse in altro pro-
pongo Agostino,
Serm.47.dc Imitati non Pieeat, quoi celebrare dehclat.
" + CAPI-
tot CAP. IX. DELLE STATTVE,
Morì insomma J* inuitto Duce Orsino , e alla Nauo
della Republica Veneta , parue di hauer persa l'Orsa-j
polare > e la Cinosura delle lue più ardue Nauigationi •
Chi vedde l'Esequie fattegli in Venetia,ccn che pompa ,
e con che magnificenza , esponendo il di lui Corpo con
il Bafìone di Comando fra le Bandiere nemiche, elio
suentolauano dai solpiri de* Popoli addolorati : Chi vdi
neirOratione funebre le di lui singolari prerogatiue*, ma
che dico ? Chi lo vidde pianto a calde lacrime dal Popolo,
che sono le parole, che esprimono più al viuo s asfetto
grande , e l'amore ; ben s'accorse, che il Conte Orfino
fu caro a Venetia 5 come Scipione a Roma, di cui disse-*
Tullio, Quam Cianati carni suerit ; marore siineris indi-
caturn e si. Coronò finalmente il Senato V Opre samoso
dell'Inclito Duce, con accompagnare la iua Statua Eque-
fìre con quella di Leonardo dei Prato ; acciochc tutti
quelli , che le mirauano, rauuisàlsero in quei due Gran
Campioni , due Ercoli della Republica Venetiana-j .
Così la Morte , che toglie la vita all' huomo } non
ha forza di torgli l'honore , che però dilso
Hierocle » che gli Eroi hanno titolo
d* Illustri> perche lo splendore-*
della lor virtù, mai non tra-
monta ; e ciò non per
altro,
sc no, per sar lume ai Posteri ancor sra le tenebre della
morte, con incaminarli per Y istessi sentieridella
Virtù $ accioche , come disse in altro pro-
pongo Agostino,
Serm.47.dc Imitati non Pieeat, quoi celebrare dehclat.
" + CAPI-