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Bullettino archeologico sardo ossia raccolta dei monumenti antichi in ogni genere di tutta l'isola di Sardegna — 2.1856

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Spano, Giovanni: Amuleto con iscrizione fenicia
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https://doi.org/10.11588/diglit.10803#0075

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Ja stessa figura è ripetuta da ambe le parti, ma raramente
sotto, ossia nelle basi in cui hanno dei geroglifici od altri
segni. Questo che qui riportiamo ha incise tre lettere fe-
nicie, disposte in questo modG, e perchè lo crediamo raro

perciò ne facciamo un articolo separato (1).

Non cade dubbio sulla prima lettera d'essere un 3 (chaph)
e sull' ultima àJ esser un 3 (beht). La seconda poi sebbene
sia rara nelle altre iscrizioni sardo-fenicie, pure non può
essere che un (lamed), di modo che io leggerei *\?
chèlev o chklev.

Questa voce in tutte le lingue orientali signfica cane :
ora il nome di cane nell oriente si prendeva in molti
sensi, perchè lo odoperavano per significare un nemico il
più atroce, come in questo senso lo prese Omero, e lo usò
pure Davide (Ps. XXII, 17 21).

Siccome il cane custodiva le greggie, cosi è preso pure
per custode del padrone, come in senso di avvisarlo da qua-
lunque danno imminente. Era anche un nome di vituperio
per esprimere la viltà di uno, e tanto era l ignominia del
solo nome che gii ebrei per non pronunziarlo usavano una

(ì) Simili amuleti coli1 impronto in lettere fenicie si trovarono anche in pietra
dura a forma di sigillo, come quello trovato in Sulcis e riportato dal Cav. Della-
Mar-mora (Voi. 2 pag. 548). Uno simile noi ne possediamo che ha la lettera
fenicia n , forse allusiva a qualche motto misterioso, in questa forma, j. .
Non è però raro, perchè ne abbiamo visto parecchi che sembrano /Z\
•fatti dalla stessa mano. 1^. 1
 
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