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Cancellieri, Francesco
Le dve nvove campane di Campidoglio benedette dalla Santità di N. S. Pio VII. P. O. M. e descritte da Francesco Cancellieri: con varie notizie sopra i campanili e sopra ogni sorta di orlogi ed vn' appendice di monvmenti — Roma, 1806 [Cicognara, 3643]

DOI Page / Citation link:
https://doi.org/10.11588/diglit.24004#0197
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Campanili ordinar] , e 'comuni ijt*
distanza egli sembra il Torrione di una Fortezza - Meglio non potevasi col-
locare , ed è 1' unico in Roma con simil Torre per Base, e benché sempli-
cissimo , merka di esser veduto . Un altro curiosissimo Campanile è quello
di S. Caterina de' Funari, il quale consiste in una Torre quadrata di grossezza

te.V .Piccolo-mini della Nobiltà di Firenze.14,5*•
Così anche in Roma , come avverte Y Ami-
denìo , ia Nobiltà dipendeva dall' aver Lo-
ia , e Portiestle ; ed in Ispag»a si diceva il
Solaro , a differenza delle Case , che non
J'alzavano-. Osserva il Card* Garampi nel
Sigillo della Gai fio nana , e dopo di questo,
anche I' Illustratore dell' Antico Sigillo di
Padova, esistente nel Museo Borgiano. Ro-
ma 1800. 4. p. fi. che nelle Monete-, per
1'angustia del sito, solevano rappresentarsi
le Fort z--,e , e Castelli , con una , o pili
Torri . Poic ic tutte le Citta n'erano guarni-
te. Galvano Fiamma dice, che nel Sec. XI.
in Milano super 310. Torres ,auae erant in
eh cui tu Muri , erant singultite Custodia? .
In manip. Fior. T.XI. ftal. p. 6z t. La nostra
Roma, come scrive 1' Anonimo , pubblica-
to dal Montfaucen in Diar. Ita!. , aveva Tur-
res 161. nel giro delle sue Mura . Ma non
solo n'eran munite le Mura delle Città, e
i Luoghi di Campagna , ma per fin le stes-
se Citta .US. Arcivescovo Arialdo diceva
a' suoi Milanesi nel Sec. XI. in T. V. Jan.
Eolland. d. 27. qui ejfici possunt ditiores
in terrenis rebus , excelsiores in aedificandìs
XTurribus , et Domibus, ipsi putantur beatio-
res , come rileva anche il Muratori nel T.II.
Ant. lì. p. 494. Jo. Bonitii Memorabilra de
Tur ri bus exHistorìa. Lips.165)4. 4.. Erano
ancora dentro , e fuori

Le Antiche Mura del Figliuol di Marte .:■
Poiché le Torri erano in-tutte le Case de'
Cardinali, e de' Signori Romani , come atte-
sta Frane.Albertini p.89.,che sotto Giulio Ih
scrisse, unaquaeque DomttsRev. Cardinalittm
Turres babet . Al suo tempo si scagliò il
Tetrarca Son. 106. contro

Le Tarri superbe al CiA nemiche,
t st'mò di aver motivo di lagnarsi , Seni}.
3. IX. Ep. I. p. 26S. Dum supervacuas , et
ineptas Turres construimus , ut Caelo tenus
scandal ruinatura Superbia , burniilimam
Cbristi Fidem non est , qui tueatur, et vin-
dice! . M©Ue sono ancora rimaste . Dentro

il Monastero di S. Caterina di Siena è rin-
chiusa ia gran Torre, detta delle Milizie t
fabbricata da Gregorio IX. (V. l'eruditissimo
SigfRMti Famiglia Sforza p.230.,a Monte Ma*
gnan.ipoh, così detto da Balnea Panli, per es-
sere ivi stati i Bagni del Consolo, e Triumviri
Paolo Emilio . L' Anonimo de Mirabilibus
Vrbis del Sec. XII. , presso il Montfiucon
Diar. Irai. p. 284. ne somministra questa
curiosa descrizione Viminalis Mons, ubi est
Ecclesia S. Agathts . Voi VirgiliÙs cavtus a
Romanis, ì ivisìbiliter exiit, ivitqae ti e ape-
li m . Vnde dicitur , vado ad Éeapólum . Pos»
sessi 406. Pompilio Tetti nel Ritratto di Ro-
ma Moderna 1638, 8. p. 228. dice, che il
Palazzo del Duca di Sora , Nipote di Gre-
gorio XIII. , che diedé il nome alla Piazza ,
era de Fieschì, Conti di Lavagna ; del qua-
le scrisse Y Albertino . Et Domus cum Tur-
ri de Eliseo , apud Puteum Album , quam
Vrbanus Lavaniae Comes fundavit , postre-
mo vere a Nicolao Lavaniae Cornile Card,
de Flisco ampliata est, ac variis picttiris de-
corata. V. Federico Franceschi Trattato de 1-
la Famiglia Fieschì . Genova per Gio. Fero-
ni . foi. Scrive Y Amidenio , che un Cesarini
Vescovo d' Argentina , fabbricò una Casa
di Architettura Tedesca , con una Torre al-
ta , .sopra la quale sta scritto ne' quattr®
Cantoni con Lettere grandi ARGENTINA ,
ed è oggi posseduta dallaCasa.Ma ninno della
Famiglia Cesarini è stato Vescovo di Argen-
tina , e il suo Fondatore fu il Card. Frane. Ar-
gentino , cognome preso da quella Città ,
di cui era oriundo , per esse.e di bassa
estrazione . Egli fu Datario , Vescovo di
Concordia, e poi Cardinale sotto Giulio Ih
V. Ratti Fam. Sforza P. II. p. 281.

La più celebre è quella innalzata da In-
nocenzo Uh, e descritta da Franc.Valesio con
la Diss. de Tutti Comitum . Nel T. 33. de-
gli Opuscoli del Caiogerà p. 3 1. Ratti Fami-
glia Sfrza T. II. p. 229. , e nel T. I. delle
Opere d' Innocenza Uh stampate in Parig\
p. 116. F»

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