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Canina, Luigi
Gli edifizj di Roma antica: cogniti per alcune importanti reliquie descritti e dimostrati nell'intera loro architettura (Volume 1): Testo: mure et porte, tempi, fori, basiliche e portici — Roma: dai tipi dello stesso Canina, 1848

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https://doi.org/10.11588/diglit.55430#0056

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EDil IZJ DI ROMA ANTICA


P O R T A

A S I N A R 1 A

TAVOLA XIX.
ri
Una delle porte più conservate, che si hanno della cinta di mura di Aureliano, si deve considerare la
porta Asinaria che rimane chiusa e fuori d’uso a poca distanza dal tratto di mura esposto nella antece-
dente Tavola; perchè si trova questa porta costrutta colla stessa opera laterizia delle mura che costitui-
vano la suddetta cinta. Ebbe la stessa porta la indicata denominazione dalla via Asinaria che da essa usciva
e che si dirigeva verso la via Latina ed Ardeatina, ove trovavansi alcuni orti che venivano adacquati da
un particolare rivolo di acqua come venne spiegato da Festo (58). Donde poi si sia derivato il nome stesso
è ora incerto a determinarsi, ma è molto probabile che si sia dedotto da alcuno degli Asinj che costrusse
la medesima via; perciocché da simili derivazioni ebbero il nome le altre vie che uscivano da Roma. Venne
questa porta sostituita palesamento a quella del recinto di Servio che dalla sua posizione si denominava
Celimontana, e che non doveva trovarsi a molta distanza. Trovasi questa porta munita da due altissime
torri rotonde collegate a due parti sporgenti in forma quadrangolare, in modo che la rendevano fortissima.
Per essa entrò in Roma Totila inseguito però del tradimento dei militi isauri che ne avevano la custodia.
Nella enunciata Tavola si esibisce tanto la elevazione esterna della medesima porta Asinaria rap-
presentata nello stato in cui si trovava anticamente, come si deduce da ciò che esiste di buona conser-
vazione, colla rispettiva sua pianta, quanto la sezione presa nel mezzo di essa, ed altra in uno dei lati
ove corrispondevano internamente le gallerie inarcate, come vennero rappresentate nella parte delle
mura esibita nell’antecedente Tavola.
PORTE LATINA ED APPIA DEL RECINTO AURELIANO

TAVOLA XX.
■Nella parte meridionale del poc’anzi descritto recinto di mura stabilito da Aureliano esistono le porte
denominate Latina ed Appia dalle vie tanto celebri che uscivano dalle medesime e che si dividevano dopo
breve distanza dalla più antica porta Capena situata nella cinta delle mura edificate da Servio Tullio.
PORTA LATINA. Nella parte superiore dalla citata Tavola si offre delineata la elevazione geome-
trica della porta Latina dedotta da quanto esiste di conservato nel monumento. Vedesi essa fiancheggiata
da due torri di costruzione laterizia, ed erette sopra di un imbasamento di altre torri di più antica co-
struzione. La porta venne formata con pietre disposte a strati orizzontali con un’arco di tutto sesto com-
posto di pietre cuneate, al di sotto del quale vedesi aggiunto altro arco di posteriore costruzione per
accrescerne la fortezza. Si trova questa porta chiusa da qualche anno, e le sue torri sono nella parte
superiore di molto rovinate quantunque sieno state più volte ristabilite. Viene questa stessa porta consi-
derata per una di quelle che rimangono in migliore stato di conservazione nell’indicata cinta; e perciò
si rende assai utile all’indicato scopo.

(38) Retricibus cum ait Cato in eaguani scribsit cani
edissertavit Fulvii Nobilioris Censuram^ significai aquam eo
nominej quae est supra viam Ardeatinam inter lapidem secun-

duni et tertiunij qua irrigantur horti infra viam Ardeatinam et
Asinariam usque ad Latinam. {Festa nella spiegazione della
voce Retricibus-}
 
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