CELLINI; 275
scultore , il quale aveva mandato pel Tri-
bolo; e a me fece gran carezze , e volseci
dar desinare, e seco restammo. Parlando
col Tribolo, gli disse , che non se ne vo-
leva servire per allora , e che tornasse
un'altra volta . A queste parole io mi cac-
ciai a ridere, e piacevolmente dissi al San-
sovino; egli è troppo discosto la casa vostra
dalla sua , avendo a tornare un'altra volta.
Il povero Tribolo sbigottito disse: io ho
qui la lettera , che voi mi avete scritta ,
ch'io venga. A questo disse il Sansovino,
che i suoi pari, uomini dabbene e virtuosi,
potevano far quello e maggior cosa . 11
Tribolo si ristrinse nelle spalle e disse,
pazienza , parecchi volte. A questo, non
guardando al desinare abbondante, che mi
aveva dato il Sansovino , presi la parte del
mio compagno Tribolo, che aveva ragione;
e perchè a quella mensa il Sansovino non
aveva mai restato di cicalare delle sue gran
prove, dicendo male di Michelagnoro e
di tutti quelli che facevano tal arte , solo
lodando sè stesso a maraviglia ; questa cosa
m'era venuta tanto a noja, ch' io non ave-
vo mangiato boccone, che mi fussi piaciu-
to ; e solo dissi queste due parole: o Mes-
ser Jacopo, gli uomini dabbene fanno le
cose da uomini dabbene , e quei virtuosi ,
che fanno le opere belle e buone , si co-
noscono molto meglio quando sono lodati
da altri, che a lodarsi così sicuramente da
lor medesimi. A queste parole ed egli
scultore , il quale aveva mandato pel Tri-
bolo; e a me fece gran carezze , e volseci
dar desinare, e seco restammo. Parlando
col Tribolo, gli disse , che non se ne vo-
leva servire per allora , e che tornasse
un'altra volta . A queste parole io mi cac-
ciai a ridere, e piacevolmente dissi al San-
sovino; egli è troppo discosto la casa vostra
dalla sua , avendo a tornare un'altra volta.
Il povero Tribolo sbigottito disse: io ho
qui la lettera , che voi mi avete scritta ,
ch'io venga. A questo disse il Sansovino,
che i suoi pari, uomini dabbene e virtuosi,
potevano far quello e maggior cosa . 11
Tribolo si ristrinse nelle spalle e disse,
pazienza , parecchi volte. A questo, non
guardando al desinare abbondante, che mi
aveva dato il Sansovino , presi la parte del
mio compagno Tribolo, che aveva ragione;
e perchè a quella mensa il Sansovino non
aveva mai restato di cicalare delle sue gran
prove, dicendo male di Michelagnoro e
di tutti quelli che facevano tal arte , solo
lodando sè stesso a maraviglia ; questa cosa
m'era venuta tanto a noja, ch' io non ave-
vo mangiato boccone, che mi fussi piaciu-
to ; e solo dissi queste due parole: o Mes-
ser Jacopo, gli uomini dabbene fanno le
cose da uomini dabbene , e quei virtuosi ,
che fanno le opere belle e buone , si co-
noscono molto meglio quando sono lodati
da altri, che a lodarsi così sicuramente da
lor medesimi. A queste parole ed egli