Universitätsbibliothek HeidelbergUniversitätsbibliothek Heidelberg
Überblick
Faksimile
0.5
1 cm
facsimile
Vollansicht
OCR-Volltext
— 201 —

quella di Dionisio si legge : Ine presbyteris ecclesias divisti et coemeteria et parochias
et dioeceses constituit (1). Il preciso valore e senso di questo passo lo vedremo
quando ne spiegherò un altro similissimo, scritto nella vita di Marcello. Intanto è
chiaro, che Dionisio racquistate per beneficio di Gallieno le chiese ed i cemeteri
tolti da Valeriano, ne fé una nuova distribuzione ai preti segnando i limiti delle
parrocchie. I cemeteri adunque in questi tempi furono in piena balìa della chiesa ;
e la loro amministrazione fé' parte non soltanto delle spese affidate ai diaconi,
come ai giorni di Zefirino e di Fabiano, ma della spirituale giurisdizione de'preti
e della gerarchica costituzione della chiesa romana. Se questo diritto canonico
parrocchiale e cemeteriale sia stato istituito da papa Dionisio, ovvero da lui rior-
dinato dopo la tempesta della persecuzione, lo vedremo nell' esame promesso del
simile decreto di Marcello.

L'attenzione speciale, che gli Augusti persecutori in questi anni cominciarono
a volgere verso i cemeteri cristiani, la cui esistenza e amministrazione ecclesiastica
era divenuta palese e dipendente dalla buona o mala volontà dei governanti, e
il funesto esempio dato da Valeriano, certamente posero grande sgomento nei ve-
scovi e nei fedeli, li consigliarono a premunirsi per l'avvenire, a smettere ogni
soverchia fiducia ed a moltiplicare le cautele. Le scale nascoste dentro arenarie e
e communicanti coi cemeteri, come quella, che il P. Marchi divulgò e stimò tipo
generale degli aditi ai sotterranei fatti nei tempi delle persecuzioni, le arenarie
stesse senza sepolcri, che imboccano nei cemeteri, ed ogni altra traccia di nascon-
digli e di ingressi occulti e misteriosi, tanto diversi da quelli, che osservo aver
dominato nell' età apostolica e nel secolo secondo ed anche nella prima metà
del terzo, debbono, generalmente parlando, spettare ai tempi di Valeriano e degli
imperatori seguenti. Ed in fatti le memorie di Cristiani rifugiatisi in arenarie ed ivi
raccolti a celebrare i santi misteri appartengono in circa a quest' età. La più esplicita
è quella dei martiri Ippolito, Marcello, Adria, Neone ed altri, che ai giorni di
papa Stefano (dicono i loro atti) frequentavano un' arenaria al primo miglio dell'Ap-
pia, ove Ippolito se ne stava nascosto : e benché in quella narrazione sieno alcune
difficoltà cronologiche, pure è facile riconoscere, eh' essa spetta alla persecuzione
di Valeriano (2). In altri atti si legge, che sotto Numeriano i martiri Crisanto e
Daria furono uccisi in un' arenaria, e che ivi adunatasi molta turba di fedeli, fu
costruito un muro per impedir loro l'uscita e tutti furono sepolti vivi sotto un
monte d'arena scaricato dentro la caverna. Anche qui la data dell' impero di Nume-
riano pare falsa, e forse quel martirio avvenne sotto Valeriano : ma il fatto è indu-
bitato essendone rimaste visibili le tracce fino ai tempi di Gregorio di Tours (3). Ed
è notabilissimo, che tutte le memorie o leggende di siffatta natura e di pontefici o
di fedeli uccisi nei cemeteri medesimi spettano alla seconda metà del secolo terzo.
Di Stefano papa si legge, che fu decollato nella cripta del ceraetero di Lucina ossia
di Callisto ; di s. Emerenziana, che a colpi di sassi fu uccisa dai pagani mentre
pregava al sepolcro di s. Agnese; di s. Candida, che fu precipitata da un lucernario

(1) Lib. pont. in Dionysio §. II.

(2) V. Tillemont, Bist. de léglise T. IV p. 593 e segg. e 625.

(3) V. Tillemont, I. e. p. 565; Greg. Tur. De gloria mart. e. 38.

26
 
Annotationen