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80 —

l'iscrizione lav. XXI n. 9; le cui dimensioni sem-
brano convenire a quel sepolcro.
B 3. Taglio moderno , ora chiuso, per communicare col
cubicolo Y. Ivi medesimo all'altezza di circa ni. 2,50
da terra si veggono gli avanzi d'un grande sepolcro
a mensa.
B 4. Taglio moderno, ora chiuso, per communicare col-
l'ambulacro K.

Tra la terra e le macerie, che riempivano questo am-
bulacro, sono state rinvenute le iscrizioni ed i frammenti
tav. XXII n. 4, 5, 6, 8, 9, 10, 11, 13-24: XXVIII
1, 3, 6, 7, 9, 17, 21, 22, 25. Inoltre una grande
quantità di frammenti di sarcofagi, di arte, eccetto
pochissimi, non manifestamente cristiana, in parte
traboccati dal suolo esteriore per il vano e le rovine
della scala.

C Cubicolo la cui scenografia è delineata nella tav. XV,
l'ortografia fig. 2 C. Per la porta e per due feritoie
praticate nella parete sopra essa porta riceve la luce
dalla scala A per l'ambulacro B. Tra la terra, onde
era ripieno questo cubicolo, sono stati rinvenuti i
frammenti d' iscrizioni tav. XXII n. 1, 2, 3, 7, e
quello del sarcofago XXX, n. 6.

Questo cubicolo è stato scavalo in due tempi e a
due livelli diversi, come è dimostrato a pag. 72. La
forma di esso al primitivo livello si vede nella fig. 3 C.
La volta è piana come nei cubicoli X, Y posti a quel
medesimo livello. Innanzi al principale sepolcro a
mensa (posteriormente chiuso) manca l'intonaco e si
vede un incastro, che sembra traccia di lastra mar-
morea. Quando il cubicolo fu profondato al livello
attuale, la sua primitiva porta fu ostruita con opera
laterizia assai buona. La quale fu poi traforata per
crearvi due finestre a guisa di feritoie ; questo lavoro
fu fatto alternando tufi e mattoni e con calce meno
buona della prima opera laterizia. Sembra dell'epoca
stessa dei piloni ed archi B. In più tarda età furono
rinforzati i lati di questa chiusura con pessima mura-
tura di soli tufi. Le predette feritoie furono fatte per
introdurre luce nel cubicolo : probabilmente nel cro-
cicchio U prima che fosse occupato dalla scala esi-
steva un lucernario.

D (v. fig. 2 D). Passaggio, che mette nel cubicolo E
rivestito, come i due cubicoli C ed E, di stucco bian-
co con liste colorate ; nella vòlta è dipinto un uc-
cello. Quattro loculi scavati posteriormente rompono
l'intonaco primitivo. Quivi fu rinvenuto il frammen-
to di sarcofago tav. XXXI n. 13.

E (t. tav. XVI e pag. 72, 73). Dentro questo cubi-
colo, i cui loculi, come gli altri tutti, erano aperti,
sono stati trovati soltanto i frammenti d'un' iscrizio-
ne pagana adoperata a chiudere un loculo cristiano.

p Cubicolo, il cui ingresso è per mezzo d'un cunicolo,
che parte dal passaggio D rompendo non solo l'into-
naco di esso, ma anche i loculi, come si vede nella
citata ortografia fig. 2 F, e se ne ragiona a pag. 73.

F 5. Arcosolio di ampie proporzioni, che sembra non avere
giammai servito; indizio confermante l'essere questo
uno degli ultimi ampliamenti dell' ipogeo.

F 6. Questo lato del cubicolo è stato modernamente de-
formato e in parte demolito dal grande pozzo qua-
drangolare, sul quale vedi a pag. 67. Quivi fu rin-
venuta l'iscrizione dell' anno 483 tav. XXV n. 1;
pietra enorme ed ertissima spezzata in più di venti
frantumi ed evidentemente precipitata dal suolo ester-
no nel sotterraneo attraverso il pozzo. Il piano del cu-
bicolo F è inferiore di centim. lo o 20 a quello del

cunicolo , per il quale ivi si entra. La volta è a
botte; i loculi poco regolari, ed in genere il lavoro
* povero e rozzo.
» Ambulacro la cui ortografia è nella tav. XXXIV.

G 7. Sepolcro a mensa sormontato da nicchia quadrilunga
al livello primitivo verificato nel cubicolo C , e ri-
coperto d'intonaco bianco finissimo. E stato poscia
chiuso da un' antica costruzione per rinforzo della
galleria.

G 8. Sepolcro in tutto simile al precedente e al mede-
simo livello. Nel fondo però vi fu scavato un altro
loculo. Qui nel pavimento è tuttora ferma al suo
posto riscrizione tav. XIX n. 10; e tra le macerie
furono trovate la lapiduccia tav. XXVII n. 6; un fram-
mento del coperchio dell'urna tav. XXX n. 9, e molti
frammenti dell'iscrizione opistografa tav. XXIV.

G 9. Costruzione, che chiude 1 accesso al rimanente di
questo ambulacro, la quale si vede in sezione nella
tav. XXXIV e di fronte nella tav. II A. Del livello
di questa porzione d'ambulacro vedi pag. 74. Fu fat-
to però un tentativo di profondamento, abbandonato,
non so per quale ragione.

G 10. Taglio moderno, che mette nella caverna H, sulla
quale vedi pag. 68: ivi giacevano i frammenti tav.
XXVII, 7; XXVIII, 8, 15, 16; ed ivi fu trovato
uno di quelli dell' iscrizione damasiana.

I Ambulacro, che parte dal livello profondato, come si
vede a tav. XXXIV; ha un angolo rinforzato da co-
struzione per non danneggiare i circostanti sepolcri.
Oltrepassata la larghezza del sepolcro descritto sotto
il n. 8, la volta dell' ambulacro s'innalza, ma non
fino all'altezza di quelli, che furono scavati al pri-
mitivo livello.

111. Sepolcro costruito nel pavimento, al quale furono
trovate affisse le iscrizioni tav. XXVII n. 1 , 2
(opistografa) e 3. Tra le macerie qui giacevano qual-
che frammento di sarcofago con sculture cristiane,
parte de' frantumi della pietra opistografa tav. XXIV,
ed i frammenti d'iscrizioni tav. XXVIII, 12 , 14.

I 12. Loculo tuttora chiuso con una grande lastra di
marmo, sulla quale dal lato destro è inciso il segno
seguente , che non so se sia da interpretare per

un' àncora

I 13. Cunicolo angustissimo, 1' escavazione del quale ha
rotto lateralmente due sepolcri risanati in antico con
cortina di mattoni. Ivi , come si vede in pianta, è
un sepolcro in direzione inversa della consueta ,
intonacato nell' interno e nell' esterno intorno ai
labbri dell'apertura.

I 14. Taglio moderno per entrare nell'ambulacro B. Qui
giace un rocchio di colonna caduto dal suolo esterno
( v. pag. 297).

U Ambulacro, del quale le varie e successive trasfor-
mazioni fatte in antico e le moderne rovine rendono
difficilissima l'analisi architettonica. Il punto però è
di grande importanza per cagion della scala , che
sbocca dall' ipogeo al fianco del grande monumento.
Nella fig. 1 entro questo ambulacro ho francamente
supplito la continuazione della scala Q ; su quale
fondamento io l'abbia fatto si vegga all' articolo Q.
Ivi dimostrerò, che da questa scala nasce l'ambu-
lacro K, il quale piega poscia in I e nel suo lega-
mento coll'ambulacro G evita di demolire i preesi-
stenti sepolcri, come è chiaro a chi attentamente
esamini quel punto dell' ipogeo. Il passaggio fra G
ed I non ha esistito in guisa veruna al primitivo
 
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