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526 —

il quale in un'antica epigrafe è appellato ministralor Chrestianus (Christianus) ', e
senza dubbio fu principalmente il primo diacono; e che doveva provvedere agli
alimenti del clero, dei poveri ed alle loro sepolture, egenis alendis humandisque. Da
Zefirino a Fabiano (a. 197-156) la prepositura del clero e l'amministrazione dell'arca
ecclesiastica furono specialmente congiunte con quella del cimitero dell'Appia allora
istituito come primario e papale; gli altri cimiteri rimasero nella pristina condi-
zione, e furono forse provvisoriamente affidati all'uno o all'altro dei diaconi sotto
la prepositura generale dell'arcidiacono. Fabiano (a. 136-150) distribuì stabilmente
tra i sette diaconi i cimiteri diversi dell'ampia zona suburbana prossima alla città,
assegnando a ciascuno di quelli una regione, che comprendeva un gruppo di
cimiteri: al cimitero di Callisto ed alla sua prepositura diaconale rimase il primato;
dalla regione, nella quale fu compreso quel cimitero, cominciava l'ordine e la serie
delle sette regioni ecclesiastiche, che durò fino al medio evo. Il papa Dionisio
(a. 259-268), mantenendo fermala divisione delle sette regioni, dopo restituiti da
Gallieno i possessi della chiesa confiscati da Valeriane assegnò a ciascuna parroc-
chia ed ai loro preti titolari un cimitero. Cotesto ordinamento dee avere avuto
definitiva forma e sanzione, dopo restituiti da Massenzio i luoghi ecclesiastici nuo-
vamente confiscati da Diocleziano. Costituiti nell'età della pace nuovi titoli o nuovi
cimiteri, questi a quelli si congiungevano; o degli antichi cimiteri ai nuovi titoli
si faceva nuova assegnazione. I preti titolari nei cimiteri di loro spettanza atten-
devano principalmente agli oflicii sacerdotali; ma ebbero anche ingerenza ed auto-
rità sull'amministrazione economica, probabilmente rimasta in mano dei diaconi
regionarii. Il papa Simplicio (a. W58-?j83) affidò in massa a tutti i preti dei titoli
d'alcune regioni le tre primarie basiliche, perchè in quelle officiassero a turno:
questo ordinamento ebbe in mira la sola cura spirituale dei fedeli accorrenti a
quei santuari; non la loro amministrazione economica. Verso la fine del secolo
quinto a quelle tre basiliche primarie ed anche ad altre dei suburbani cimiteri
furono dati prepositi; per amministrarne le rendite, curarne le luminaria ed il
culto, governare le concessioni e le vendite delle sepolture.

Il cimitero di Callisto ebbe il proprio preposito, che probabilmente continuò
ad essere il primo diacono, estendendo la sua prepositura alla basilica di s. Paolo
compresa nella regione prima. I prepositi delle tre basiliche maggiori dipendevano
direttamente dal papa: quelli delle altre basiliche cimiteriali dai preti dei titoli,
a ciascuno dei quali spettava il cimitero. Nei cimiteri e santuari cimiteriali di
minore importanza il luogo del preposito fu tenuto da un mansionario sotto la
dipendenza dei preti titolari. Questa ultima forma della gerarchia e dell'ammi-
nistrazione economica dei suburbani cimiteri dee avere durato fino al loro abban-
dono come sepolcreti ordinarli; del cui tempo preciso ragioneremo nella ricerca
degli estremi limiti cronologici delle cristiane necropoli fuori delle mura della
città. Ora fa d'uopo aggiungere brevi parole intorno alla gestione ed al culto dei
suburbani santuari, dopo cessato o quasi cessato l'uso loro cimiteriale per le sepol-
ture quotidiane dei fedeli di Roma.

1 BoUetti, Osserv. sui cim. p. 414.
 
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