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cimiteriali raccolti nello sterrare la galleria ninna luce danno pel problema proposto.
Non presentano caratteri di molta antichità, ma né anche di epoca assai bassa:
cotesto regione sotterranea mi pare della fine del secolo terzo e dei principii
del quarto.
Riuscito vano l'ultimo tentativo in questo luogo, non ho stimato opportuno
chiedere ai miei onorandi colleghi, che sieno divise le forze tanto utilmente
concentrate in altri punti ; per ritentare esplorazioni già nei passati anni ini-
ziate nelle parti più lontane della sotterranea necropoli, e più contermini al
cimitero di Balbina. Quivi i monumenti, generalmente parlando, presentano caratteri
sempre più chiari del secolo quarto; e quanto più m'inoltro in quegli ipogei a
settentrione, tanto meno probabile giudico, che quivi sieno nascosti i sepolcri
dei martiri greci. Laonde conchiudo, che nell'odierno stato della nostra scienza
topografica e degli scavi in niun altro punto, fuorché nella regione XIII, possiamo
convenientemente riconoscere lo storico arenarium Hippolytì.
- CAPO V.
Esplorazioni della nobile scala, che scende all'arenaria.
Nel 1868 ottenni dalla Commissione di sacra archeologia, che fosse tutta sterrata
e riaperta fino alla superficie del suolo l'ampia scala, di che nel precedente capo
ho ragionato. Un primo rapporto intorno a quest'impresa pubblicai nel Bullettino
dell'anno 1868 p. 8 e segg. Qui ne ripeterò, in parte con le parole medesime, la
sostanza; imperocché estratte le terre e le macerie, altre ne precipitarono per la
superiore ampia voragine; e il troppo dispendio necessario a riparare tanta rovina
consigliò ad abbandonarla. Da quest'aperta voragine entrarono e corsero il primo
ed il secondo piano del cimitero torrenti di acque piovane, empiendo di limo
alluvionale ed ostruendo gallerie già da noi sterrate ed accrescendo gli impedi-
menti alle ulteriori esplorazioni. Laonde più volte e in punti diversi del sotterraneo
viaggio ed esame dovrò fare ricordo di cotesta malaugurata frana, cagione molteplice
di danni e d'ostacoli alle nostre imprese ed al compimento del tema proposto a
trattare nel presente libro.
La sezione della scala, che dal secondo piano del cimitero sale all'aperta campa-
gna, era tutta fiancheggiata da costruzioni e consolidata da archi, che stimai ristauri
del secolo quarto. In fatti nel lastrico dei gradini, oltre un'iscrizione greca posta
irregolarmente, cioè adoperata per materiale da costruzione ', trovai affisso nel
mezzo d'uno scalino l'epitaiio seguente in guisa, che pare collocalo nel proprio
luogo e spettante ad un sepolcro costruito sotto quello scalino medesimo 2.
i Non posso darne il testo, perchè poco dopo venata in luce e prima ch'io l'avessi trascritta, fu coperta dalla rovina e poi
sempre più sepolta da terre d'alluvione.
2 Non ne do il tic-simile esatto nelle tavole, perchè non giunsi in tempo a prenderne il calco per la ragione accennata nella
nota precedente.
cimiteriali raccolti nello sterrare la galleria ninna luce danno pel problema proposto.
Non presentano caratteri di molta antichità, ma né anche di epoca assai bassa:
cotesto regione sotterranea mi pare della fine del secolo terzo e dei principii
del quarto.
Riuscito vano l'ultimo tentativo in questo luogo, non ho stimato opportuno
chiedere ai miei onorandi colleghi, che sieno divise le forze tanto utilmente
concentrate in altri punti ; per ritentare esplorazioni già nei passati anni ini-
ziate nelle parti più lontane della sotterranea necropoli, e più contermini al
cimitero di Balbina. Quivi i monumenti, generalmente parlando, presentano caratteri
sempre più chiari del secolo quarto; e quanto più m'inoltro in quegli ipogei a
settentrione, tanto meno probabile giudico, che quivi sieno nascosti i sepolcri
dei martiri greci. Laonde conchiudo, che nell'odierno stato della nostra scienza
topografica e degli scavi in niun altro punto, fuorché nella regione XIII, possiamo
convenientemente riconoscere lo storico arenarium Hippolytì.
- CAPO V.
Esplorazioni della nobile scala, che scende all'arenaria.
Nel 1868 ottenni dalla Commissione di sacra archeologia, che fosse tutta sterrata
e riaperta fino alla superficie del suolo l'ampia scala, di che nel precedente capo
ho ragionato. Un primo rapporto intorno a quest'impresa pubblicai nel Bullettino
dell'anno 1868 p. 8 e segg. Qui ne ripeterò, in parte con le parole medesime, la
sostanza; imperocché estratte le terre e le macerie, altre ne precipitarono per la
superiore ampia voragine; e il troppo dispendio necessario a riparare tanta rovina
consigliò ad abbandonarla. Da quest'aperta voragine entrarono e corsero il primo
ed il secondo piano del cimitero torrenti di acque piovane, empiendo di limo
alluvionale ed ostruendo gallerie già da noi sterrate ed accrescendo gli impedi-
menti alle ulteriori esplorazioni. Laonde più volte e in punti diversi del sotterraneo
viaggio ed esame dovrò fare ricordo di cotesta malaugurata frana, cagione molteplice
di danni e d'ostacoli alle nostre imprese ed al compimento del tema proposto a
trattare nel presente libro.
La sezione della scala, che dal secondo piano del cimitero sale all'aperta campa-
gna, era tutta fiancheggiata da costruzioni e consolidata da archi, che stimai ristauri
del secolo quarto. In fatti nel lastrico dei gradini, oltre un'iscrizione greca posta
irregolarmente, cioè adoperata per materiale da costruzione ', trovai affisso nel
mezzo d'uno scalino l'epitaiio seguente in guisa, che pare collocalo nel proprio
luogo e spettante ad un sepolcro costruito sotto quello scalino medesimo 2.
i Non posso darne il testo, perchè poco dopo venata in luce e prima ch'io l'avessi trascritta, fu coperta dalla rovina e poi
sempre più sepolta da terre d'alluvione.
2 Non ne do il tic-simile esatto nelle tavole, perchè non giunsi in tempo a prenderne il calco per la ragione accennata nella
nota precedente.