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Le pitture antiche d'Ercolano e contorni (Band 5): Busti — Neapel, 1767 [Cicognara, 2645-6]

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https://doi.org/10.11588/diglit.3709#0035
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xxxix PREFAZIONE.

rantejìmqfe^o , *d Nerva , figlio di Laido Defidia-

te

non poteano efifer comprefi fé non in più favole ; è Ve-
rìjìmile, che fi fiofife voluto /piegare , che il nome del
faldato Nerva , a ricbiejla del quale fi facea quefla
copia , fife nella tavola prima alla pagina quinta
nel loco quarantefimofefto : efifendo noto , eie locus
nella milizia dinotava appunto il grado , o Jìa l'ordi-
ne, con cui erano fcritti : L. 14. C. Th. de re milk.
Quicumque infantes , vel pueri militare coeperunt
fterni eos inter ultimos juflìmus; ita ut ex eo tem-
pore , ex quo parere coeperint , locum fibi incipiant
vindicare : e Vbpifco Num. 15. Domitianus in mi-
noribus adhuc locis militans : e numeri diceafi an-
che il Catalogo de'faldati : L. 8. $.2. de Proc. L.i.
§. ult. de Bon. polì', che poi fu detto matricula : fi
veda Gotofredo C. Th. L. 16. deremil. E quando una
tale fpiegazione né pur foddisfaccia , e voglia inten-
der/i LOC per loculus , 0 fia armadio ( Seneca de
tranq. 9. ) potrebbe dirfi , che qui Tabula dinoti
un libro , in cui fojfero regi/Irati tutti i privile-
gi , 0 quello anche , ove fi notajjèro tutte le copie ,
che fé n' eftraevano autenticamente , e i nomi di co-
loro , a favor di cui fi eftraevano , e quejlo libro
foffe ripofilo in un armadio . In qualunque manie-
ra però s' intenda , è fempre certo , che s' inganna
il Maffei Stor. Dip. p. 35. che crede dinotar/i col
Tab. I. /' Archivio : ficcarne s'inganna parimente fer-
vendo nella Jfefifa p. 35. Termina il noftro documen-
to ( parla dell' onefta Miflione di Galla ) col de-
fcriptum , & recognitum , apponendo il luogo dell'
Archivio , dove affiliò flava l'originale : prendendo così
per Archivio /'ara della Gente Giulia , ove quel monu-
mento fi dice afijìfifo , e del quale fi fpega efferfi ri-
tratta la copia . Altro era affigger la legge , perchè
da ognuno fi leggeffè , altro il riporla nell' Archivio .
Uno falò era il Tabulario , e raccolto in un fol luo-
go nel tempio di Saturno ; ed all' incontro per tutte
le parti del Campidoglio non fol amente, ma. degli al-
tri tempj , e luoghi pubblici di Roma ( come fi ha
tra gli altri da Fefilo in Probum, che dice : lex in
atrio Libertatis cum multis aliis 1 egibus incendio
confumpta eft ) fi vedeano affijfe le leggi , ed altre
pubbliche determinazioni. La differenza tra il fìgere
0 proponere leges , e V condere 0 deferre in aera-
riurn quanto è chiara , altrettanto è certa . Plinio
Vili. Ép. 6. parlando del Senatoconfutto fatto fiotto
Claudio a favor di Vallante , dice : Senatufque con-
sulta de his rebus fatìa in aes inciderentur , idque
aes figeretur ad ftatuam loricatam Divi Julii . . .
Deleótus eft locus celeberrimi^ , in quo legenda
praefientibus , legenda futuri s proderentur . Placuit
aere fignari omnes honores faftidiofiffimi manci-
pii . . . . incita , & infculpta publicis aeternifque
monumentis , fic quali foedera antiqua , fic quali
facrae leges . Cosi Virgilio Aen. VI. 502. . . . fixit
leges pretio , atque refìxit : dove Servio: incifae in
aereis tabulis leges affigebantur parietibus : onde
Plauto Trin. IV. 3. v. 32. dice fcherzando delle
leggi.

Eae miferae etiam ad parietem funt iìxae clavis
ferreis;

ed Ovidio I. Metani. 91.
. . 11 ec verba minantia fixo
Aere legebantur . . .
dove fi vedano i Comentatori . E ficcarne /* inciderjl
in bronzo le coftituzioni era già un cojlume fiabilito
fin da' primi tempi della Repubblica : Uionifio Ali-
carnaffeo X. p. 680. e 681. Cicerone prò Balbo, Li-
vio II. 18. Macrobio Sat. I. 13. (i quali tutti par-
lano di colonne di bronzo ) ; onde Plinio XXXIV. 9.
Ufus aeris ad perpetuitatem monumentorum jam-
pridem translatus eft, tabulis aereis,in quibus pu-
blicae conftitutiones inciduntur ( dello fileffo cojlume
prefifo i Greci fi veda Polluce Vili. 128. e leg. e Pla-
tone Polit. p.568. ) ; così l'affiggerfi in un luogo, on-
de poteffero leggerfi , era una confeguenza , ed un ufo
coerente alla pubblicazione ; dimoflrandofi con tale afi-
fiffione efifer quella una cofa già Jlabilita , e fupponendo
quell' atto efifer precedute tutte le follennità necefifarie
a formarla : come può ricavarfi da Cicerone Phil. II.
36. e fegg. e Phil. III. 12. e Phil. V. 4. e da Dio-
ne XLIV. 53. che dice : xctrroi tyjc, fi'àAyig rò [xh TtpZi-
tov tyyiQiGccfjLSV'/ig firjSe [jj a» srfwa , àg iixt Ti K-cci'acc-
pog o-uyyeypccQoTO; ti , dvotTsdììVoci ■ s'g yzp s^Aac
yy.7&uc 7m'vTX id tu aura ìnsypdQeTO : ed efTendolì
fatto da prima un decreto, che non fi metteffe al-
cuna colonna ( da Cicerone è detta tavola : Phil. II.
36. ) col pretefìo di eflerli da Celare fcritta qual-
che cofa : poiché sulle colonne di bronzo fcriveanfì
tutte le cofe sì fatte : e XLV. 17. fipiega , che tali
tavole di bronzo foleano porfi intorno al tempio di
Saturno , e della Fede nel Campidoglio . $3 ajfiffa,
una volta, potea più toglierfi , fé non quando fi abo-
liva la legge : L. qui tabulata: ad L. Jul. pecul. e
Dione XXXIX. 21. dicendnfi allora refigere leges :
Virgilio 1. e. e Cicerone Phil. XII. 5. Num figentur
rurfus eae tabulae, quas vos decretis veftris refixi-
Jlis ? Quefio ufo di firiverfi le leggi in bronzo , e di
affigger/i in un pubblico luogo per memoria , e per no-
tizia di tutti, fi vede ofifervato anche fatto gl'Impe-
ratori , come dalle molte leggi del Codice Teodofiano
L. 1. de alimentis quae inop. parent. L. 2. quemadm.
mun. Civ. L. 4. de priv, eor. qui in S. P. milk,
L. 3. de frum. Urb. Conft. e L. 1. de Veter. dove
l'Imperator Cofiantino preferive : Veterani s , qui...
nofiram miffionem meruerunt, certa per ediclum in-
dulfimus , quae fcribendi tabulis , vel encauto , &
cerufla , detur eis licentia : e ivi nota il Gotofre-
do , che il poter traferìvere in tavole di bronzo le
copie di sì fatti privilegii per memoria , 0 per ufo
di coloro , a cui erari conceffi, era una grazia ; rap-
portando a tal prcpofito le Onefte Miflioni , che fono
in Gruferò . Or da quefla affiiiione era affai dherfa
la confervazione delle leggi . Suetonio Caef. 28. Ac-
ciderat autem , ut is legem de jure Magiftratuum
ferens, eo capite , quo a petitione honorum abfen-
tes fummovebat , ne Caefarem quidem exciperet per
oblivionem ; ac mox, lege jam in aes incifa, & in
aerarium condita , corrigeret errorem : parla di
Pompeo , e avverte ., che il Confilo Marcello foftenea
tton doverfi tener conto della correzione , perchè fiat-.

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