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Le pitture antiche d'Ercolano e contorni (Band 5): Busti — Neapel, 1767 [Cicognara, 2645-6]

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https://doi.org/10.11588/diglit.3709#0100
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52 1 A V U U A XL

cìpio gli Eruditi; fembrando veramente , che poffa ad
ogni altro appartenere ^5) , fuorché al principe degli Ora-
tori ^.

tito altrove , che le figure dell' s , e del a fatte a
quel modo corri/fondono ai tempi di Augufto : Mont-
iamovi Palaeogr. Gr, II, 6. Ma ficcarne non è quefia
una indicazione baftante a fiffar V età precifa di que*
fio bronzo ; così il lavoro di quefio, e degli altri è
tale , che ws dimojlra il pregio Jicuramente '■ effendo
quajì tutti di maniera greca, e per la maggior parte
eccellente.

(5) Sì vede quefia immagine , col nome di De*-
rnoftene , nel Fabri Illuftr. Imag. ri. 55. nel Belf-
iori Iliuftr. Fvhet. n. 79. nel Gronpvio Ant. Gr. To. IF,
ri. 93. i quali tutti dicono averla prefa da quella di
Fulvio Or fini > che ne ave a ricevuto il difegno da
sintonia Agoftini Arcivefcovo dì Tarragona , dove
erafi trovato il marmo . Si vede anche nelV edizione
delle Opere di Demoftene fatta in Francfort, e fi di-
ce ritratta dal marmo Jleffò . Il Canini Iconogt, n, 53.
p. 85. porta un' altra immagine prefa da una Cor-
niola del Bellori, e creduta anche di Demoftene , non
perchè abbia il nome ■> ma per una qualche fimigli anza
col marmo dà Tarragona : e quindi giudi zi ofamente
avverte lo fleffo Canini , che l' incertezza dell' effigie
di quel marmo rende anche più incerta V altra della
Corniola , Infatti così V ^Agoftini, come V Orfìni non
decìdono sul marmo di Tarragona per Demoftene l'Ora-
tore , ma inclinano piuttojlo a crederlo Demoftene,
figlio di Alcìftene , Capitano degli Ateniefi, e Co-
mandante di una flotta nell' affedio di Siracufa^ dove
morì, mentovato da Tucidide III. 91. e altrove, e da
JJì odoro XII, 6q. da Plutarco in Ni eia , da Temiftio
Orat. X. p. 138. òhe lo chiama figlio di Alcifrone .
Ma fia quefio , 0 altro ( trovandofi nominati più De-
mofieni e guerrieri, e letterati da Polibio XVII. 1.
p. 1034. e Excerpt. Legat. VI. p. 1097. da Stefano in
yatoux , da Snida in à.Yi(j.OGdévYis ) ; la giovanezza , e
la barba, che manca , escludono da quel marmo ilpenfiero
del noftro Demoftene : poiché febbene avefife egli fatte le
fue prime aringhe contro i Tutori in età di diciotto
anni, come fcrive Libanio nella fua vita, 0 di veniifette,
fecondo Gellio XV. 28. non è credibile ad ogni modo,
che lo aveffero voluto rapprefentar dì quella età nelle
fatue: tanto più , -che fi sa da Paufanìa I. 8. da
Plutarco , e dagli altri fcrittori della fua vita , che
le di lui Jlatue in Atene , da cui verifimilmente gli
artefici pofteriori dovettero ritrarre le fiw immagini,

gli furono erette dopo la morte . Ne pub dirfi, che
avejfe egli ufato raderfi la barba : fapendofi da Cri-'
fippo preffo Ateneo XIII. 2. p. 565. che V ufo dì ra-
derfi la barba in Grecia cominciò appunto verfo i
tempi di Aleffandro , e molto più tardi s' introduce
in Atene ; ed erano riputati quei , che ciò faceano,
effeminati , ed oppofli ai motteggi di Diogene : onde
anche il poeta Alejfi preffo lo fleffo Ateneo 1, e. dice.
Unrownéfisuoi/ tiv yi typé^svov òpòtg ;

T'dT&lV ìyil TI (IdTSpOV.

H" yoìp spxTsvsiv èvivosTv /xoì Qui'vstki ,
K-txt ndvTcc tu nèyenvi Spai/ svanì a,.
"H nT&Giaxói/ ti tìtoi npoanìmsiv Kctxòv :
Se vedi un che sJ impegola , o fi rade ,
Una delle due cofe egli ha per certo:
Poiché a me fejnbra, o che ei penfi alla guerra }
E fa l'oppofto a ciò , che vuol la barba ;
O cerchi con ciò fare un mal da ricchi :
cioè far cofa indegna di un mafehio , come fpiega
ivi il Cafaubono . E fé anche fi ammetta , che in
guerra i Soldati radevanfi la barba per non dar la
prefa ai nemici s come crede di dimoftrare il Rami-
res, anche coli'autorità di Omero, Pentecontarch. cap.
25. ( quantunque per altro potrebbe ricavarfi il con-
trario da Plutarco in Agefil. p. 612. dove rammen-
ta la pena de' foldatì Spartani , che fi falvavano col-
la fuga , dì doveifi radere la metà della barba ) :
fempre all' età , alla ferietà , ed alla profeffiom
di Demoftene feonveniva un tal coftume ; ficcarne al
contrario propriifiìma è di lui la figura fenile, e la
barba , con cui lo repprefenta il noftro bronzo . Le
altre ragioni , che più precifamente decidono effe re
il noftro bufto non di altro , che del famofo Oratore t
fi vedano nelle note della Tavola feguente.

(6) Così è chiamato da Plutarco Ale. p. 196.
pYiTÓgu» SvMTCÓTXTOg : e Valerio MaffJmo Vili. 7.
commemorato ejus nomine , maxima eloquentiae
confummatio animo oboritur audientis : onde per
farfi una gran lode all' eloquenza di Catone il Cenfo-
re , fu detto il Romano Demoftene ; Plutarco in
Cat. p. 338. e Diodoro Except. p. 605. Tutti gli
elogii , e le molte vite di Demoftene fi vedono raccol-
te sul .principio delle fue opere nella citata edizione
di Francfort,

TAVOLA XIII. XIV.
 
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