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Le pitture antiche d'Ercolano e contorni (Band 5): Busti — Neapel, 1767 [Cicognara, 2645-6]

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https://doi.org/10.11588/diglit.3709#0113
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TAVOLA

XV. XVI.

glia ad alcuna di quelle (?) . Potrebbe ad ogtiimodo que-
fìa differenza ifteffa , e la circofìanza del luogo , ove fu
ritrovato il noflro Zenone ^ , produrre il fofpetto fopra
uno de' due famofì Epicurei, che ebbero lo fìeffo nome(9).
Tom.1. Bron. K TAVOLA XV1I.XVIII.

(7) Piccoli/fimo, fomiglianza in qualche parte par
che abbia il noflro bufto con quello del Fabbri, neffu-
na affatto con quello del Bellori . Quando dunque non
fi abbia- da ufcire dai due Zenoni Eleate , e Cizieo,
(come vorrebbe il dottijjìmo Efpofitore del Mufeo Ca-
pitolino ) , effendo quello del Bellori più corrifponden-
te alle fattezze dello Stoico, dovrebbe dirfi l'altro del
Fabbri , e perciò anche il noflro , rapprefentar /'Eleate.
Ma primieramente così il noflro, come quello del Fab-
bri compari/ce più vecchio affai di quello del Bellori;
e pure dovrebbe effere all' oppofto il Cizieo più vecchio
affi dell ' Eleate ; fapendofi , che il primo viffe fino
alla più decrepita vecchia)a, e che di trenta anni co-
minciò ad applicar/I alla Filofofia , e dopo aver per
più anni frequentato Cratete pafsò a fentire Stilpone ,
Senocrafe , e Polemone per altri venti anni ( Laerzio
VII. 2. a 5. ) : onde non prima de' feffanta anni può
crederfi , che a,veffe aperta la fua fcuola nel Portico di
ditene , e che per confluenza in età molto avanzata
gli furono erette le ftatue : e quindi V immagine del
Bellori , che appena, dimftra meno de' feffanta anni ,
non par che poffa a buona ragione riferirfi a lui .
Tutto il contrario dee dirfi ^W/'Eleate , il quale è
verifimile che non moriffe inolio vecchio , fé fi ha ri-
guardo alle circoftanze della fua morte fofferta tra'
tormenti con una fortezza non corrifpondente ad una
età molto avanzata ; ed è verifimile ancora, che nell'
età di poco più di cinquanta anni foffe già in credi-
to grande , fé il fuo maeftro Parmenide era di fef-
fantacinque anni , quando egli non ne avea , che qua-
ranta ( Platone in Parm. ) : benché fé fi ammetta,
che Parmenide fioriffe l'Olimpiade 69. , come leggono
alcuni in Laerzio IX. 23. e Zenone nell' Olimpiade
79. ( Laerzio IX. 29. ) 0 78. ( Snida, 7j-/]Mv TsTitu-
rccyópti ) , dovrebbe dirfi, che Zenone giungeffe quafi
agli ottanta anni . Comunque fia non par , che poffa
fqftenerfi , che fi rapprefentaff Zenone Eleate di età
avanzata , e 'l Cizieo non ancor vecchio . Né può
dirfi al contrario , che il noflro bufto , e quello del
Fabbri rapprefenti il Cizieo , non ritrovandovi/^ quell'
amaro , e quel burbero , che facea il diftintivo dello
Stoico . Sembra dunque che dovrebbe conchiuderfi , non
effere il noflro Zenone, e quel del Fabbri né lo Stoi-
co , ne V Eleate ; e lo fteffo ancora dell' Erma del
Bellori, 0 fia il Farnefe, che non può effere /'Eleate,
perchè brutto , né lo Stoico, perchè non vecchio. De-
gli altri poi, che non hanno nome, e che poco , 0 nul-
la famigliano a, quei, che l'hanno ; né pur può tenerfi
gran conto . Né veramente faprebbe trovarfi ragione
per fojlenere , che la fatua del Campidoglio, che non
ha nome , foffe un Zenone , ed un Zenone Eleate :
poiché né ha fomiglianza alcuna**con quei, che ne por-
tano il nome ; e dimorando un uomo di circa cin-
quanta anni di afpetto alquanto feroce, che fomiglia
molto «^'Ercole Farnefe , non corrifponde certamente
alle fattezze del Zenone Eleate, il quale nell' età dì

quaranta anni era ancor così bello, e graziofo, che non
fmentiva il fofpetto degli amori del fuo Maeftro per lui.

(8) Sì è già avvertito , che fu trovato infierite
coli' Epicuro, e co/Z'Ermarco, in una cafa, dove era-
no i Papiri , i quali par che anche ad un Epicureo
apparteneffero ; effendo tutti quelli , che finora fi fono

fvoltz , dell' Epicureo Filodemo . Non è inverifimile
dunque il dire , che anche il noflro Zenone foffe uno
degli Epicurei , di cui fi veda la nota feguente.
Frequentiffìme erano le immagini de' Filofofi, anche di
minor nome , che da per tutto fi vedeano ; e più di ven-
ti artefici infigni fon mentovati da Plinio XXXIV. 8.
applicati quafi unicamente a farne le fatue in bronzo.

(9) Uno de' più illujìri Epicurei fu certamente
Zenone Sidonio, di cui così fcrive Laerzio VII. 35.
oyoooQ , ILiSdu/tOQ ró yévoQ, QitóaoQos èmnépsiog, kxì
voyjacct, ucci spfjunvsuoou aottfrfc : V ottavo Zenone è il
Sidonio d'origine, filofofo Epicureo, e nel penfare,
e nello fpiegarfi chiaro : e X. 25. Z>?W dì ó *2,idi<-
vioq , dy.poa.TYjQ A7to?iAodojpB , noywypdC^OQ dvYip : Ze-
none il Sidonio, difcepolo di Apoilodoro , uomo che
fcrifle multo . Proclo III. in I. Eucl. dice , che con-
tro Zenone Sidonio Epicureo, il quale avea attaccata
la Matematica , fcrifiè un libro Pofidonio . Cicerone
de N. D. I. 21. parla anche di un Zenone Epicureo
del fuo tempo : Zenonem , quem Philo nofter cory-
phaeum appellare Epicureorum folebat, quum Athenis
eftem , audiebam frequenter : e Tufcul. III. Hoc il-
le graeculus , me audiente Athenis , fenex Zeno
iftorum acutiffimus contendere : e dalle lettere ad
Attico , e da altri luoghi additati da Menagio a
Laerzio VII. 35. e da Bayle Diéfc. Art. Zenon Epi-
curien , fi ricava , che fu maeftro di Attico , e di
Cotta , e anche di Lucrezio , come offerva lo fteffo
Bayle Art. Lucrece. Rem. M. Se VApoilodoro , mae-

Jlro dì Zenone Sidonio , fu veramente difcepolo di
Epicuro , é certo , che s'inganna il Voffìo, il Mena-
gio , e gli altri , che lo confondono coli' amico di Ci-
cerone : ma fé da Laerzio ciò non fi ricavi, ma che fu
Apoilodoro folamente feguace dì Epicuro , come crede il
Bayle Le. Rem. B. potrebbe fupporfi l'uno, e l'altro lo
fteffo . Comunque fia non fembra inverifimile il dire ,che
effendo così famqfo in quei tempi il Zenone, dì cui parla
Cicerone ,fe ne foffèro fatte far le immagini da'fuoi difee-
poli, e amici della fleffa fetta,. E^ certo, che in Roma in
quei tempi era moltijjhno feguitata la fcuola di Epi-
curo , contandovi/! oltre a Lucrezio, e Velie)0 ,e Caffiot
e Attico , e Virgilio , e Orazio , e Varo , e Properzio ,
e altri , che fon diligentemente raccolti dal Fajtricio
1. e. e ne' luoghi noftri avea anche del credito. Sta-
zio IL Silv. II. 113. dice di Pallio Felice Sorrentino.

Seti volvit monitus, quos dat Gargettius au&or:
e nel Mufeo del noflro D. Gìvfeppe Valletta fi leggea
in un marmo trovato in Napoli quefto diftico :

Alfius has aedes Aulus Soranus tuetur
Ex Epicureio gaudiyigente choro.
 
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