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Le pitture antiche d'Ercolano e contorni (Band 7) — Neapel, 1779 [Cicognara, 2645-8]

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https://doi.org/10.11588/diglit.9170#0050
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34 TAVOLA VII.

del fecondo pezzetto portano una clava ^ , e il panno di
entrambi è purpureo : I due del terzo portano una /por-
tetta a color di vinchi fecebi con delle frutta mezzo
roffe, e mezzo gialle Uè (*) , e il panno è rojfo \ I due
del quarto portano un. petafo alato (6) , e ì primo di effi
ha il panno verde , l'altro lo ha rojfo : Di quei del quin-
to uno, che ha il panno rojfo, porta una fifcella con ri-
cotta (7H Faltro, che ha il panno verde , tiene una lun-
ga afta ruftica , o baftone W : Dei due dell''ultimo, che
hanno il panno dello fieffo color rojfo, uno porta un pa-
razoiiio nel fodero ^ col fuo cinturino \ tutto a colore
ofcuro \ f altro un elmo col pennacchio di color faitgui-
gno (I0).

Amore accanto ( Paufania VII. 26. ) per dinotare, Ep. I. 139. Silvanum laBe piabant ) , e di Pan,
che in amore vai più la fortuna, che la bellezza. Si ch'era lo Jlejfo , cuflode delle greggi ( Virgilio Ecl.
dà anche il cornucopia alia Pace ; e JLmore è il da- II. 33.)* Anche a Pale, dea de' paflori , Ji offeriva
tor della pace , come dice Platone ( Conv. p. 325), il latte ( Tibullo I. El. I. 114. ). ZW/e ricotte, e
e Properzio ( III. El. IV. 23. ) <&'//<? fìfcelle , fi vedano i Comentatori a Uemefiano

Pacis Amor deuseft; pacem veneremur amantes. ( Ed. I. 1. II. 34. ) e a Calpurnio (Ecl. II. 77. III.

(4) * # flato diftintivo di Ercole. 68. ) Marziale ( I. 44. ).

(5) E" noto , che i firpicuii , i calati, i talari Rufìica laBantes nec milìt fifcina metas.
tfrawo i canejlrini fatti di vinchi per riporvi V er- Anzi filcelli diceanfi dagli antichi i mangiatori di
lette ( Lucilio preffo Nonio V. Holerorum ), i fiori ricotte (fi veda il Cillenio a Tibullo II. El.IU. 20.)
( Columella X. 300. e 305.), le frutta ( Filo/Irato (8) Può quejla convenire a Silvano , 0 altro dia
l- le. 6., e Polluce VII. 173. KaAoctìoi, xaMtì/sx.0/, della campagna . Teocrito (II. 3. ) dà a Pan
Ta?Jpor, rapaoì, pel cacio freico , TpttGiaì, pei fichi ) : z/ pedo , e V acuto baftone ( tÒ Z.ccya($ó?iov d£òy
ed è noto ancora, che //pomo è il fi mb oh dell'amo- ukovtcl ) . Se non voglia fupporfi , che fia il
fé; e Filqjlrato ( loc. cit. ) rapprefenta gli Amori , xutabolo, vale a dire quei legno , con cut ji mefcola,
che colgono dagli alberi i pomi : fi veda ivi Ole a- e rimuove il latte nel caldajo , come da noi fi fa il
rio. E può alludere a Pomona , a Priapo, e agli al- cacio , e le ricotte: benché veramente non par , che
tri dei della campagna, su cui A.more efercita il fuo gli antichi dvejfèro in tutto quefto ufo: fi veda Colu-
impero egualmente, che sugli altri; anzi fi è già no- mella ( VII. 8. )

tato , che credeafi Amore iure natus ( Pervigil. Ve- (9) Rapprefentafi Marte , come è notijfimo, col
ner. 57. ) parazoiiio per lo più così chiufo.

(6) // petafo , come è noto , è proprio di Mer* (10) Le penne del cimiero erano di color fanguU
curio. gno; onde purpureae, rubrae, puniceae^òw dette da

(7) Il latte era proprio di Silvano ( Orazio I. Virgilio ( Aen, IX. 56. 163. e XII. 77. e 89. )

TAVOLA Vili.
 
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