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rnuiio
*PuVmo
<yVap olii- omo
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Jctlo deJfnc/cl'y
TAVOLA XXXII.
UE STA pittura belliffima pel co-
lorito, pel difegtio , e per f efpreffione r
in campo d'aria , chiufa da una corni-
ce col giro interiore negro 7 e coir efte-
riore rojfo, divifi da una linea bianca y
ci rapprefenta, fotto una rcon folte
addormentata fopra alcuni fa{/ì
(1) F« trovata nelle fcavazioni di Civita.
(2) JS' noto, che gli orgii ( eh' erano le occulte
cerimonie, 0 mijleri di qualche dio ; febbene dopo co-
sì propriamente fi difièro quei di Bacco: Servio Aen.
IV. 302. ) celebravanfi ne' monti ( onde anche alcuni
ne derivarono il nome , d'ito tZv opw : Servio 1. c. ),
0 nelle felve , e nelle orgadi ( Arpocrazione in bp-
ysZvag , e lo Scoliajle di Apollonio I. 920. ) . £>/-
ceanfi orgadi propriamente i terreni fertili, e atti a
produr frutti ( Elladio preffo Fozio p. 159*- ) ; ma
alle volte quejla parola fi prende in fignificato di luo-
ghi coltivati , e piantati ( lo Scoliajle di Apollonio
1. c. e Suida in òpydg , y\ eùysi'og ) , alle volte in
Significato oppojlo per quei terreni, che fi lafciavano
inculti 0 per pafcolo degli animali , 0 in onore di
qualche dio ( Polluce I. 10. lo Scoliajle di Sofocle
Trachin. 203. ) ; e quindi così fi difièro i luoghi
montuofi , bofeofi, e non coltivati ( lEfichio , Arpo-
crazione, e Suida in òpydg) ; e più Jlrettamente quel-
le praterie , 0 altri luoghi non piantati, nè coltivati
una
in mezzo ai Vofchì , 0 su i monti, e traile rupi » do-
vè la voce fot effe rimbombare ( Anthol. IV. 10. Ep-2.
dv ògydàct /As?i7reTX.i dyc'ì, canta l'Eco per le chio-
fìre de'bofchì , 0 per le valli ; non già pei pafcoli ,
come il Lubino, il Brodeo, e altri traducono ) : e in
queftì fiti appunto fi celebravano gli orgii di Bacco,
come fi vede in Teocrito ( Id. XXVI. 5. ) , i* Eu-
ripide (Bacch. 1050.) , in Ovidio ( Met. IH. 707.) :
Monte fere medio eft , cingentibus ultima filvis,
Purus ab arboribus, fpe<ftabilis undique campus.
Anzi Ulpiano (a Demojlene Olinth. III. ) dice : òp-
ydg Ss éxatéÌTO Std rd opyia : orgade chiamavafi
dagli orgii . E la ragione di farfi le felle di Bacco
in sì fatti luoghi era appunto per accrefeere il rim-
bombo degli urli , coi quali fi celebravano ; credendo/i
ancora, che lo jleffo Bacco chiamajfe così le Baccanti:
Virgilio ( Aen. IV. 301. ove Servio ):
. . . qualis commotis excita facris
Thyas, ubi audito ftimulant trieterica Baccho
Orgia , no&urnufque vocat clamore Cythaeron.
Or
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rnuiio
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TAVOLA XXXII.
UE STA pittura belliffima pel co-
lorito, pel difegtio , e per f efpreffione r
in campo d'aria , chiufa da una corni-
ce col giro interiore negro 7 e coir efte-
riore rojfo, divifi da una linea bianca y
ci rapprefenta, fotto una rcon folte
addormentata fopra alcuni fa{/ì
(1) F« trovata nelle fcavazioni di Civita.
(2) JS' noto, che gli orgii ( eh' erano le occulte
cerimonie, 0 mijleri di qualche dio ; febbene dopo co-
sì propriamente fi difièro quei di Bacco: Servio Aen.
IV. 302. ) celebravanfi ne' monti ( onde anche alcuni
ne derivarono il nome , d'ito tZv opw : Servio 1. c. ),
0 nelle felve , e nelle orgadi ( Arpocrazione in bp-
ysZvag , e lo Scoliajle di Apollonio I. 920. ) . £>/-
ceanfi orgadi propriamente i terreni fertili, e atti a
produr frutti ( Elladio preffo Fozio p. 159*- ) ; ma
alle volte quejla parola fi prende in fignificato di luo-
ghi coltivati , e piantati ( lo Scoliajle di Apollonio
1. c. e Suida in òpydg , y\ eùysi'og ) , alle volte in
Significato oppojlo per quei terreni, che fi lafciavano
inculti 0 per pafcolo degli animali , 0 in onore di
qualche dio ( Polluce I. 10. lo Scoliajle di Sofocle
Trachin. 203. ) ; e quindi così fi difièro i luoghi
montuofi , bofeofi, e non coltivati ( lEfichio , Arpo-
crazione, e Suida in òpydg) ; e più Jlrettamente quel-
le praterie , 0 altri luoghi non piantati, nè coltivati
una
in mezzo ai Vofchì , 0 su i monti, e traile rupi » do-
vè la voce fot effe rimbombare ( Anthol. IV. 10. Ep-2.
dv ògydàct /As?i7reTX.i dyc'ì, canta l'Eco per le chio-
fìre de'bofchì , 0 per le valli ; non già pei pafcoli ,
come il Lubino, il Brodeo, e altri traducono ) : e in
queftì fiti appunto fi celebravano gli orgii di Bacco,
come fi vede in Teocrito ( Id. XXVI. 5. ) , i* Eu-
ripide (Bacch. 1050.) , in Ovidio ( Met. IH. 707.) :
Monte fere medio eft , cingentibus ultima filvis,
Purus ab arboribus, fpe<ftabilis undique campus.
Anzi Ulpiano (a Demojlene Olinth. III. ) dice : òp-
ydg Ss éxatéÌTO Std rd opyia : orgade chiamavafi
dagli orgii . E la ragione di farfi le felle di Bacco
in sì fatti luoghi era appunto per accrefeere il rim-
bombo degli urli , coi quali fi celebravano ; credendo/i
ancora, che lo jleffo Bacco chiamajfe così le Baccanti:
Virgilio ( Aen. IV. 301. ove Servio ):
. . . qualis commotis excita facris
Thyas, ubi audito ftimulant trieterica Baccho
Orgia , no&urnufque vocat clamore Cythaeron.
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