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Le pitture antiche d'Ercolano e contorni (Band 7) — Neapel, 1779 [Cicognara, 2645-8]

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https://doi.org/10.11588/diglit.9170#0250
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24o TAVOLA LIV.

in atto di toccar colle dita della mano Jimftra f4) una lira,
a color d'oro, di cinque corde■ W-, feduta fopra un muro
di pietre quadrate ^ di colore o/curo.

Non fcelfi già delle ben cinte donne
L'opre, ma la viri] cinica vita;
Nè le vejli con -fillie, o i larghi manti ,
Nè mi piacquer le reti unte d'unguenti;
Ma il nudo pie compagno del barione,
Il doppio pallio, ed il giacere a terra.
Tanto è la vita mia miglior di quella,
Che menò un tempo l'Arcade Atalanta,
Quanto cede la caccia alla fapienza.
In quejlo lellijfìmo Epigramma fpiegano comunemente
tC^apìg per pieghevole , come un aggiunto di fixSu-
TisnTiOQ ; ma ? eumari , efendo una fpecie dì (carpe
preziofe, detta da Bfchilo ( Perf. 662. ) xpoxó'ficcnTog
€u[Aapig V eumari tinta di porpora ; e nominata an-
che da Licofrone (v. 8155. , dove fi veda il Meurfio ,
e'I Cantero \ e R V"f**«* /i.v>rh* V t?timolngirn , ed
Efìchio ) Jemira più proprio /piegarlo per (carpe , in
contrappoflo della nudità de'piedi, propria de' Cinici,
islel Jejìo verfo è anche notabile il figlia, koItocq
yjxtLOLiTiSyèoQ , che allude al giacere in pubblico , che
facea Ipparchia col fuo marito Cratere , fecondo V ufo
de' Cinici ( Laerzio Vf. 96. Se/lo Empirico III. 24.
e Lattanzio de falfa Sap. III. 15.).

(4) Si è già altrove ojfervato , che il toccar la

cetra colle dita era fegno dì maggior perizia nell'ar-
te; e fi è anche avvertito il proverbio Afpendius Ci-
tharifta , e , intus canere , prejò Cicerone ( Verr. I.
20- ) , fpiegato da -dfconio : quod univerfum canti-
cum intus , <D* finifira tantum manu faciebat .

(5) Se la cetra fi dijiìngua dalla lira fola mente
in quello , che la cetra è femplice , la lira ha anche
la teftudine, 0 fia la cajfetta infondo per accrefcerne
il fono , fi veda Scaligero ( a Manilio p. 380. ).
Del numero poi delle corde, U quali da principio fu-
rono tre ( 0 fecondo altri una ) , e poi crebbero a
cinque, e poi a fette, e anche più, fi veda il Bian-
chini (nel Mufeo Romano To. II. Seùt. IV. Tab.
IV. ).

(6) Così fon prmmc te mura, antiche della Città
di Pompei; nella fi sfa maniera , cb'cvan Jormati gU
antichi edificii pubblici Egizii , Tofani , Greci , e
Romani (fi veda il Gori Muf. Etr. To. IH. dilT. [. j;
e la pietra è quello fiejfo piperno , che anche oggi fi
ufa in Napoli, e né* contorni , deve fi trova , e Jpe*
cialmente in Sorrento , e corrifponde al peperino , 0

fia alla pietra Albana , 0 Marena , che ufafi in Ro-
ma ( Faln-étti de Aqu. p. 326. e Ciampini Vet.
Mon. P. I. cap. 8. p. 66. ). '

TAVOLA LV.
 
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