3o2 TAVOLA LXVIII.
di rojfo -, il quarto, che tiene nella deftra una verga,
e nella fmiftra una ftatuetta (5) , è veftito di paonazzo \
eì quinto finalmente, che tiene in mano un giglio, o fi-
lini pianta (6), ha la vefte di color cangiante tra il rojfo,
e '1 verde -, e così in quefto, come nel quarto è notabi-
le la caricatura del membro f7). Nel frammento di fotto
fi vede uif architettura di color cenerino, con un Tem-
pietto , e fopra di un piedistallo una sfinge, e più avan-
ti un' ara, vicino alla quale fon due Pigmei , con abiti
lunghi, e bianchi (8) e dall'altro canto dell' intonaco fi
vede un altro Pigmeo con panno verde , che fi appog-
gia con una mano ad un baffone* e porta sulla /palla un
legvQ% dalle di cui etìremità pendono legate cofe,
che
( de Orat. II. 66. ) * Quintiliano ( VI. 5. C(9» vali 0 w^o conche , j&v//* 0/ qui di-
zio ( II. Sat. VII. 98. ): ^/»/o.
Praelia. rubrica piòta, aut carbone, (4) Oltre a Plinio ( VII. 3. ) dice Ctejia (Le.)
Si veda però su queflo luogo , -per altro ojcurijjimo che i Pigmei erano dQóSpot to^ótoli peritilìimi nel
di Arinotele il Vcffio ( a Mela HI, 8. p. 854. ) do- faettare . Può dunque fofpettarfi , che quel cerchio
ve legge K#/xjrJPi&y, curvi, e lo /piega per le pittu- fi a una caricatura del loro arco.
re fatte Jbpra tavolette concave, 0 conveffe , che com- (5) Non è facile il determinare fe fia una deità
pan fono diverfe fecondo il punto di veduta . JLd 'Egizia. Potrebbe dirfi anche una Minerva , 0 una
ogni modo non follmente gli antichi , ma anche ì Diana , /' una, e V altra venerata in Egitto ( Ero-
moderni , tra'quali il Giovio, il Cardano, Olao Ma- doto II. 83. 137.0175.). Si volle anche accennare la
gnoy han creduta vera la nazion de' Pigmei ,fituandoli dea particolare Pigmei , detta Gerano , 0 Grue ,
altri di là dal Giappone, altri nella Lapponi'a, altri fa quale effendo una hellijfima donna , era venerata
altrove , confutati , e derifi dal VoJJio ( I. c. ) . E' da' Pigmei, come dea ; ma perchè di/prezzava ella gli
noto poi, che fi dff'ero Pigmei da nvyijj} , 0 7Tvyayt dei, e fpecialmente Diana , e Giunone , fu da quejle
il cubito ( Euftazio ì. c. ) ; effendo la loro mifura mufata neir uccello del fuo nome , e divenne la loro
di due piedi , e un quarto ( Gellìo IX. 4. ) ; ben- più terribile nemica io.. ^. 3>^. zsetuno ri. a.
che Giovenale ( XIH, 17?, ) poeticamente dica : ubi XV. 25. ).
tota cohors fede non eft altior uno. S.Girolamo ( ad (6) Può ben dirfi una pianta del Nilo, di cut
Ezech. cap. 27, ) traduce Pigmeo per bellatorem, fi $ parlato nella nota (3) della Tav. LXVL
deducendolo da nvyixri pugna , come anche dice Gio- (7) Ctejia ( l. c. ) dice de' Pigmei : uigoIov Si
venale: fjJyot 'iy%Giv , ékttè tytòuv tw cQupw amw\ mi
Pjgmaeus parvis currit bellator in armis, ffayg* hanno il membro groffo , e grande a legno ,
defeùvendo 'la guerra, che fanno alle gru , che deva- che' giunge fino alle giunture de5piedi. Ed oltre
Jlano i loro feminati l ed è graziofo quel , che dice a ciò , che altrove fi è notato generalmente della
Eufiazio ( 1. c. ) ebe ? Pigmei fan la guerra alle gru grandezza del membro negli Egizii , riferifee Pro-
cavalcando le pernici ; benché Plinio ( VII. 3. ) di- fpero Alpino ( Rer. Aeg. I. io- ) che uno de' morbi
ca: inlìdentes arietum caprarumque doriìs , armatos frequenti in Egitto è l'ernia, che crefee così a dif-
fegittis ad mare delcendere, per discacciar le gru lo^- mifura, che fono obbligati a portarla in un facchetto,
ro nemiche. Si veda anche la graziofa pittura di Fi- e talvolta impedifee loro in tutto il muoverfi.
ìoflrato ( II. 22. ) di Ercole tra' Pigmei. (8) Ctejia chiama i Pigmei SikeciÓTCtTSg giufìiffì-
(3) E" nota la venerazione , che gli Egizii avea- mi ; onde ben conviene loro il culto della religione,
fio per l' acqua del Nilo, e V ufo, de ne faceano nel- che qui fi vede efpreffo ; ed è notabile ancora la di-
ìe facre funzioni ( Vitruvìo Vili, in Praef. ). Ma verfità degli abiti lunghi in quefli, che pojjòn fup-
qià fi volle avvertire quel che dice Ctejia ( 1. c. ) porfi Sacerdoti, anche per la barba rafa, ad imita-
del lago che aveano i Pigmei , fui quale , quando zione de' Sacerdoti Egizii ; dicendo Ctejia , che tut-
vton fojfcava alcun vento, galleggiava una gran quan- ti i Pigmei hanno la barba così lunga , che lacen-
tìtà d' olio, che effi raeccglieano per loro ufo omQtoig, dola crefeere, gli ricovre, tutto il corpo, e ferve
loro
di rojfo -, il quarto, che tiene nella deftra una verga,
e nella fmiftra una ftatuetta (5) , è veftito di paonazzo \
eì quinto finalmente, che tiene in mano un giglio, o fi-
lini pianta (6), ha la vefte di color cangiante tra il rojfo,
e '1 verde -, e così in quefto, come nel quarto è notabi-
le la caricatura del membro f7). Nel frammento di fotto
fi vede uif architettura di color cenerino, con un Tem-
pietto , e fopra di un piedistallo una sfinge, e più avan-
ti un' ara, vicino alla quale fon due Pigmei , con abiti
lunghi, e bianchi (8) e dall'altro canto dell' intonaco fi
vede un altro Pigmeo con panno verde , che fi appog-
gia con una mano ad un baffone* e porta sulla /palla un
legvQ% dalle di cui etìremità pendono legate cofe,
che
( de Orat. II. 66. ) * Quintiliano ( VI. 5. C(9» vali 0 w^o conche , j&v//* 0/ qui di-
zio ( II. Sat. VII. 98. ): ^/»/o.
Praelia. rubrica piòta, aut carbone, (4) Oltre a Plinio ( VII. 3. ) dice Ctejia (Le.)
Si veda però su queflo luogo , -per altro ojcurijjimo che i Pigmei erano dQóSpot to^ótoli peritilìimi nel
di Arinotele il Vcffio ( a Mela HI, 8. p. 854. ) do- faettare . Può dunque fofpettarfi , che quel cerchio
ve legge K#/xjrJPi&y, curvi, e lo /piega per le pittu- fi a una caricatura del loro arco.
re fatte Jbpra tavolette concave, 0 conveffe , che com- (5) Non è facile il determinare fe fia una deità
pan fono diverfe fecondo il punto di veduta . JLd 'Egizia. Potrebbe dirfi anche una Minerva , 0 una
ogni modo non follmente gli antichi , ma anche ì Diana , /' una, e V altra venerata in Egitto ( Ero-
moderni , tra'quali il Giovio, il Cardano, Olao Ma- doto II. 83. 137.0175.). Si volle anche accennare la
gnoy han creduta vera la nazion de' Pigmei ,fituandoli dea particolare Pigmei , detta Gerano , 0 Grue ,
altri di là dal Giappone, altri nella Lapponi'a, altri fa quale effendo una hellijfima donna , era venerata
altrove , confutati , e derifi dal VoJJio ( I. c. ) . E' da' Pigmei, come dea ; ma perchè di/prezzava ella gli
noto poi, che fi dff'ero Pigmei da nvyijj} , 0 7Tvyayt dei, e fpecialmente Diana , e Giunone , fu da quejle
il cubito ( Euftazio ì. c. ) ; effendo la loro mifura mufata neir uccello del fuo nome , e divenne la loro
di due piedi , e un quarto ( Gellìo IX. 4. ) ; ben- più terribile nemica io.. ^. 3>^. zsetuno ri. a.
che Giovenale ( XIH, 17?, ) poeticamente dica : ubi XV. 25. ).
tota cohors fede non eft altior uno. S.Girolamo ( ad (6) Può ben dirfi una pianta del Nilo, di cut
Ezech. cap. 27, ) traduce Pigmeo per bellatorem, fi $ parlato nella nota (3) della Tav. LXVL
deducendolo da nvyixri pugna , come anche dice Gio- (7) Ctejia ( l. c. ) dice de' Pigmei : uigoIov Si
venale: fjJyot 'iy%Giv , ékttè tytòuv tw cQupw amw\ mi
Pjgmaeus parvis currit bellator in armis, ffayg* hanno il membro groffo , e grande a legno ,
defeùvendo 'la guerra, che fanno alle gru , che deva- che' giunge fino alle giunture de5piedi. Ed oltre
Jlano i loro feminati l ed è graziofo quel , che dice a ciò , che altrove fi è notato generalmente della
Eufiazio ( 1. c. ) ebe ? Pigmei fan la guerra alle gru grandezza del membro negli Egizii , riferifee Pro-
cavalcando le pernici ; benché Plinio ( VII. 3. ) di- fpero Alpino ( Rer. Aeg. I. io- ) che uno de' morbi
ca: inlìdentes arietum caprarumque doriìs , armatos frequenti in Egitto è l'ernia, che crefee così a dif-
fegittis ad mare delcendere, per discacciar le gru lo^- mifura, che fono obbligati a portarla in un facchetto,
ro nemiche. Si veda anche la graziofa pittura di Fi- e talvolta impedifee loro in tutto il muoverfi.
ìoflrato ( II. 22. ) di Ercole tra' Pigmei. (8) Ctejia chiama i Pigmei SikeciÓTCtTSg giufìiffì-
(3) E" nota la venerazione , che gli Egizii avea- mi ; onde ben conviene loro il culto della religione,
fio per l' acqua del Nilo, e V ufo, de ne faceano nel- che qui fi vede efpreffo ; ed è notabile ancora la di-
ìe facre funzioni ( Vitruvìo Vili, in Praef. ). Ma verfità degli abiti lunghi in quefli, che pojjòn fup-
qià fi volle avvertire quel che dice Ctejia ( 1. c. ) porfi Sacerdoti, anche per la barba rafa, ad imita-
del lago che aveano i Pigmei , fui quale , quando zione de' Sacerdoti Egizii ; dicendo Ctejia , che tut-
vton fojfcava alcun vento, galleggiava una gran quan- ti i Pigmei hanno la barba così lunga , che lacen-
tìtà d' olio, che effi raeccglieano per loro ufo omQtoig, dola crefeere, gli ricovre, tutto il corpo, e ferve
loro