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Fiore, Giovanni
Della Calabria Illustrata: Opera Varia Istorica Del P. Giovanni Fiore Da Cropani, Predicatore ... (Band 1): In cui, ... si descrive con perfetta Corografia la Situazione, Promontorj, Porti, Seni di Mare, Città, Castella, Fortezze ... dagli anni del Mondo 306. sin al corrente di Cristo 1690 — Neapel, 1691 [Cicognara, 4011-1]

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https://doi.org/10.11588/diglit.10171#0064
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28

APPARA T O • DISCORS O ìli.

DESCRIZIONE

Be' Nomi della CALABRIA, lor origine,
e tempo.

DISCO 11 SO III.

LA legge più immutabile, riabilita dall'
univerfaliffimo Facitore alle cofe di'quà
giù , ella fù quel Nunquampermanere in
eodem fiatu, raccordato da Giobbe:cioè la mu-
tabilità . Et avvegnaché ciò correfle veri/Timo
di qualunque affare della Terra, pur non sò co-
me,e fù,& é, e Tempre farà fìngolariflìmo ali'Im-
peri j , li quali mai con lunghezza di tempo lì
a Strmj1 viddero li medefimi. Odali Santo Agoffino a ,
■Ver dfa J^}dexpavefcis,quiaperewit regna terrenaì Dif-
! fcorre Egli ad un'uomo Chriftiano, Ideo cwlefie
promijfum efi,nè cum tenenisperires.Nà ijìaperi-
tura pradicla funuprxditla omninoì Non cnim ne-
gare poffumus,quod pradiftum efi.Dominum tuum,
quem expecìas dixit tibi: Exurget gens contragea-
tem,& regnum adverfus regnum: habent mutatio-
nes terrena regna.V eniet ille,dc quo dicium e/i: Et
regni ejus non erit-finis. .Qui hoc Regnis tenenis
promiferunt,non veritate duòli flint, fed adulationc
mentitifunt.Poeta illorum quidam. (lib.ó.Aeneid.)
induxit Iovem loquentem,& ait de Romanis.
Bis ego non metas rerum, uec tempora pono,
Impenum finefine dedi.
Non piane ita refpondet Verìtas, Regnum hoc ,
quod fine fine dedifìi, in terra cfi,an in Calo ? Ca-
lum,& Terra tranfient.Tranfient, que f 'ecit Deus,
quanto citius,quod condidit Romulus?Forte,fi vel-
ìemus hunc esagitare Virgìlium,& infultare, qua-
re hoc dixerit,inpartetolleret nos,&dueret nobis:
Et ego fcio.Sed quid facerem , qui Romanis ver ha
condebam;nifi hac adulationc aliquid promittercm,
quodfalfum erat* Et tamen , & in hoc cautus fui,
quando dixijmperium fine fine dedi, I ovetti ipfo-
rum induxi,qui hoc diceret,Non ex Per fona mca^>,
dixi rem falfam,fedIovi, impofuifalfitatis Perfo-
nam,ficut Deus falfus erat,ita Vates mendax eraf.
Nam vultis npfje, quod ijìa noverarti ? Alio loco ,
quando non Iovem lapiderà induxi loquentcm ; fed
ex Perfona mea locutus fum,dixì,Non rcs Romane
perituraque regna, Non taciti Peritura, vernate^,
non taciti,fempcr manfura adulatìone premifi.Vin_,
quì,Agoftino:daIcui difeorfo anche viene in fi-
losa bugiardifiìma adulazione fatta al medelì-
mo popolo Romano da Plutarco b , qual ora_j
fcriiìè: Cum Fortuna alata fit, aevaga, cjrmodò
A/fyrìos}Medos,Perfas, Macedonas, Carthaginen-
fes luftraverit, eofdemque reliquerit , videtur ai
Tyberim alas pofuiffe , volubilemglobum r eli qui; -
fe,& Vrbem quafi perpeiim inhabit atura hit raffici
ond'èche Jo ripiglia l'eruditiffimo Teofìlo. c ;
Falfus Chalcasfuijìi.qui b<ec fcripfifii, nifi fi adu-
lans,&verba vendens, (xquè ne mare ) eterna re-
gna,& impenum fine fine daturum, pronunciaci,
quod temporarium, & periturum non dubitares . E
lè pur cofi vi folièyà cui recar non lì polla, l'ul-
timata rovina, almen le li cambiano il nome, la
poikura,le divife del fembiante,e la naturalezza
del cofhime;così ch'eflèndo non fia.c veduta nó

b IA.d,
F aris
Ri m.

\

heonofea per ddla.Andate nel Lazio a ritrovar
i Latini, e'1 loro Idioma ; Voi non ritrovarete
che Romani cambiarie di coftumLe di favella!
Dimandate de' Vefhni.e de' Piceni : Sol vi fari
dato conto de'Marchegiani.Dove fon itii Fré-
tani,i Saniti,i Peligni,gli Arpini.i Lucani,i Bre-
ti;?Se con diligenza,n'andarete in traccia,forfe
li ritrovarete, mà tanto traportati di nome , di
colhime,e di politura, ch'apena, rifeontrati con
quelli già furono , potrete conchiudere: quelli
fono li medelìmi.Hor le quella,qual fù legge in-
difpenfabile,à tutte le Provincie ; non sò come,
lingolarmente incrudelì nella Calabria:che da_>
quando prelè ad abitarli, e per tutt'i fecoli lb-
pravegnenti., videlìful teatro del publico, rap-
prefentar le fue vicende , con tanta diverlìtà di
fe medeiìma , ch'apena, per pochi fecoii , Jari-
troverai la medeiìma,anche nel nome ItelIòtAu-
fonia,Oenotria,Bretia,Iapigia,Italia,Morgezia,
Siciiia,Gran Grecia, Calabria; tutti quelli fono
flati nomijquali ò fuccelTivamente le feguirono,
ò vicendevolmente fe le intrecciarono fui fron-
te.Mà con differente maniera;poiche altri le fu-
ron generali, & altri, non più, che in contrado
fìngolari:& è necelìario l'avvertimento , perche
non s'abbia à fofpetto di mentita Iitoria , fe nel
tempo medeiìmo lì veda attaccartele in fronte,
più Nomi;perche non di leggieri avverrà, che_>
l'uno folle di tutta la Regione, l'altro d'una_j
parte fola, ò pur di.due parti inlieme ; Io qui lo
difeorrerò con chiarezza, quantunque fappia_»
d'oppormifì un gran nembo di folte caligini,re-
cate dall'antichità del tempore dalla confusone
de' pareri.

• §. I.
Del nome d'A afonia»

IL primo nome,con cui fi udirle la Provincia
fù quel d'Aufonia, non recatole dal di fuo-
ri,mà ritrovatolo nel di dentro di fe medeiìma:
conciolìache quella prima gente , che venuta
Aramea, per qualche tempo 1} contentò del no-
me di Afchenazza, dal nome del Condottiero
Afchenez,Pronipote di Noè*; veggendo la ferti-
lità di quella terra,e come con maraviglio/a ab-
bondanza,crefceva il tatto,la difièro, con greco
nome,Aufonia,Z>;#<r efi ab Jncolis Grccis, aut à
finitimis,Auxonia,ab Auxo,Verbogrxco,idefi Au-
geo,quod femper ibi rerumproventus augeatur ...
Ditla efi autem Auxonia , ut etymologicusfert,
quod ejusfinitimi eam appellaffent, Auxonam , &
mutatione,x,in f, & c,in o,Àufonam • Così Bar-
rio c , /oferivo aiKh'Wol tanto differente, che
non da' Greci,ò £fteri,mà da' Cittadini, folio
così detta . Altrimenti non dal primo, ò poco
difìantefuo abitarfì,mà molti fecoli in quà,ave-
rebbe avvto tal nome; Li primi Greci,quali ven-
nero in Calabria,furonogl'Arcadi, Oenotrij ,
nel 2229.come dunque vifle fenzanome , anni
400.cioè dal 1820. in cui prefe ad abitarli, fino
alla fudetta entrata de' Greci ne' 2229. E fc pur
ebbe nome , dunque non fù quello, di Aufonia
il primo,coiapur troppo alienadal vero;Nè per
ciò dee recar meraviglia,che Uuomini Ararne^

e Li.it
M7.

e pei
 
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