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Fiore, Giovanni; Badolato, Domenico da [Hrsg.]
Della Calabria Illustrata: Opera Varia Istorica Del P. Giovanni Fiore Da Cropani, Predicatore ... (Band 2): In cui si descrivono il Culto divino nella Calabria prima, e dopo il Vangelo ... fino al corrente anno 1743: Opera Erudita ... ; Per la morte dell'Autore succeduta nel 1683 accresciuta fino all'anno presente 1743 — Neapel, 1743 [Cicognara, 4011-2]

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https://doi.org/10.11588/diglit.10172#0138
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ìiB

CALABRIA SANTA LIBRO I.

sborbottare , e sra il molto qual dirle , dine
come per ischerzo, scendete voi a pigliarlo}
poiché per le ciarle della gente abbiam sen-
za srutto satto sì lungo viaggio. Allora l'at-
tratto non solo non dilpero } ma sentissi nel
cuore dettare una qualche scintilla di spe-
ranza, la quale accrefciuta con viva fede, ri-
solse sarli forza allo scendere}scefe ma fenza
difficoltà, prefe il suo cappello, e si ritrovò
intieramente guarito} onde tolto rivoltando
in dietro il cammino , ringraziò l'amico in-
tercessore, e per più certezza della riavuta
fanità, fè tutto quel viaggio a piedi. Alcun'
altra cofarelia di quello Servo del Signore
si toccherà nella sabbrica del Convento di
Strangoli della fua Religione, ove mi rimet-
to.Egsi in tanto ricco di fante opere cefsò dì
più vivere in quello mondo, per eternamen-
te godere nel!' altro , in Strangoli circa il
1610., e tal nefù il grido, per tutta Ja Cala-
bria, e la Religione Agottiniana, che viene
annoverato fra li più ìilultri nella fantità di
quell'Ordine , e perciò collocato nel teatro
della Religione alia parte delira , llampato
in Roma 1 anno 1614,
il. Giovanni d'Ape , quelli per naseita su
da Torre di Spatola, e per profeflione Ago-
iliniano,compagno del B.f rancefeo da Zum-
pano, e nientemeno, che il fuo Maeftro ce-
lebre nella penitenza . Ebbe cuore di tenerli
affondato fino alla gola, allorché il freddo
veniva più afpro nel cuore dell'Inverno, in
un lago pretto la fua Patria ,e non molto di-
nante dal fuo Convento, f ondò alcuni Con-
venti, ne'quali lungo tempo visfe continua-
ta la rigidissima ollervanza , tratta dal fuo
elTèmpio.
III. Agoltino dalla Roccella , compagno
an eh egli del 'medesimo Beato, meditava del
continuo le piaghe del fuo Crifto Crocefis-
so, avanti al quale /pendeva, liquefatto in
amaro pianto, tutto quel tempo gli era per-
metto . Non fù Icario il Signore , a ricom-
^enlìirnelo 5 conciosìache ritrovandoli nell'
antico Convento di Reggio, ed orando con-
sorme al suo costume avanti un Crocesisso ,
quelli siele le sue piagate braccia , e sè lo
ftrinfe amorosàmente nel petto .
IV. Nel medesimo scritto a penna vengo-
no celebrati per fama di molta virtù il P.Gi-
rolamo da Scigliano, il P. Aurelio da Mqn-
teleone , e il P. M.Domenico Durante dagli
Albi . Quelli predicando una Quaresima con
; molto zelo venne in odio d'alcuni malvaggi,
li quali oltrepassando nell' iniquità diedero
suoco alle sue flange, con penliero di man-
darlo per aria . Si aecese il fuoco, abbrugiò
il letto, ove ripofava il Servo del Signore 5
ma egli rimafe illefo per virtù divina . Jl fe-
condo rilplendè con tanta luce di perfezio-
ne, che concordevolmente veniva acclama-
to non per uomo della terra, ma per Angio- ! ch'aborri, anche fecolare le giulte nozze,re
Io del Ciclo } E'i primo fi refe assai celebre foli Religiofò, non parlò, non guardò, non
nell'attinenza, e povertà di fpirito. Fù fama oprò cola ver una,qual'a vette dato leggieristì-

che Iddio a sua interceflìone avesse oprato
alquanti miracoli, de' quali si è perduta la^
memoria.
V. A quelli io aggiungo Fra Bernardo da
Rogiiano, la cui vita già fcritta da Gio:Leo-
nardo Tufarelli, su quaisiegue.Nacque egli
dunque in Rogiiano fanno 1519. Suo Padre
ebbe nome Poteflo Milizia, sua Madre Pal-
ma Dodera, amendue di onorata condizio-
ne, quali poi morti, e rimalto il fanciullo in
età di anni nove,fu da un fuo Zio, per nome
Bernardino Parile condotto in Rende,ed ap-
plicato alle lettere,alie quali attefe anni fet-
te con mediocre profitto . Privo anche del
Zio pafsò in Cofenza, e da Cofenza in Ca-
slrovillare,ove non avendo di che vivere, fi
pofe a fervizj di Gio: Battilta Romano 5 ma
sorfè non piacendogli la maniera del vivere,
s'applicò all' arte di Calzolajo. Ben' è vero,
che in tutti quelli impieghi viffe più da Reli-
giofò, che da fecolare . Non traiafeiò gior-
no alcuno, o d'afcolrar la melfa, o di recitar
l'officio della Vergine , con altre molte ora-
zioni . Fuggi fempre il converfar famigliar-
mele con tutti quelli, quali conofeeva me-
no profittevoli al suo fpirito: E quantunque
da molti perfuafo a prender mogiie,egli pe-
rò fempre rimafe fermo alla caltità, finche
finalmente per porli in luogo ficuro, diftri-
buito a' poveri quel fuo poco avere, e fvefti-
to da fecolare, velli un abito nero, e rozzo}
e cambiato il nome di Leonardo in Bernar-
do , prefe ad abitare una Chiefa, detta Sant'
Angiolo, fra Caftrovillare, e Morano lòtto
l'ubbidienza di Gio: Angiolo de'Medici all'
ora Vefcovo di Cassano, e poi Papa coi no
me di Pio IV. In tutti quelli affari ebbe per
direttori D. Leonardo d'Atri, e Bernardino
Calà,persone di fperimentata virtù.Due an
ni apprettò aseeso al Sacerdozio,avendo có-
pagnoMarco Calà pellegrino, visitando i più
rinomati Santuari deiritalia,da'quaii poi ri-
tornato, andò ad abitare un luogo tré miglia
dittante da Morano,detto Coloreto, così riT
chiefto da quei Cittadini,ove sabbricata una
Chiesa, e accolti alquanti compagni, sondò
la Congregazione degliAgoltiniani di Colo-
reto , come si dirà nel suo luogo . Divenne
uomo di varia erudizione} perche con quel-
li principi d'umanità apprefi mentri era gio-
vinetto , e ballanti ad ordinarlo Sacerdote,
nell'età più provetta attese alla logica, alla
sìlosofìa, alla teologia, alla ssera, ad altre_>
seienze più singolari, satto la difciplina di
Leopardo dell' Otto, gran letterato del suo
tempo . Con le nuove lettere non dimenti-
cò,la vecchia Santità, anzi vie più l'accreb-
be . Il fuo mangiare per lo più non era, che
d'uniche, ed altre erbe selvagic cotte , ma_>
fenza condimento alcuno. Cuftodì con ogni
diligenza la purità del fuo corpo, ed oltre

mo
 
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