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Fiore, Giovanni; Badolato, Domenico da [Hrsg.]
Della Calabria Illustrata: Opera Varia Istorica Del P. Giovanni Fiore Da Cropani, Predicatore ... (Band 2): In cui si descrivono il Culto divino nella Calabria prima, e dopo il Vangelo ... fino al corrente anno 1743: Opera Erudita ... ; Per la morte dell'Autore succeduta nel 1683 accresciuta fino all'anno presente 1743 — Neapel, 1743 [Cicognara, 4011-2]

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https://doi.org/10.11588/diglit.10172#0458
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438

CALABRIA FESTIVA LIBRO III.

HJr magis peculiariter esse confidimus partici-
jpes, quam si Virgo b&c , aut in Asrica , aut in
j Scitbia , aut in India nata fuisset } Neque enim
\ sieri potsft, qutn SanUorum propyinquitas ali-*
quid baheat prorogativi', ho rjfoJuto dargli
l'onore dei Martirologio, disiribuendoli
per quei giorni, ne quali morti a noi, rinac-

quero al Cielo . Così dove non polliamo di
tutti con publico culto venerarne le làgre
memorie, potesfimo almeno con uso marti-
roiogico privatamente portarne in compen-
dio su gli occhi, ed i meriti, e la gloria. Ar-
gomento , qual sarà della feconda parte di
quello preferite Libro.

PARTE PRIMA


a F,plr.
ana.Mun-
«Ji iOO«n-3

Come sempre •> ed in ogni tempo su nei
Mondo la fohnnità delle Fejie Sagre.
CAP. I.
Acque col mede/imo Genere u-
mano la venerazione della Di-
vinità} sì per il riverenzial lu-
me , qual di fe mede/ima im-
prende nel cuore di tutti, giurìa
che lo cantava Davide nel quarto de' fuoi
Salmi: Signatum efl fuper nos lumen Vultnstui
Domine--) sì per 1« altro , che la natura ben_>
ordinata gì' indettava da per tutto,ed è quel-
lo , di cui pur diceva Davide nel trenta, <u
sette della fua Psalmodia : Lumen oculorum
meorum, & ipjum efl mecum . Il vederi! tratto
da quelle, quanto folte, tanto infelici tene-
bre del niente,fra le quali era giacciuto per
tutt' i fecoli dell' eternità, a godere un Cie-
lo luminofo per tante fkiie : a calcare ima_,
Terra, tapezzata con tanti verdi erbaggi, e
trapunta a sì gran vaghezza di fiori: a com-
mandare un popolo di animali ,e guizzanti
per l'acque, e volanti per s aria , e sallanti
per la terra : a cibarli con tanti srutti bdli
per colore, e soavi per guito, in ogni tempo,
e Magione } la coniiderazione di tutto que-
llo, come con dolciiTrma violenza lo porta-
va a riconoseere 1' alto dominio, ed a rin-
graziare la prodiga liberalità del suo Dio
Creatore , e Benesattore : così di pari gì'in-
dettava 1' obligo delle publiche dimostranze
di onore, con Incenzi, con Sacrisicj, cooj
Vittime, con ogni altro di onorevole rive-
renza.Tanto di quei primi uomini del Mon-
do nato, Caino , ed Abele , e loro sacrisìzj
penfarono Crisostomo, Cirillo, Cassi ano, e
Procopio,per sentimento de'quali così scris-
se Giacomo Saliano (a): .^uo autem Monitore
sacrisicajse dicemus ì Chryfoftomus , Cyrillus,
Cassìanus, & Procopius, nullo alio impulsore eo
venijfe ajunt ,quam lamine naturali, quo seic-
hant Deum , quamvis nulla re indigentem, no-
siris tamen muneribus honorandum esfe } idque
signum subjeCiionis esfe,atque dominii . Quan-
tunque egli con Ugone di San Vittore itimi,
che anche in ciò cooperato aveife Adamo
lor Padre } così addottrinato dal medeiimo
Dio: Credimus ( dice Ugone ) Deum docuijse
Adam cultum divinimi, quo ejus benevolen-
ti am recuperar et , quam per peccatum trans-
gresfionis amìferat, ipfumque docuijfe filios juos

dare Deo decimas f '& primi tias .. Cofa qual
poco, anzi nulla nuoce al difeofso} per non
dire, che vie più V appruovi , .dimofhrando
1' antichità de'Sacrifizi, e delie Felle, non
solo per puro, e femplice dettato della natu-
ra, ma per premura ancora della Divinità
medeiìma , ( farei per dirla ) ambiziofa de'
noltri religiou* olfequj. Ma che dico degli
uomini.5 Gli Angioli medefìmi nel Cielo fin
dal loro principio ebbero 1'ufo delle Felle
] sagre, iniìeme con gli uomini feileggiando
la divina, e dominanza, e liberalità . L'ab-
biamo nel trenta , ed otto di Giobbe, ove_>
come difputando col Santo Martirizato,co-
{ sì gli favella: Ubi eras, quando ponebam fun-
• damenta terra, cum me laudarent fvmul A/Ira
j matutina, & jubilarent omnes filli Dei } cioè
quando insieme , e gli Angioli interi per le_>
itelle del mattino , e gli uomini interpetrati
per i figliuoli di Dio, portati dal grande , sì
della beneficenza divina, sì del fuo alto do-
minio , qualora il viddero aver gittate non
solo, ma condotte selicemente alla loro al-
tura le sondamenta di queita machina mon-
diale ne celebrarono le Ferie co' dovuti ap-
piausi. Argomento asilli chiaro , che una su
la creazione dei Mondo, e 1* uso delle Felle
sagre, come fe venillèro connaturali al ge-
ner umano , e per il riconofeimento di elser
Valsallo al suo gran dominio , e per la gra-
titudine alla sua liberalissìma beneficenza,».
Disserenti ne surono le maniere delle Felle,
e per il tempo , e per la qualità , e per lzj>
persone, e per i luoghi, o somigliante } Nel
rimanente non vi surono popoli al Mondo,
avvegnaché, o rozzi per ingegno, o barbari
per coftume , o Idolatri per religione , o
lontani per clima, fe non solo gli Ateiiti, e '
quelli, quali ebbero, e cuore, e lingua a di-
re : Non esi Deus, che applaufo non avellerò
la Divinità colf uso delle sagre Ferie . Facil
cosa ella farebbe andar tutto ciò dimostran-
do coli' eisempio di tutte le Nazioni, Ebrea,
Greca, Persiana, Egizzia, Romana, e qua-
lunque altra ebbe grido di più samofa } ma
perche di alcune di quelle gli eiTempj neu
verranno più acconci ne'capitoli vegnenti}
ivi ne rimetto le pruove, iol qui contento di
averne recate le memorie } perche lì con-
chiuda, che l'uso delie Felle sagre} onde fi
venerano, e la Divinità, e i fuoi Santi, flato
soife, come pur oggigiorno lo è in tutto il
Mondo, sì barbaro, sì Crilìiano} e feguente-

niente
 
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