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Fiore, Giovanni; Badolato, Domenico da [Hrsg.]
Della Calabria Illustrata: Opera Varia Istorica Del P. Giovanni Fiore Da Cropani, Predicatore ... (Band 2): In cui si descrivono il Culto divino nella Calabria prima, e dopo il Vangelo ... fino al corrente anno 1743: Opera Erudita ... ; Per la morte dell'Autore succeduta nel 1683 accresciuta fino all'anno presente 1743 — Neapel, 1743 [Cicognara, 4011-2]

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https://doi.org/10.11588/diglit.10172#0457
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LIBRO TERZO
DELLA
CALABRIA FESTIVA
DEL P. F.GIOVANNI FIORE
DA CROPANI CAPUCCINO.


Argomento del
presènte Libro rut-
to va jnteso agli
onori sagri, quali
dalla Calabria_,
vengono giornal-
mente tributati a'
suoi Santi: siano, o
proprj '■> cioè nati
alla Chiesa dal
proprio seno } o
venutigli dal di fuori 5 non essendo ella del
genio di talune Provincie, le quali nauseano
1' adorazione di alcuni Santi, perche non_>
della loro gente. Così, come fu quella don-
na Cesariense per nume Arete (a) , la quale
rifiutò di riverire le Reliquie di S. Anastasìo
Martire Persa , perche non suo Cesariense 5
onde diceva: Ego Lipfanum à Perside veniens
non adoro . Ma ben se l'intese , Conciofìache
condotta quasi su gli orli della morte per un
fierissìmo dolore di lombi senza poterla gio-
vare rimedio alcuno di medicina, si sarebbe
morta, se il Santo impietosìto de' suoi dolo-
ri, e compassionando la sua ignoranza,appa-
rendole visibile non 1' avesfe avvertita, che
cambiato parere , aveiTe senz' altro adorate
le sue sagre Reliquie 5 così come avvenno,
con suo grande utile,risanata al punto mede-
simo . Nè fu dilTomigliante l'avvenimento
rapportato daBeda (b). OrTrida,dic'egli,Rei-
na de' Merci, figliuola di Olsuvino , che fù
fratello di S.Osualdo, accrebbe di moire an-
novali rendite un tal Monasterio nell' An-
glia, con pensiero d'introdurvi le sagre Re-
liquie di S.Osualdo . Già quelle con molta
solennità vennero ivi trasferite 5 ma quei di
dentro non le vollero ricevere , perche.»,
quantunque sapessero elTer Santo 5 non per

tanto era della lor gente 5 ma Iddio vi pro-
vidde con celeste miracolo 5 conciosìache
per tutta quella notte, nella quale furono ad
aere scoverto le venerabili ossa , fu veduta
| una gran colonna di luminosissima luce,che
j da quelle si sporgeva al Cielo 5 onde a tanto
lume arrossiti quei Religiosi si ricevettero
con applauso il prezioso cadavero,avvegna-
che di gente sorasiiera . Non così la Cala-
bria,ma come ogni altra più religiosa ugual-
mente riverjsce i Santi, sieno, o suoi, o ne
suoi} tanto,che li renda degni dell' onore , o
l'eminenza della sanrità, o la gratitudine de'
benefìci, o altro somigliante 5 come appunto
si vederà nella prima parte di questo Libro.
Ma perche molti sono de' nosìri Santi,e Bea-
ti , de'quali nella Calabria appena ne vive
la memoria, almeno universale fra tutti 5 ed
altri sono , che non Santi, nòn Beati dalla_>
Chiesa, non poslòno meritarsela,quantunque
per virtù, e miracoli da paragonarli non so-
lo, ma da preferirli a molti del primo Ordi-
ne: perciò per recare a tutti, e quelli, e que-
lli una qualche dimoltranza di onore, così
come ce lo detta la ragione, e ci obliga l'af-
fetto della Nazione: sOuisenim, diceva Papa
Pio II. [c),quifua Urbis preconi a, Ju£ Patria
laudes, sui generis virtutes non libenter vulga-
riprocuret, curri id pojjit ritè , & honeflè sace-'
re ) Excellentia satta, &Illuslres virtute bo-<
mines, & in omni parte Orbis nemo esi, qui non
cupidura pr&coni%andi assettum habere videa-
tur. Libenter tamen, & majori cum jucundita-
te sua in Patria, & in sua Gente. Et fi nos qui-
dem B.Catharin<e sublimes dotes, nobile ìnge-
nium, divinam mentem , saeratijfimam ziolun-
tatem in omni Natione , quam Utissimi ■vidìs-
semùs, Utìores tamen in Urbe Senensi , qua nos
genuit. Siquidem meritorum ejus tongè magis,
& ma-
 
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