MUSEO DEL PALAZZO DUCALE IN VENEZIA 69
così naturalistico le forme, come nella statuina di cui possediamo la testa; 1
l'epoca e lo stile della quale sono stati giustamente riconosciuti dal chia-
rissimo prof. E. Schiaparelli, che così me ne scriveva:
« A parer mio, e mi pare di non andar lontano dal vero, la testina in
questione è lavoro bensì fatto in Egitto, ma di tempo
romano ed è dell'arte di quel tempo un bel specimen.
« Altro esempio anche migliore ed un poco più
antico, ne troverà nella collezione Barracco, la testa
cioè che il Barracco attribuisce a una statua di G. Ce-
sare, vero capolavoro del genere.2 Per il modo con
cui è lavorata la bocca, per la,, forma delle labbra,
degli zigomi facciali, il taglio degli occhi, ecc., non
potrebbe riferirsi ad un periodo più antico ».
Nel frammento di stela che aderisce alla nuca
sono incisi i segni geroglifici qui riprodotti (fig. 1):
Fig. 1.
che sembrano un cartello reale nel mezzo, fiancheg-
giato da due ascie, simbolo della divinità.3 Tuttavia, poiché questi segni
non danno senso alcuno e la lor forma è piuttosto fantastica, lo Schia-
parelli inclina a credere che vi siano stati aggiunti posteriormente.
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jMo*.is=e
Fig. 2-a. Fig .2-6.
Un altro oggetto che può mettersi nella serie egiziana è lo scarabeo
in serpentino, fig. 2-a e b. 4
Esso è scolpito con finezza e lo stile sembra realmente egiziano genuino ;
i segni o caratteri che ha sul torace e nella parte piana sono eseguiti a
1 Cfr. il ritratto di Seti I nel bassorilievo di Abido: Perrot-Chipiez, Histoire
de l'Art, I, tav. III.
2 Collection Barracco, tav. LXXV e LXXV a. Cfr. anche Schneider, Album d.
ani. Sommi, zu Wien, tav. XIII; cfr. Reinach, Gaz. de B. A., per. Ili, to. VII, pag. 474.
3 Champollion, Dici. Hierogl., pag. 345.
4 Invent., 286; marmi, 337.
così naturalistico le forme, come nella statuina di cui possediamo la testa; 1
l'epoca e lo stile della quale sono stati giustamente riconosciuti dal chia-
rissimo prof. E. Schiaparelli, che così me ne scriveva:
« A parer mio, e mi pare di non andar lontano dal vero, la testina in
questione è lavoro bensì fatto in Egitto, ma di tempo
romano ed è dell'arte di quel tempo un bel specimen.
« Altro esempio anche migliore ed un poco più
antico, ne troverà nella collezione Barracco, la testa
cioè che il Barracco attribuisce a una statua di G. Ce-
sare, vero capolavoro del genere.2 Per il modo con
cui è lavorata la bocca, per la,, forma delle labbra,
degli zigomi facciali, il taglio degli occhi, ecc., non
potrebbe riferirsi ad un periodo più antico ».
Nel frammento di stela che aderisce alla nuca
sono incisi i segni geroglifici qui riprodotti (fig. 1):
Fig. 1.
che sembrano un cartello reale nel mezzo, fiancheg-
giato da due ascie, simbolo della divinità.3 Tuttavia, poiché questi segni
non danno senso alcuno e la lor forma è piuttosto fantastica, lo Schia-
parelli inclina a credere che vi siano stati aggiunti posteriormente.
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Fig. 2-a. Fig .2-6.
Un altro oggetto che può mettersi nella serie egiziana è lo scarabeo
in serpentino, fig. 2-a e b. 4
Esso è scolpito con finezza e lo stile sembra realmente egiziano genuino ;
i segni o caratteri che ha sul torace e nella parte piana sono eseguiti a
1 Cfr. il ritratto di Seti I nel bassorilievo di Abido: Perrot-Chipiez, Histoire
de l'Art, I, tav. III.
2 Collection Barracco, tav. LXXV e LXXV a. Cfr. anche Schneider, Album d.
ani. Sommi, zu Wien, tav. XIII; cfr. Reinach, Gaz. de B. A., per. Ili, to. VII, pag. 474.
3 Champollion, Dici. Hierogl., pag. 345.
4 Invent., 286; marmi, 337.