Catalogo delle opere d'arte nelle Marche e nell'Umbria
di G. B. Cavalcaseli^ e Gio. Morelli
(1861-62)
Nel 1861 il ministro dell'istruzione pubblica, Quintino Sella, inviava,
a seconda del voto della Consulta di belle arti, commissario straordinario
nelle Marche e nell'Umbria, il dott. Giovanni Morelli, deputato al Par-
lamento nazionale, a fine di preservare da trafugamenti le opere d'arte
degli enti religiosi soppressi; e gli dava a compagno G. B. Cavalcasene,
già noto per la pubblicazione The Early Flemish Painters (1857), per gli
studi sulla Galleria di Liverpool compiuti insieme con Charles Eastlake,
il Waagen e il Passavant, per i viaggi impresi a fine di comporre la
storia della pittura italiana. Il compito designato ai due illustri uomini
era questo: compilare una nota particolareggiata di tutti gli oggetti
d'arte, qualunque fossero, esistenti nelle chiese e presso gli enti religiosi
soppressi o minacciati di soppressione nelle provincie delle Marche e del-
l'Umbria; far sottoscrivere la nota ai consegnatari degli oggetti d'arte;
porre attenzione al pericolo di perdita degli oggetti stessi e preve-
nire col mezzo di intendenti, sindaci, commissari della Cassa ecclesia-
stica, arbitri ed abusi, e infine proporre il modo ricuperare quelle opere
d'arte che fossero state trafugate e consigliare i provvedimenti per la con-
servazione di tanta e bellissima parte del patrimonio artistico del Regno.
I due colleghi si misero al lavoro, e composero il catalogo che ora qui
pubblichiamo, il primo che fosse eseguito in Italia con intelletto d'arte.
Dopo tanti anni che fu composto, molte tra le cose descritte subirono
vicende, alterazioni, trasponimenti, così che ci è sembrato opportuno di
apporre in nota tutte quelle indicazioni che valgano a dare modernità e
utilità pratica alle notizie del catalogo. Tali indicazioni sono state fornite
dai solerti ispettori onorari de' monumenti nelle Marche e neh" Umbria e
raccolte con grandissima cura dal sig. Francesco Gatti, vicesegretario nei
Musei e nelle Gallerie del Regno.
di G. B. Cavalcaseli^ e Gio. Morelli
(1861-62)
Nel 1861 il ministro dell'istruzione pubblica, Quintino Sella, inviava,
a seconda del voto della Consulta di belle arti, commissario straordinario
nelle Marche e nell'Umbria, il dott. Giovanni Morelli, deputato al Par-
lamento nazionale, a fine di preservare da trafugamenti le opere d'arte
degli enti religiosi soppressi; e gli dava a compagno G. B. Cavalcasene,
già noto per la pubblicazione The Early Flemish Painters (1857), per gli
studi sulla Galleria di Liverpool compiuti insieme con Charles Eastlake,
il Waagen e il Passavant, per i viaggi impresi a fine di comporre la
storia della pittura italiana. Il compito designato ai due illustri uomini
era questo: compilare una nota particolareggiata di tutti gli oggetti
d'arte, qualunque fossero, esistenti nelle chiese e presso gli enti religiosi
soppressi o minacciati di soppressione nelle provincie delle Marche e del-
l'Umbria; far sottoscrivere la nota ai consegnatari degli oggetti d'arte;
porre attenzione al pericolo di perdita degli oggetti stessi e preve-
nire col mezzo di intendenti, sindaci, commissari della Cassa ecclesia-
stica, arbitri ed abusi, e infine proporre il modo ricuperare quelle opere
d'arte che fossero state trafugate e consigliare i provvedimenti per la con-
servazione di tanta e bellissima parte del patrimonio artistico del Regno.
I due colleghi si misero al lavoro, e composero il catalogo che ora qui
pubblichiamo, il primo che fosse eseguito in Italia con intelletto d'arte.
Dopo tanti anni che fu composto, molte tra le cose descritte subirono
vicende, alterazioni, trasponimenti, così che ci è sembrato opportuno di
apporre in nota tutte quelle indicazioni che valgano a dare modernità e
utilità pratica alle notizie del catalogo. Tali indicazioni sono state fornite
dai solerti ispettori onorari de' monumenti nelle Marche e neh" Umbria e
raccolte con grandissima cura dal sig. Francesco Gatti, vicesegretario nei
Musei e nelle Gallerie del Regno.