LA GALLERIA NAZLONALE LN ROMA 95
« Notte » del divino Correggio. Siamo giunti col Batoni al secolo scorso,
quando i pittori di paesaggi e di rovine e di bambocciate signoreggia-
vano nel campo dell'arte. Andrea Locatelli, che nella galleria si mostra
seguace di Claudio di Lorena ne' suoi paesi della campagna romana ve-
duta con l'occliio dell'arcade, aveva educato Gio. Paolo Panini che rac-
colse nelle sue tele gli studi diversi da monumenti romani diversi, i
quali egli trasformava a talento per ottenere effetti pittoreschi grandiosi.
Con le sue vedute del Pantheon, del tempio di Vesta, del portico di
Ottavia e del Foro Romano e delle Terme Diocleziane, principia la gal-
leria nazionale a Palazzo Corsini; e l'arte pittorica da quelle opere
15 di numero tutti espressi in diverse con-
traposte attitudini con molta intelligenza
e sapere. Chi ha veduto l'altro celebre quadro
di Giulio passato a Pietroburgo ove ha rap-
presentate le streghe di Benevento danzanti
per mano, riconoscerà facilmente lo stesso
autore, lo stesso partito, lo stile, le tinte
medesime, lo stesso modulo di figure, e
persino la dimensione stessa del quadro.
14. Nella tavola per traverso che segue
si scorge una quantità di donne seminude
con putti che prendono sollazzo nel gustare
de' pomi che un uomo di campagna rac-
coglie dagli alberi. Fra i pomi essendovi
delle uve sembra esservi rappresentata la
stagione dell'autunno. L'autore del dipinto
è Adamo Wanhort.
15. Veggasi ora il pontefice S. Gregorio
che scrive le Omelie assistito dallo Spirito
Santo in forma di colomba. Senza tema di
errare asseriremo esser questo dipinto uno
de' maggiori sforzi di Michelangelo da Ca-
ravaggio. La sua solita forza, vibratezza ed
effetto è questa volta così temperata, che
mai fu questo autore così armonioso, deli-
cato ed esatto. Se ne faccia pure il con-
fronto, e si vedrà che il suo S. Gregorio
sorpassa quello del Sacchi nel Vaticano,
nè teme il paragone dell'altro che fu già
in una cappella della chiesa di questo santo
sul Celio, opera stimatissima di Annibal
Caracci. Fece questo quadro altra volta uno
de'più insigni ornamenti della Galleria Giu-
stiniani.
16. Il quadro grande traverso qui sopra
presenta due figure allegoriche che indicano
la pittura e la scoltura. Siedono ambedue,
ove la prima si distingue dal pennello e
tavolozza, la seconda da un modello che
ha nelle mani. E questo un rinomato qua-
dro del Guercino, che già fu nella Gal-
leria Colonna.
17. Siegue una sagra famiglia in cui la
Vergine sedente si rivolge ad un Angelo
che gli apparisce: opera di Cadetto Ca-
gliari, figlio del celebre Paolo Cagliari detto
Paolo Veronese.
18. Qui sopra, un'Adorazione de' Pastori
che offrono doni a Gesù Banibino ; di Da-
rio Varotari detto il Padovanino, pittore di
gastigato disegno, ed imitatore di Paolo, e
di Tiziano..
19. Preziosa cosa di Domenico Zampieri
soprannominato il Domenichino, è il se-
guente quadro traverso in cui è figurato
VHecce homo. N. S., avvinto e coronato
di spine, trovasi in mezzo a due manigoldi
uno de' quali gli presenta la canna. Può
dirsi in questo piccolo quadro raccolto il
vasto sapere di tanto insigne pittore. Di-
segno, finitezza, impasto, carattere, verità,
espressione, tutto convince ch'egli fu uno
de' primi, e secondo il Pussino, il primo
de' pittori dopo Raffaello. Proviene questo
quadro dalla raccolta della nobil famiglia
Soderini.
20. Nel quadro grande traverso di sopra
è dipinta la Pietà, ossia il Redentore estinto
presso alla tomba, cui sono d'intorno la
divina madre, Giovanni, Giuseppe d'Ari-
« Notte » del divino Correggio. Siamo giunti col Batoni al secolo scorso,
quando i pittori di paesaggi e di rovine e di bambocciate signoreggia-
vano nel campo dell'arte. Andrea Locatelli, che nella galleria si mostra
seguace di Claudio di Lorena ne' suoi paesi della campagna romana ve-
duta con l'occliio dell'arcade, aveva educato Gio. Paolo Panini che rac-
colse nelle sue tele gli studi diversi da monumenti romani diversi, i
quali egli trasformava a talento per ottenere effetti pittoreschi grandiosi.
Con le sue vedute del Pantheon, del tempio di Vesta, del portico di
Ottavia e del Foro Romano e delle Terme Diocleziane, principia la gal-
leria nazionale a Palazzo Corsini; e l'arte pittorica da quelle opere
15 di numero tutti espressi in diverse con-
traposte attitudini con molta intelligenza
e sapere. Chi ha veduto l'altro celebre quadro
di Giulio passato a Pietroburgo ove ha rap-
presentate le streghe di Benevento danzanti
per mano, riconoscerà facilmente lo stesso
autore, lo stesso partito, lo stile, le tinte
medesime, lo stesso modulo di figure, e
persino la dimensione stessa del quadro.
14. Nella tavola per traverso che segue
si scorge una quantità di donne seminude
con putti che prendono sollazzo nel gustare
de' pomi che un uomo di campagna rac-
coglie dagli alberi. Fra i pomi essendovi
delle uve sembra esservi rappresentata la
stagione dell'autunno. L'autore del dipinto
è Adamo Wanhort.
15. Veggasi ora il pontefice S. Gregorio
che scrive le Omelie assistito dallo Spirito
Santo in forma di colomba. Senza tema di
errare asseriremo esser questo dipinto uno
de' maggiori sforzi di Michelangelo da Ca-
ravaggio. La sua solita forza, vibratezza ed
effetto è questa volta così temperata, che
mai fu questo autore così armonioso, deli-
cato ed esatto. Se ne faccia pure il con-
fronto, e si vedrà che il suo S. Gregorio
sorpassa quello del Sacchi nel Vaticano,
nè teme il paragone dell'altro che fu già
in una cappella della chiesa di questo santo
sul Celio, opera stimatissima di Annibal
Caracci. Fece questo quadro altra volta uno
de'più insigni ornamenti della Galleria Giu-
stiniani.
16. Il quadro grande traverso qui sopra
presenta due figure allegoriche che indicano
la pittura e la scoltura. Siedono ambedue,
ove la prima si distingue dal pennello e
tavolozza, la seconda da un modello che
ha nelle mani. E questo un rinomato qua-
dro del Guercino, che già fu nella Gal-
leria Colonna.
17. Siegue una sagra famiglia in cui la
Vergine sedente si rivolge ad un Angelo
che gli apparisce: opera di Cadetto Ca-
gliari, figlio del celebre Paolo Cagliari detto
Paolo Veronese.
18. Qui sopra, un'Adorazione de' Pastori
che offrono doni a Gesù Banibino ; di Da-
rio Varotari detto il Padovanino, pittore di
gastigato disegno, ed imitatore di Paolo, e
di Tiziano..
19. Preziosa cosa di Domenico Zampieri
soprannominato il Domenichino, è il se-
guente quadro traverso in cui è figurato
VHecce homo. N. S., avvinto e coronato
di spine, trovasi in mezzo a due manigoldi
uno de' quali gli presenta la canna. Può
dirsi in questo piccolo quadro raccolto il
vasto sapere di tanto insigne pittore. Di-
segno, finitezza, impasto, carattere, verità,
espressione, tutto convince ch'egli fu uno
de' primi, e secondo il Pussino, il primo
de' pittori dopo Raffaello. Proviene questo
quadro dalla raccolta della nobil famiglia
Soderini.
20. Nel quadro grande traverso di sopra
è dipinta la Pietà, ossia il Redentore estinto
presso alla tomba, cui sono d'intorno la
divina madre, Giovanni, Giuseppe d'Ari-