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Pitture

DICHIARAZIONE DELLE TAVOLE

Tav. i4i.

sinistra; l'una muliebre, coperta di pallio giallognolo; l'altra,
che è virile, veste un pallio di giallo scuro. Il Goodwill le ha
rappresentate ambedue donne, ma la fotografia mi fa scorgere
nella persona che è più addentro, un uomo: ed è ragionevole
che sia così. La donna sola, perchè è quella che parla, muove
la destra dicendo : « Beato quel ventre che ti ha gestato e
beate quelle poppe che tu succhiasti, n II personaggio virile,
secondo l'artistico linguaggio, rappresentar deve la turba.

5° Piano superiore, fondo bianco: IHS DIXIT UULPES
FOSSA HABENT (Lue. IX, 58). Il testo volgato legge:
Dixit Mi Iesus: Vulpes foveas habent: e cosi in S. Matteo,
Vili, 20. A sinistra mirasi Gesù Cristo e un discepolo die-
tro di lui: a destra tre uomini che gli stanno davanti, ed
uno di essi inchinandosegli tende le mani. Noi impariamo
dalla epigrafe che costui dimanda in grazia a Gesù di es-
sere annoverato fra i suoi discepoli, promettendo di andar
con lui ove e come gli piacesse: al quale Gesù rispose: u Le
volpi hanno il fosso e gli uccelli il nido, ma io non ho
dove riposare il mio capo. »

Piano inferiore, fondo giallognolo : DE FICULNEA
(Lue. XIII, 8). La persona che è sul terreno prostesa da-
vanti a Gesù, e a lui tende le mani, il prega a voler lasciare
che per un altro anno governi quel fico, che è ivi presso,
se mai darà frutto. Il pittore ha sostituito Gesù al padrone
della vigna, ove era piantato il fico, il che è veramente in-
teso dal Redentore, che narrò la parabola, e invece del co-
lono ha figurato un Apostolo. Gesù è come altrove a capo
del suo collegio apostolico, il quale è rappresentato da un
solo personaggio.

6° Piano superiore, fondo azzurro : YDROPICUM CU-
RAUIT IHS (Lue. XIV, 2, 4). È rappresentato Gesù a
sinistra, e l'idropico sta a lui davanti ed ha dietro di se un
uomo che il sorregge. L'idropico stende a Gesù la destra,
ed è seminudo, non avendo indosso se non un pallio giallo
alla esomide. La Volgata dice (versicolo 4) : Ipse vero appre-
hensam sanavit eum ac dimisit: Gesù invece è in atto di
parlare: e parmi che il pittore abbia in quella persona, che
sta dietro e sostiene l'idropico, voluto esprimere un Fariseo
od uno Scriba, che maliziosamente l'abbiano spinto a farsi
curare, nel giorno di sabbato: il che ci si fa supporre dal
contesto, ove leggiamo che costoro stavano a spiare che cosa
egli avrebbe fatto: et ipsi observabant eum.

Piano inferiore, fondo giallo: ZACHEUS IN ARBORE
(Lue. XIX, 4). Zaccheo, capo dei percettori delle imposte, è
salito sopra un albero di gelso moro, e attenendosi ai rami,
sta di là sopra guardando il Salvatore che passa : veste egli
una penula di color di porpora. Sulla via a sinistra il Re-
dentore, seguito da un Apostolo, alza la mano dicendogli aver
d'uopo di fermarsi quel giorno in casa sua.

2. La tavola che ora passo a descrivere sta, come ho detto,
sulla prima faccia della pergamena. Essa rappresenta quasi
per intero l'istoria della Passione in dodici quadri, né io so
che altra serie di simili rappresentanze vi sia più ampia di
questa, e solo le si può paragonare quella parte del musaico
di S. Apollinare nuovo in Ravenna tuttavia inedita, che
darò nelle tavole 263-268, e in qualche modo anche uno
dei sarcofagi di Arles (tav. 319, 2). Dodici sono i quadri di-
pinti nella pergamena, i primi sei non si seguono ordina-
tamente da sinistra a destra, ma fa d'uopo, a metterli in serie
storica, ordinarli in modo che dopo il primo segua il quarto,
dopo il quarto segua il secondo, e'così vengano di poi il
quinto, il terzo, il sesto. Ciò prova che questi quadri fu-
rono copiati da un Codice, nel quale erano verticalmente
collocati in due colonne, tre per parte, siccome quei della ta-
vola precedente, nei quali del resto v' è qualche disordine :
perchè il quinto (piano superiore, Lue. IX, 58) dovrebbe an-
dare innanzi al terzo (Lue. IX, 59) e al quarto (Lue. X, 25).
Simili trasposizioni le troveremo anche in altri monumenti:
ma questa volta non possono spiegarsi col confronto della
distribuzione adoperata nei sei quadri predetti, che mani-
festamente proviene, come ho avvertito, da altra causa. I
sei delle due serie terza e quarta invéce si seguono senza
alterazione: e poiché le istorie in essi dipinte non sono prese
da un solo Evangelo, ma sì da tutti e quattro insieme, e vi
son messe a rappresentare la Passione, cominciando dalla
solenne entrata di Cristo in Gerusalemme e terminando col
viaggio al Calvario, a me par certo che siano stati copiati
da un passionarlo della Settimana santa. Veniamo alle rap-
presentanze.

i° OSANNA FILIO DD. BENEDICTUS QUI UENIT
(Matth. XXI, 9: cf. Lue. XIX, 38). Il testo è in S. Matteo:
Hosanna filio David: benedictus qui venit (in nomine Do-
mini). Il testo di S. Luca nella Volgata è tradotto: Benedictus,
qui venit Rex in nomine Domini, pax in coelo, et gloria in
excelsis. Gesù, a cavallo dell'asina, sale il monte ov'è posta
la città di Gerusalemme, ed ha in mano la frusta ; il fondo
della scena è bianco: le mura della città sono di color gial-
lastro, la terra è di color verde. Quattro fanciulli, avendo
distesi a terra gli abiti loro, si vanno incontro gli uni agli
altri coi rami di palma e di sicomoro, cantando le parole so-
prascritte : 11 Sia lode e gloria al figliuolo di David. Benedetto
egli sia che viene. «

20 IHS LAZARUM SUSCITAUIT (Ioh. XI, 43). Argo-
mento è questo le cento volte ripetuto, e non pertanto vi
troviamo qualche cosa di nuovo. La mummia di Lazaro è
fuori del sepolcro, e un Apostolo le sta sciogliendo le fasce
che intorno l'inviluppano. La tomba ha torma di edifizio
rotondo, a due piani, con porta, finestra e cupoletta. La porta
d'ingresso ha volta in piano, ed un cancello aperto. Gesù
è seguito da un Apostolo, come nei quadri precedenti:

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