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1 ornato di:
un giorhied
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misteri,
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punto. U
, lib. v,p.^
TAVOLA NONA. 196
ua sedente nel mio Specchio mistico può esser parimente
giudicata una Cibele, ancorché abbia un berretto in luo-
go di corona turrita; giacché 1' antichità ci somministra e»
sempi ove questa Dea (indubitatamente Gibele, come atte-
stano altri suoi simboli e specialmente i leoni ) ha un api-
ce in testa in vece di tal corona ». Entrando così in ma-
teria il mentovato scrittore prosiegue a dire esser già noto,
che nei misteri vi erano delle grandi relazioni fra queste
due divinità, Bacco e Gibele. Riflette quindi che i Greci
dopo aver ricevuto il culto della gran Madre Dea dai Feni-
ci, lo mischiarono con quello di Rea loro divinità parziale,
che divenne ancor Terra e Cerere che nutrisce i mortali j
ma siccome questa riunione recava della confusione, così
non fu più conservata che nei misteri 2. L'opinione che
Bacco e Cibele fossero in quelli uniti proviene da vari pas-
saggi di antichi scrittori, fra i quali egli molto opportuna-
inerite cita a tal uopo il seguente: ce Felice quegli che istrui-
to nei misteri sacri ha purificata la sua vita e iniziata la
sua anima nelle tiasi divine, dandosi sulle montagne al cul-
to di Bacco con delle cerimonie sacre, e che praticando le
Orgie della gran madre Cibele, agitando il tirso e corona-
to di ellera, onora il Dio di Nisa » 3.
I misteri del paganesimo son dunque un evidente nesso,
che lega i vasi antichi dipinti in terra cotta, gli Specchi
mistici, e i bassirilievi delle urne sepolcrali sotto un mede-
simo punto di vista: dal che si fa chiaro perchè noi tro-
viamo questi tre oggetti diversi nei sepolcreti medesimi, e
quindi ancora ci dobbiamo viemaggiormente convincere che
i Ved. ser. vi, tav. R, num. 4
a Millin, Peint. de ¥srs,s Tom. i
£. IL
pi. XL, p. 100.
3 Euripid., Bacch,, v. j3, et seq.
25
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ua sedente nel mio Specchio mistico può esser parimente
giudicata una Cibele, ancorché abbia un berretto in luo-
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sempi ove questa Dea (indubitatamente Gibele, come atte-
stano altri suoi simboli e specialmente i leoni ) ha un api-
ce in testa in vece di tal corona ». Entrando così in ma-
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che nei misteri vi erano delle grandi relazioni fra queste
due divinità, Bacco e Gibele. Riflette quindi che i Greci
dopo aver ricevuto il culto della gran Madre Dea dai Feni-
ci, lo mischiarono con quello di Rea loro divinità parziale,
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ma siccome questa riunione recava della confusione, così
non fu più conservata che nei misteri 2. L'opinione che
Bacco e Cibele fossero in quelli uniti proviene da vari pas-
saggi di antichi scrittori, fra i quali egli molto opportuna-
inerite cita a tal uopo il seguente: ce Felice quegli che istrui-
to nei misteri sacri ha purificata la sua vita e iniziata la
sua anima nelle tiasi divine, dandosi sulle montagne al cul-
to di Bacco con delle cerimonie sacre, e che praticando le
Orgie della gran madre Cibele, agitando il tirso e corona-
to di ellera, onora il Dio di Nisa » 3.
I misteri del paganesimo son dunque un evidente nesso,
che lega i vasi antichi dipinti in terra cotta, gli Specchi
mistici, e i bassirilievi delle urne sepolcrali sotto un mede-
simo punto di vista: dal che si fa chiaro perchè noi tro-
viamo questi tre oggetti diversi nei sepolcreti medesimi, e
quindi ancora ci dobbiamo viemaggiormente convincere che
i Ved. ser. vi, tav. R, num. 4
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