le tre parti, separate à guisa di coro-
ne, nel manico del Tridente pollo qui
dietro la Clava. Quella fù offerta e
dicata à Mercurio , nel paese di Co-
rinto, ed era di Ulivo salvatico. L’Is-
crittione greca IO , è il Nome della
figlia d’Inacho e d’Isimene , la quale
essendo amata da Jove, quello la mu-
to in Vacca, per conservarsela, àmal-
grado di Giunone -, ma quella Dea,da
lei gelola, doppò haverla-gìi domanda-
ta , ne diedde la guardia ad Argo , il
quale sù da Mercurio ucciso , benché
bavelle cento occhi. Giunone da ques-
to fatto essendo furiosamente adirata,
mandò una Vespa à quella Vacca, che
la fece tanto errare , che finalmente
Succinta Spiegatione
pancia del suo Cavallo. La lignificò
rione di quello si può cavare dalla di-
chiratione fatta nell’antecedente Meda-
glia aia. e per quella d’Apollo , nel
dritto, s’intende che come quel Dio,
co’l suo Oracolo in Delfo , era pe’l
Mondo, il più celebre e riverito , co-
si anche era la Republica di Tarento,
senza che fossè necessario di farne al-
cuna Iscrittione, nella presente Meda-
glia.
La 2 5a. fà vedere , nel dritto , un
Huomo coronato sovra un cavallo ga-
loppante, e portando un’altra Corona,
con un Lepre di sovra , nella mano
delira, e le lettere IB N , e poi l’Is-
crittione KAaaIKPATHs, sotto
ella le precipitò nel Mare, da lei chia-
mato Ionico, come si legge nel Libro
primo delle Metamorphosi d’Ovidio,
c nelle Istorie di Pausanias. L’Elmo
e le Lande dell’Huomo à cavallo , so-
no dichiarate nell’antecedente Meda-
glia 22a. ma lo Scudo di quella Guer-
riero non è radiante come quello che
rappresenta il Sole, mentre quello è un
Simbolo della Luna, e della sua umi-
dità , Simboleggiata dal picciolo Del-
fino llampato nel mezzo dell’istefìo Scu-
do circolare, come il Disco roteundo
di quella Pianeta* L’Iscrittione ab-
breviata K A a : vuol dire KAaaL
KPATHs, greco dinattione, mol-
to pregiato nell’Achaia, e tanto valo-
roso nel guerreggiare, che lottoposela
sua Patria all’impero Romano, ed im-
pedi gli Acheensi di confederarli con
Perseo Rè di Macedonia. La Virtù
bellica di quello Guerriero vien de-
mostrata qui per la lettera A , polla
verso il petto del suo Cavallo furioso ,
già che quello A principia il Nome
APHs, ch’è quello di Marte, donde
si forma la voce APHTE , usitatada
Greci, per esprimere la Forza de li
combattenti , nel Campo di Marzo,
cioè del Dio delle Battaglie.
La 242. porta, nel dritto Apollo, e
nel roverseio un Huomo cavalcando
nudo , ed havendo un Delfino sotto la
le gambe di quel cavallo. Nel rover-
seio , si vede l’Huomo cavalcando il
Delfino, ed havendo un altro Felce,
ed il Tridente al solito delle altre Me-
dagli di quella Città , coll'Iscrittione
NE, oltra quella di T APAs , già
spiegata ; ma l’additione fatta qui del-
la Sy siaba NE, moslra che folle il No-
me accorciato della Provincia chiamata
N EM E A, laquale Licurgo hebbe in
spartimento, nel Peloponese , ovè fu-
rono islituiti i Givochi in honore di
Hercole, per conlervare la memoria
della sua grandillìma impresa , quando
hebbe affogato quel Leone terribile, e
di grandezza molto spaventevole, nel-
la Sylva detta N E M E A. L’Iscrit-
tione fìampata nel dritto, mostra ch’il
Rè cavalcando coronato , fossè il me-
desimo al quale KAaaIKPATEs,
cioè Callicrates, quivi nominato, ha-
veva sottomessò la sua Patria , lignifi-
cata per la Corona portata nella delira
di quello Rè , effigiato come se fossè
Giove Servatore. L’altra Iscrittione
IBN, hà le tré prime lettere del No-
me greco di Giunone , stimata da gli
Antichi per Dea delle Dovitie , e de
i Regni, onde vien inoltrata la felicità
di quel Rè. Le sue Amicitie sono
rapprelentate qui dal Lepre tenudo vi-
vo , per farne gratissìmo sacrifitio à ve-
nere , già che à lei molta bene si con^
ne, nel manico del Tridente pollo qui
dietro la Clava. Quella fù offerta e
dicata à Mercurio , nel paese di Co-
rinto, ed era di Ulivo salvatico. L’Is-
crittione greca IO , è il Nome della
figlia d’Inacho e d’Isimene , la quale
essendo amata da Jove, quello la mu-
to in Vacca, per conservarsela, àmal-
grado di Giunone -, ma quella Dea,da
lei gelola, doppò haverla-gìi domanda-
ta , ne diedde la guardia ad Argo , il
quale sù da Mercurio ucciso , benché
bavelle cento occhi. Giunone da ques-
to fatto essendo furiosamente adirata,
mandò una Vespa à quella Vacca, che
la fece tanto errare , che finalmente
Succinta Spiegatione
pancia del suo Cavallo. La lignificò
rione di quello si può cavare dalla di-
chiratione fatta nell’antecedente Meda-
glia aia. e per quella d’Apollo , nel
dritto, s’intende che come quel Dio,
co’l suo Oracolo in Delfo , era pe’l
Mondo, il più celebre e riverito , co-
si anche era la Republica di Tarento,
senza che fossè necessario di farne al-
cuna Iscrittione, nella presente Meda-
glia.
La 2 5a. fà vedere , nel dritto , un
Huomo coronato sovra un cavallo ga-
loppante, e portando un’altra Corona,
con un Lepre di sovra , nella mano
delira, e le lettere IB N , e poi l’Is-
crittione KAaaIKPATHs, sotto
ella le precipitò nel Mare, da lei chia-
mato Ionico, come si legge nel Libro
primo delle Metamorphosi d’Ovidio,
c nelle Istorie di Pausanias. L’Elmo
e le Lande dell’Huomo à cavallo , so-
no dichiarate nell’antecedente Meda-
glia 22a. ma lo Scudo di quella Guer-
riero non è radiante come quello che
rappresenta il Sole, mentre quello è un
Simbolo della Luna, e della sua umi-
dità , Simboleggiata dal picciolo Del-
fino llampato nel mezzo dell’istefìo Scu-
do circolare, come il Disco roteundo
di quella Pianeta* L’Iscrittione ab-
breviata K A a : vuol dire KAaaL
KPATHs, greco dinattione, mol-
to pregiato nell’Achaia, e tanto valo-
roso nel guerreggiare, che lottoposela
sua Patria all’impero Romano, ed im-
pedi gli Acheensi di confederarli con
Perseo Rè di Macedonia. La Virtù
bellica di quello Guerriero vien de-
mostrata qui per la lettera A , polla
verso il petto del suo Cavallo furioso ,
già che quello A principia il Nome
APHs, ch’è quello di Marte, donde
si forma la voce APHTE , usitatada
Greci, per esprimere la Forza de li
combattenti , nel Campo di Marzo,
cioè del Dio delle Battaglie.
La 242. porta, nel dritto Apollo, e
nel roverseio un Huomo cavalcando
nudo , ed havendo un Delfino sotto la
le gambe di quel cavallo. Nel rover-
seio , si vede l’Huomo cavalcando il
Delfino, ed havendo un altro Felce,
ed il Tridente al solito delle altre Me-
dagli di quella Città , coll'Iscrittione
NE, oltra quella di T APAs , già
spiegata ; ma l’additione fatta qui del-
la Sy siaba NE, moslra che folle il No-
me accorciato della Provincia chiamata
N EM E A, laquale Licurgo hebbe in
spartimento, nel Peloponese , ovè fu-
rono islituiti i Givochi in honore di
Hercole, per conlervare la memoria
della sua grandillìma impresa , quando
hebbe affogato quel Leone terribile, e
di grandezza molto spaventevole, nel-
la Sylva detta N E M E A. L’Iscrit-
tione fìampata nel dritto, mostra ch’il
Rè cavalcando coronato , fossè il me-
desimo al quale KAaaIKPATEs,
cioè Callicrates, quivi nominato, ha-
veva sottomessò la sua Patria , lignifi-
cata per la Corona portata nella delira
di quello Rè , effigiato come se fossè
Giove Servatore. L’altra Iscrittione
IBN, hà le tré prime lettere del No-
me greco di Giunone , stimata da gli
Antichi per Dea delle Dovitie , e de
i Regni, onde vien inoltrata la felicità
di quel Rè. Le sue Amicitie sono
rapprelentate qui dal Lepre tenudo vi-
vo , per farne gratissìmo sacrifitio à ve-
nere , già che à lei molta bene si con^