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0.5
1 cm

delle Medigli di Napoli.
SUCCINTA ST1EGATI0NE
O
CD
il corso vago d’un Cavallo balzandolo ,
come lo rappresenta quello Simulacro,
ed anco l’ondeggiante moto de i ssutti
del Marc. Eccovi dunque la sua fpie-
gatione metaforica. Virgilio, nel prin-
cipio della fua agrieoi torà dice , che
Nettuno percotendo la terra, co’l Tri-
dente , ne fece useire un feroce Cava-
lo : Il che vuole Servio che sia slato
finto, per mostrare, con quello Ani-
male , il veloce e frequente moto del-
le acque del Mare ; Onde furono det-
ti i Cavalli essere anche sotto la guar-
dia di Castore e Polluce, perche le lo-
ro fìelle sono velocissìme. Altri han-
no detto che fù dato à Nettuno il ri-
trovamento del Cavallo, perche quel
Animale vuole havere luochi piani,
aperti e spatiofi , che sono benissimo
rappresentati dal Mare. Diodora scri-
ve che Nettuno fii il primo che domal-
se Cavalli, ed inlègnasse l’Arte del ca-
valcare. A tutto ciò aggiugne Pausa-
nia, che Ope mollròà Saturno di ha-
vere fatto un Cavallino, quando par-
tori Nettuno. Quale fosse poi il mo-
tivo di fare l’intagliatura di quello Ca-
vallo nelle Medaglie di Clima, si può
cavare dall’Istoria di Caligula Im-
pe rado re , quando lui cavalco maes-
tosamente s’onde del Mare, nel Gol-
fo di Coma, sieguito della Cavaleria
di sua Armata, sovra quel maragvilio-
so Ponte, sostermro dalle Barche ssut-
tuanti ch’el fece applicare nel Ipaziodi
quatto migli, & laflricare da Cuma si-
no à Pi
to da
sio.
LA $a. Medaglia di quella Città hà
Pallade nel dritto, con una Ac-
conciatura di Coma, ed un Pendente
d’Orecchio , rassomigliante al Trefo-
glio. Il Minotauro si vede nel rover-
seio, colla Vittoria alata sopra che li
porge la Corona in mezzo delle Cor-
na, e si legge, sotto le lue gambe,
ITscrittione Greca N a a a IO N, cioè
I 2 di
TTiina Medaglia aggiunta a quelle di
NOLA.
delle iviedagli di Napoli. 3$
il medesimo P, sprime energicamente dando FIscrittione latina SX5 ESANO.
11 Minotauro è nel roverseio , colla
Vittoria alata, che , d’una mano , lo
corona d’Ulivo,e dell’altro lo tratten-
ne per il corno ; e si vede la lettera
r, sorco la pancia di quel Toro. La
spìegatione di quello Simulacro coro-
nato, e ritenuto dalla Vittoria alata ,
si trova nell’antecedenta Medaglia 19.
di Napoli, e quella d’Apollo nelle 22,
e 24, dell’istessa Città. Non resta
dunque da dichiarare qui altro che la
lettera r del roverseio , e l’Iscrittione
latina, polla nel dritto. Onde si può
dire che fù battuta quella Medaglia
quando la detta Città non era gover-
nata da Greci soli, ne da Romani,
come le lei folle Colonia loro : ma nel
tempo ch’ella fù smembrata da succesi
sori di Carolo Magno, e {partita trà
loro ed i Greci, che da Sarrazini furo-
no scacciati delle maggior parte di quel
Stato , nel decimo secolo; ed all’ora
quei Barbari ne furono spossèsati da
Guischardo Roberto, Duca di Calabria
e di Puglia, nel principio del secolo
undecimo .• il che vien lignificato per
il r ch’è la prima lettera del Nome di
quel Principe, il quale fù il primo Rè
Normanno di Napoli; e perche non
era ufeito da Greci, ma da latini vol-
le che i loro caratteri follerò impiegati
nell’Hcrittione di quella Città, da loro
chiamata SUE SSA PEMATIA.
O
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SUCCINTA ST1EGATI0NE
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il corso vago d’un Cavallo balzandolo ,
come lo rappresenta quello Simulacro,
ed anco l’ondeggiante moto de i ssutti
del Marc. Eccovi dunque la sua fpie-
gatione metaforica. Virgilio, nel prin-
cipio della fua agrieoi torà dice , che
Nettuno percotendo la terra, co’l Tri-
dente , ne fece useire un feroce Cava-
lo : Il che vuole Servio che sia slato
finto, per mostrare, con quello Ani-
male , il veloce e frequente moto del-
le acque del Mare ; Onde furono det-
ti i Cavalli essere anche sotto la guar-
dia di Castore e Polluce, perche le lo-
ro fìelle sono velocissìme. Altri han-
no detto che fù dato à Nettuno il ri-
trovamento del Cavallo, perche quel
Animale vuole havere luochi piani,
aperti e spatiofi , che sono benissimo
rappresentati dal Mare. Diodora scri-
ve che Nettuno fii il primo che domal-
se Cavalli, ed inlègnasse l’Arte del ca-
valcare. A tutto ciò aggiugne Pausa-
nia, che Ope mollròà Saturno di ha-
vere fatto un Cavallino, quando par-
tori Nettuno. Quale fosse poi il mo-
tivo di fare l’intagliatura di quello Ca-
vallo nelle Medaglie di Clima, si può
cavare dall’Istoria di Caligula Im-
pe rado re , quando lui cavalco maes-
tosamente s’onde del Mare, nel Gol-
fo di Coma, sieguito della Cavaleria
di sua Armata, sovra quel maragvilio-
so Ponte, sostermro dalle Barche ssut-
tuanti ch’el fece applicare nel Ipaziodi
quatto migli, & laflricare da Cuma si-
no à Pi
to da
sio.
LA $a. Medaglia di quella Città hà
Pallade nel dritto, con una Ac-
conciatura di Coma, ed un Pendente
d’Orecchio , rassomigliante al Trefo-
glio. Il Minotauro si vede nel rover-
seio, colla Vittoria alata sopra che li
porge la Corona in mezzo delle Cor-
na, e si legge, sotto le lue gambe,
ITscrittione Greca N a a a IO N, cioè
I 2 di
TTiina Medaglia aggiunta a quelle di
NOLA.
delle iviedagli di Napoli. 3$
il medesimo P, sprime energicamente dando FIscrittione latina SX5 ESANO.
11 Minotauro è nel roverseio , colla
Vittoria alata, che , d’una mano , lo
corona d’Ulivo,e dell’altro lo tratten-
ne per il corno ; e si vede la lettera
r, sorco la pancia di quel Toro. La
spìegatione di quello Simulacro coro-
nato, e ritenuto dalla Vittoria alata ,
si trova nell’antecedenta Medaglia 19.
di Napoli, e quella d’Apollo nelle 22,
e 24, dell’istessa Città. Non resta
dunque da dichiarare qui altro che la
lettera r del roverseio , e l’Iscrittione
latina, polla nel dritto. Onde si può
dire che fù battuta quella Medaglia
quando la detta Città non era gover-
nata da Greci soli, ne da Romani,
come le lei folle Colonia loro : ma nel
tempo ch’ella fù smembrata da succesi
sori di Carolo Magno, e {partita trà
loro ed i Greci, che da Sarrazini furo-
no scacciati delle maggior parte di quel
Stato , nel decimo secolo; ed all’ora
quei Barbari ne furono spossèsati da
Guischardo Roberto, Duca di Calabria
e di Puglia, nel principio del secolo
undecimo .• il che vien lignificato per
il r ch’è la prima lettera del Nome di
quel Principe, il quale fù il primo Rè
Normanno di Napoli; e perche non
era ufeito da Greci, ma da latini vol-
le che i loro caratteri follerò impiegati
nell’Hcrittione di quella Città, da loro
chiamata SUE SSA PEMATIA.
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