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mezgg yna tejla cinticd3 che yorliono cheJia di
lAUèntino Re duyslbxj che morendo ful coìle Auent,no°
Muentino li cliede il nome. Gsman dntta ha yna
picciola ftatua della dea Cibele madre dituttili
Dei. ,A man manca ha im Fauno 3 che con yna
mano tieneper la coda im Tigre3 con l’altra al%a
yn baftone per darh.

Dietro d tutte quefte ftatue deljrontijjicio. at
copertofòno quefte dueJìatue^yna di Gmnone Lu ciunene t®
cina togata con trepenne in tejla, e con la mano si ana *
niftra tisne yn branco di rofte. Fu quefta Dea pres
fto ofti antichi forella e moftie di Gioue, e con opiel
Jopranome chiamatada ie donne Julparturire. Vi
e ancho Hebeftghuola di Giunone ftnya padre 3 h«£*
e dea deììagiouentìt -, la quale jinftero i Poeti3 che
ftruiua Gioue d tauoia d darit d berepnma} cheft
dejje queftto ysftcio d Gammede : Quejìaftdtua qì
Hebe è yejìita 3 e sta in atto di yerftare acqua ccn
yn yafto 3 che ha in mxno.

Dentro yn ritretto fcopertoft trouavno Mpol
lo iornudo in pie , con capelli Iwap-hi apùo<r<riato in
yn tronco del marmo istejjo3 nel quale è yn fterpe
auolto . Eyogliono3 chefojje inftieme con Marjìa3.
che egli y'mfte d cantare, e fti lo fcorticò : come ji
yede il Marfta legato in cafta di M . CarniUo Ca-
C M iq pranica.