DEGLI SPECILLI 1 LC|
la figura presso la citata opera dell' Eistero ; anzi la spa-
tola de' moderni è piana mentre la pompejana per la sua
concavità meglio si poteva adattare al di sotto della lin-
gua. Bisogna confessare però che essa è alquanto debole e
cedevole. Ancora un poco vi si accosta principalmente per
la lunghezza della fissura ( benché i rami siano più stretti
e più lunghi ) la forchetta di cui nelle Memorie dell'antica
Accademia delle scienze di Parigi per 1' anno 1742 ripor-
tasi la figura dal Sig. Petit dandone la descrizione nel se-
guente modo : Per recidere il frenolo della lingua ne'
neonati, il primo strumento, che ha meritato qualche at-
tenzione , è una forchetta, i rami della quale lunghi un
pollice, in luogo di essere acuminati si terminano con
due bottoni molto lisci, ed incapaci di poter ferire ; questi
due rami lasciano tra loro uno spazio di una linea alla
base, e di due nella loro estremità: si fanno passare sotto
la lingua 1' uno a dritta e F altro a sinistra del frenolo, si
inclina il manico della forchetta dalla parte del naso in
modo che il frenolo trovasi allo scoperto e situato fra due
denti ove è facile tagliarlo con forbici, che devono essere
smussate.
E qui credo opportuno di far parola della sonda de-
stinata a cacciare 1' orina dalla vescica , intendo dire del
catetere, che pur trovasi nella collezione degli antichi stru-
menti chirurgici nel R. Museo Borbonico. Questo strumento
di bronzo, che vedesi nella fig. I. di questa Tav. V, lungo
pollici dieci e del diametro di tre linee, è a doppia curvatura,
la quanto alla invenzione di questa forma di catetere leg-
la figura presso la citata opera dell' Eistero ; anzi la spa-
tola de' moderni è piana mentre la pompejana per la sua
concavità meglio si poteva adattare al di sotto della lin-
gua. Bisogna confessare però che essa è alquanto debole e
cedevole. Ancora un poco vi si accosta principalmente per
la lunghezza della fissura ( benché i rami siano più stretti
e più lunghi ) la forchetta di cui nelle Memorie dell'antica
Accademia delle scienze di Parigi per 1' anno 1742 ripor-
tasi la figura dal Sig. Petit dandone la descrizione nel se-
guente modo : Per recidere il frenolo della lingua ne'
neonati, il primo strumento, che ha meritato qualche at-
tenzione , è una forchetta, i rami della quale lunghi un
pollice, in luogo di essere acuminati si terminano con
due bottoni molto lisci, ed incapaci di poter ferire ; questi
due rami lasciano tra loro uno spazio di una linea alla
base, e di due nella loro estremità: si fanno passare sotto
la lingua 1' uno a dritta e F altro a sinistra del frenolo, si
inclina il manico della forchetta dalla parte del naso in
modo che il frenolo trovasi allo scoperto e situato fra due
denti ove è facile tagliarlo con forbici, che devono essere
smussate.
E qui credo opportuno di far parola della sonda de-
stinata a cacciare 1' orina dalla vescica , intendo dire del
catetere, che pur trovasi nella collezione degli antichi stru-
menti chirurgici nel R. Museo Borbonico. Questo strumento
di bronzo, che vedesi nella fig. I. di questa Tav. V, lungo
pollici dieci e del diametro di tre linee, è a doppia curvatura,
la quanto alla invenzione di questa forma di catetere leg-