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Memorie della Regale Accademia Ercolanese di Archeologia — 4,1.1852

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Quaranta, Bernardo: I funerali di Archemoro rappresentati sopra un vaso greco di Creta pitturata del R. Museo Borbonico: memoria
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https://doi.org/10.11588/diglit.14101#0179
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I FUNERALI DI AKCHEMORO 167

vuto risponderle Minilo allora? Tu fosti meco sempre schiva
riottosa, altera. Non ti mossero le mie querele, non ti pie-
garono i pianti miei. Ora che amor ti strazia, come già me
prima tormentava ; ora ti mostri dolce, benevola, com-
piacente. Sarei dunque sì pazzo da aggiustar fede alle tue
parole? Soffri pure, o ingrata, alquanto delle mie pene
ed apprendi come acerba sia la ferita di un amante non
riamato. Ma nulla di queste cose diceva il misero ; che
Amore sofista eloquentissimo davagli a credere, che dalla
vaga donzella avrebbe meritato il guiderdone promessogli *).
Sciagurato ! il quale ignorava come premio del delitto sa-
rebbero state le onde del mare; dove, sommerso da Pelo-
pe , i rimorsi crudeli dovevano abbandonarlo insieme colla
vita 2). Egli dunque fu detto aver tolto i chiodi che le ruote
fermavan nell'asse, o chiodi di cera a quei di ferro sostituiti,
sì che l'improvviso rovesciarsi del carro recasse morte al
solo Enomao e non a lui, che senza peso d'armi, ed oltre
a ciò consapevole del prossimo evento, era presto sempre a
schermirsene. Ma per certo il più acconcio mezzo a riuscire
nell'ingannevol disegno sarebbe stato quello d' incidere un
poco F asse in qualche parte ; e questo poi quando si fosse
voluto accelerarne la rottura, sforzar col piede; ritrovato che
doveva essere anche di maggior sicurezza pel traditore.
Poiché in qualunque altro caso chi lo accertava che non ri-
marrebbe involto ancor esso in pari disgrazia col suo si-
gnore? E veramente in un quadro rappresentante Enomao,
e descriltoci da Filostrato il giovane, vedevasi Amore che

1) Pausania Vili, 14, 6, e Servio 2) Igino pag. 162. Stav.

alle Georgiche di Virgilio III, 7.
 
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