J
( m )
iovis in una iscrizione di Marsala presso il Torremuzza
tribvli . tribvs . palatine . corp . ivniobis nel Grutero 2);
pagani . pagi . lvcreti in un marmo trascritto in Francia
dallo Spon 3) ; e senza dirne altri, ne addurrò un esempio
domestico , cioè la memoria posta nella strada de' sepol-
cri in Pompei a Numerio Istacidio Eleno, che s'intitola
FAGAnus pag? AVGusti, con che volle egli forse vie meglio
segnalare di esser nativo ed abitante del Pago Augusto Fe-
lice, sobborgo di quell' antica città 4). Ma della frequenta-
zione sudetta altro più sicuro riscontro io trovo ancor fuori
di cose appartenenti a città; siccom' è quello di un mar-
mo Napoletano che sta affìsso al muro di una cavsa nel vico
detto dei Banchi Nuovi, il qual marmo largo palmi tre
e mezzo , e lungo due ed un oncia, prima riferito dal Ca-
paccio 5) e poi dal Reinesio 6), ma con errori , dice così,
secondo ch'è stato da me con diligenza trascritto dal suo
originale ;
c. sepTimivs c. f. libo.
AEl). scr. A ed. cvr
sibi . et
laberiae . fvscae . vx
SEpTlMlae . amaranin . l
1) Sicil. Vel. Inscript. p. 83. n. 17.
2) p. DCCXI. 11.
3) Voyag. d'Italie ec. ce. Haye
'724. toni. I. p. 259.
4) Ancor in monumenti greci in-
contrasi simile locuzione, nel Grut. p.
CCCXIV. 1. iroXiTijs nróWwv nró\iwv ed
altrove. In Dione Crisostomo Orat. VII.
p. 628. D. Morell. -roXiVwv rr,s vó'kiws
5) Historia Neap. p. 338. ediz.
1607 in 4.
6) CI. VI. 85. Si noti che ora l'ul-
timo verso della iscrizione appena può
leggersi per la spezzatura del marmo. Io
l'ho supplito dall' apografo che ne pub-
blicò il Grande neìl'Origin. de' Cogno-
mi ec. p. 106 , il quale la vide intera
nel 1750 quando stampò il suo libro.
( m )
iovis in una iscrizione di Marsala presso il Torremuzza
tribvli . tribvs . palatine . corp . ivniobis nel Grutero 2);
pagani . pagi . lvcreti in un marmo trascritto in Francia
dallo Spon 3) ; e senza dirne altri, ne addurrò un esempio
domestico , cioè la memoria posta nella strada de' sepol-
cri in Pompei a Numerio Istacidio Eleno, che s'intitola
FAGAnus pag? AVGusti, con che volle egli forse vie meglio
segnalare di esser nativo ed abitante del Pago Augusto Fe-
lice, sobborgo di quell' antica città 4). Ma della frequenta-
zione sudetta altro più sicuro riscontro io trovo ancor fuori
di cose appartenenti a città; siccom' è quello di un mar-
mo Napoletano che sta affìsso al muro di una cavsa nel vico
detto dei Banchi Nuovi, il qual marmo largo palmi tre
e mezzo , e lungo due ed un oncia, prima riferito dal Ca-
paccio 5) e poi dal Reinesio 6), ma con errori , dice così,
secondo ch'è stato da me con diligenza trascritto dal suo
originale ;
c. sepTimivs c. f. libo.
AEl). scr. A ed. cvr
sibi . et
laberiae . fvscae . vx
SEpTlMlae . amaranin . l
1) Sicil. Vel. Inscript. p. 83. n. 17.
2) p. DCCXI. 11.
3) Voyag. d'Italie ec. ce. Haye
'724. toni. I. p. 259.
4) Ancor in monumenti greci in-
contrasi simile locuzione, nel Grut. p.
CCCXIV. 1. iroXiTijs nróWwv nró\iwv ed
altrove. In Dione Crisostomo Orat. VII.
p. 628. D. Morell. -roXiVwv rr,s vó'kiws
5) Historia Neap. p. 338. ediz.
1607 in 4.
6) CI. VI. 85. Si noti che ora l'ul-
timo verso della iscrizione appena può
leggersi per la spezzatura del marmo. Io
l'ho supplito dall' apografo che ne pub-
blicò il Grande neìl'Origin. de' Cogno-
mi ec. p. 106 , il quale la vide intera
nel 1750 quando stampò il suo libro.