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struito l'edificio , sarebbero stati ad un sol tempo alzati i muri
con un più solido collegamento della trabeazione e de" mat-
toni , incrocicchiandoli alternativamente per far che seguisse la
fabbrica d'un solo getto , siccome ho detto poc'anzi e si può
"in ogn'altro monumento agevolmente riscontrare .
Finalmente, il cornicione del portico non ribatte in linea
colFestrema cornice del tempio , difetto che in Architettura si
oppone visibilmente all'' eleganza e al buon senso , e dà appa-
rentemente alla fabbrica un aspetto di sconnessione . Questa
irregolarità non poteva certamente sfuggire al sommo Architetto
dell'edificio il meglio inteso dell'antica Roma ; tanto più che
l'avvertenza di non mai interrompere le linee è religiosamente
osservata nell'interno del tempio•; dove persino sono prose-
guite le trabeazioni de' tabernacoli , e legate assieme mediante
una fascia che gira attorno le pareti , la cui projezione nelle
sacome non oltrepassa lo sporto, delle pilastrate dell'ordine so-
pra il vivo del muro.
Nè per le accennate osservazioni mi pare poi" che si deb-
bano assegnar epoche molto diverse ai due aderenti edificj y
giacché tutto dimostra la loro quasi contemporaneità . Ma qua]
ribrezzo si avrà a credere, qual inconvenienza vi sarà a pensa-
re che l'intenzione dell'Architetto o di chi ha ordinato il la-
voro possa aver variato dopo incominciata ed elevata la fab-
brica della, cella Chi oserà di assicurare che non si potesse
immaginare quel tempio magnifico internamente senza ester-
na decorazione ? Sarebbe questo stato forse il primo esempio ?
E quand'anche di ciò si fosse xconosciuta la sconvenienza, si
può appunto supporre , che l'esterno sia stato aggiunto per ot-
tenere una maggior corrispondenza di parti. E siccome i ma-
teriali che dovevano servire ad opere non ideate ed eseguite
nel medesimo tempo , potevano non esser totalmente fra loro
corrispondenti; cosh sarà facilmente accaduto che le colonne tro-
vate dopo eseguite le esterne cornici del tempio non fossero
di quella dimensione che potessero portare l'incontro di que-
ste col cornicione del portico : ~si tratta di massi enormi di gra-
nito, che non potevano ingrandirsi per portare il vestibolo air
altezza del cornicione superiore della cella, ne conveniva im-
picciolirli per arrivare soltanto all'inferiore ; e si sarà creduto
minor difetto l'impiegarli nel modo che si sono presentati ali*
struito l'edificio , sarebbero stati ad un sol tempo alzati i muri
con un più solido collegamento della trabeazione e de" mat-
toni , incrocicchiandoli alternativamente per far che seguisse la
fabbrica d'un solo getto , siccome ho detto poc'anzi e si può
"in ogn'altro monumento agevolmente riscontrare .
Finalmente, il cornicione del portico non ribatte in linea
colFestrema cornice del tempio , difetto che in Architettura si
oppone visibilmente all'' eleganza e al buon senso , e dà appa-
rentemente alla fabbrica un aspetto di sconnessione . Questa
irregolarità non poteva certamente sfuggire al sommo Architetto
dell'edificio il meglio inteso dell'antica Roma ; tanto più che
l'avvertenza di non mai interrompere le linee è religiosamente
osservata nell'interno del tempio•; dove persino sono prose-
guite le trabeazioni de' tabernacoli , e legate assieme mediante
una fascia che gira attorno le pareti , la cui projezione nelle
sacome non oltrepassa lo sporto, delle pilastrate dell'ordine so-
pra il vivo del muro.
Nè per le accennate osservazioni mi pare poi" che si deb-
bano assegnar epoche molto diverse ai due aderenti edificj y
giacché tutto dimostra la loro quasi contemporaneità . Ma qua]
ribrezzo si avrà a credere, qual inconvenienza vi sarà a pensa-
re che l'intenzione dell'Architetto o di chi ha ordinato il la-
voro possa aver variato dopo incominciata ed elevata la fab-
brica della, cella Chi oserà di assicurare che non si potesse
immaginare quel tempio magnifico internamente senza ester-
na decorazione ? Sarebbe questo stato forse il primo esempio ?
E quand'anche di ciò si fosse xconosciuta la sconvenienza, si
può appunto supporre , che l'esterno sia stato aggiunto per ot-
tenere una maggior corrispondenza di parti. E siccome i ma-
teriali che dovevano servire ad opere non ideate ed eseguite
nel medesimo tempo , potevano non esser totalmente fra loro
corrispondenti; cosh sarà facilmente accaduto che le colonne tro-
vate dopo eseguite le esterne cornici del tempio non fossero
di quella dimensione che potessero portare l'incontro di que-
ste col cornicione del portico : ~si tratta di massi enormi di gra-
nito, che non potevano ingrandirsi per portare il vestibolo air
altezza del cornicione superiore della cella, ne conveniva im-
picciolirli per arrivare soltanto all'inferiore ; e si sarà creduto
minor difetto l'impiegarli nel modo che si sono presentati ali*