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Cozza, Adolfo; Pasqui, Angiolo: Monte S. Angelo e la sua necropoli
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DEGÙ SCAVI DI ANTICHITÀ NEL TERRITORIO FALISCO
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uq listelletto plasmato a fune, ovvero bucherellato. In
generale sono da attribuire a rozza industria del luogo,
la cui produzione è durata fino ad età relativamente
tarda.
Accennano per altro ad oggetti di importazione altri
rottami di fittili rossastri, il quale colore più che da spe-
ciale rivestimento fu prodotto da violenta azione del
fuoco. Perocché tra i vasi di questa industria ceramica
primitiva, debbono bene distinguersi quelli che ebbero
il colore rossastro pel maggiore o minore grado di cot-
tura, essendo il loro impasto assolutamente simile a
quello del così detto vasellame italico, e quelli che lo
ottennero per appositi preparati, o per speciale ingub-
biatura.
Anche di questa seconda classe si ebbe qualche
rarissimo frammento; e ciò è in armonia con l'età
nella quale si costruirono le mura di opera quadrata,
che è poi l'età a cui queste nuove case ci riconducono.
In mezzo ai frammenti di vasellame rozzo e pri-
mitivo, si raccolsero pure due cilindretti di terracotta,
i quali dovettero servire a lavori donneschi. Uno ri-
corda il comunissimo bastoncello a doppia capocchia
arrotondata, il quale spessissimo si incontra nei sepolcri
del periodo italico più avanzato.
L'altro, molto più caratteristico e raro, non è che
un semplice rocchetto, compito ad una estremità e
nel mezzo da nodi rilevati, a cui fu aggiunta nell'altra
estremità un' ansa piccola e cilindrica. È qui rappre-
sentato alla meta del vero (fig. 15).
Fig. 15.
Con questi si trovò pure una fuseruola piriforme,
molto rude, ornata nella parte più sporgente di punteg-
giature che si ripetono a più giri.
In un altro fondo di casa, prossimo a quello esplo-
rato sul contrafforte sud, vicino alla rupe (tav. II,
fig. 1 F r), e che massime per le opere agricole, era
in uno stato di quasi completa devastazione, trovammo
un frammento di cuspide di lancia di bronzo, rozza-
mente affilato, e con costa rialzata ad angolo.
Vi trovammo pure il frammento di una lamina,
che senza dubbio dovè appartenere ad un cultro lunato.
7.
Forse qualche altro segno di fondi di case avremmo
riconosciuto sul dorso di questi contrafforti nella parte
loro più pianeggiante, se il luogo, che fu poi occupato
da un vico romano, non fosse stato tormentato ai nostri
giorni con opere agricole.
Ma basta di sapere che queste speciali dimore
erano disseminate a gruppi nei campi ; la qual cosa è
meglio provata da altri gruppi di case simili, i cui resti
molto più conservati, e di tipo più perfetto, furono sco-
perti da noi sulle pendici, sotto il colle di Monte s. An-
gelo, e nel declivio verso il lago di Martignano, e fin
presso il limite a cui prima della bonifica etrusca
doveva sollevarsi il livello del lago.
Il luogo, collegato naturalmente con la più alta
collina, dalla quale resta difeso, e con la quale è in
più facile comunicazione, inoltre circoscritto da sco-
scendimenti naturali ed artificiali, doveva essere pre-
scelto, per le abitazioni, massime in tempi di sicu-
rezza e di pace, ciò che si può dedurre dal trovarsi
le dimore sparse per la campagna, come abbiam visto.
Essendo il terreno in forte inclinazione, anche qui, per
ottenere il piano necessario convenne fare un taglio
nella roccia tufacea. E questi tagli, a causa della
maggiore inclinazione, sono più profondi.
Non pertanto, mentre i fondi di queste abitazioni
sono per molti riguardi simili a quelli dell'alto, per
altri riguardi notevolmente ne differiscono, accennando
se non a case meno antiche, certo più complete e
più grandi.
La differenza principale è questa, che mentre nei
fondi di case quali sono state da noi riconosciute
sull'alto, il centro dell'area ricavato dalla roccia è
destinato pel focolare, in queste l'area ottenuta pel
mezzo del taglio non contiene mai avanzi o segni
i quali faccian fede che quivi un focolare possa essere
stato acceso. Per contrario vi si mostra un piano molto
levigato, e nelle pareti vedesi l'intonaco fatto con
calce poverissima di silice; inoltre vi apparisce in
giro alla parete una panchina molto bassa, e larga
DEGÙ SCAVI DI ANTICHITÀ NEL TERRITORIO FALISCO
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uq listelletto plasmato a fune, ovvero bucherellato. In
generale sono da attribuire a rozza industria del luogo,
la cui produzione è durata fino ad età relativamente
tarda.
Accennano per altro ad oggetti di importazione altri
rottami di fittili rossastri, il quale colore più che da spe-
ciale rivestimento fu prodotto da violenta azione del
fuoco. Perocché tra i vasi di questa industria ceramica
primitiva, debbono bene distinguersi quelli che ebbero
il colore rossastro pel maggiore o minore grado di cot-
tura, essendo il loro impasto assolutamente simile a
quello del così detto vasellame italico, e quelli che lo
ottennero per appositi preparati, o per speciale ingub-
biatura.
Anche di questa seconda classe si ebbe qualche
rarissimo frammento; e ciò è in armonia con l'età
nella quale si costruirono le mura di opera quadrata,
che è poi l'età a cui queste nuove case ci riconducono.
In mezzo ai frammenti di vasellame rozzo e pri-
mitivo, si raccolsero pure due cilindretti di terracotta,
i quali dovettero servire a lavori donneschi. Uno ri-
corda il comunissimo bastoncello a doppia capocchia
arrotondata, il quale spessissimo si incontra nei sepolcri
del periodo italico più avanzato.
L'altro, molto più caratteristico e raro, non è che
un semplice rocchetto, compito ad una estremità e
nel mezzo da nodi rilevati, a cui fu aggiunta nell'altra
estremità un' ansa piccola e cilindrica. È qui rappre-
sentato alla meta del vero (fig. 15).
Fig. 15.
Con questi si trovò pure una fuseruola piriforme,
molto rude, ornata nella parte più sporgente di punteg-
giature che si ripetono a più giri.
In un altro fondo di casa, prossimo a quello esplo-
rato sul contrafforte sud, vicino alla rupe (tav. II,
fig. 1 F r), e che massime per le opere agricole, era
in uno stato di quasi completa devastazione, trovammo
un frammento di cuspide di lancia di bronzo, rozza-
mente affilato, e con costa rialzata ad angolo.
Vi trovammo pure il frammento di una lamina,
che senza dubbio dovè appartenere ad un cultro lunato.
7.
Forse qualche altro segno di fondi di case avremmo
riconosciuto sul dorso di questi contrafforti nella parte
loro più pianeggiante, se il luogo, che fu poi occupato
da un vico romano, non fosse stato tormentato ai nostri
giorni con opere agricole.
Ma basta di sapere che queste speciali dimore
erano disseminate a gruppi nei campi ; la qual cosa è
meglio provata da altri gruppi di case simili, i cui resti
molto più conservati, e di tipo più perfetto, furono sco-
perti da noi sulle pendici, sotto il colle di Monte s. An-
gelo, e nel declivio verso il lago di Martignano, e fin
presso il limite a cui prima della bonifica etrusca
doveva sollevarsi il livello del lago.
Il luogo, collegato naturalmente con la più alta
collina, dalla quale resta difeso, e con la quale è in
più facile comunicazione, inoltre circoscritto da sco-
scendimenti naturali ed artificiali, doveva essere pre-
scelto, per le abitazioni, massime in tempi di sicu-
rezza e di pace, ciò che si può dedurre dal trovarsi
le dimore sparse per la campagna, come abbiam visto.
Essendo il terreno in forte inclinazione, anche qui, per
ottenere il piano necessario convenne fare un taglio
nella roccia tufacea. E questi tagli, a causa della
maggiore inclinazione, sono più profondi.
Non pertanto, mentre i fondi di queste abitazioni
sono per molti riguardi simili a quelli dell'alto, per
altri riguardi notevolmente ne differiscono, accennando
se non a case meno antiche, certo più complete e
più grandi.
La differenza principale è questa, che mentre nei
fondi di case quali sono state da noi riconosciute
sull'alto, il centro dell'area ricavato dalla roccia è
destinato pel focolare, in queste l'area ottenuta pel
mezzo del taglio non contiene mai avanzi o segni
i quali faccian fede che quivi un focolare possa essere
stato acceso. Per contrario vi si mostra un piano molto
levigato, e nelle pareti vedesi l'intonaco fatto con
calce poverissima di silice; inoltre vi apparisce in
giro alla parete una panchina molto bassa, e larga