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DEGLI SCAVI DI ANTICHITÀ NEL TERRITORIO FALISCO

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vole di speciale ricordo ; per la qual cosa è inutile che so-
pra di esso ci si fermi. Era certamente esso pure il cen-
tro di un sepolcreto che ebbe estensione quasi simile a
quello del poggetto primitivo; ma sopra ed intorno
alle falde di esso i lavori agricoli hanno tutto scon-
volto lo strato in cui le tombe furono incavate ; e dai
rottami fìttili che vi sono mescolati con la terra, questo
soltanto può concludersi che il sepolcreto non doveva
presentare caratteri diversi da quello prossimo, di cui
abbiamo detto.

nella parie rivolta all'abitato, e questi pozzi continua-
vano molto diradati nel piano. Ma anche qui erano
tombe povere, e di età meno antica.

Dei tanti pozzetti funebri che qui lasciarono le
loro tracce, tre soltanto ci apparvero meno danneggiati.

Tomba V.

Uno fortunatamente ci si mantenne per tutta la
sua altezza (fig. 22 a). Doveva appartenere al piccolo
numero delle tombe più ricche ; perocché vi trovammo

Fio. 22.

1 :1000

Più proficue, per quanto è permesso ciò dire, date
le condizioni del luogo, riuscirono le nostre investiga-
zioni nel tumulo a nord (fig. 4N; tav. II, fig. 1 N)
del quale diamo qui la pianta (fig. 22).

Offre superiormente maggiore spazio pianeggiante.
Vi scoprimmo i fondi di molti sepolcri a pozzo,
come è indicato nella pianta; di altri apparvero nu-
merosissimi segni, così nell'area superiore come nelle
pendici; per la qual cosa ripetevasi anche qui il
fatto che avevamo notato nel primo tumulo, cioè
che attorno alle tombe collocate a certa distanza fra
loro sull'alto del poggio, ne erano scavate altre nella
periferia del poggio medesimo, ed alle falde, massime

i resti di un coperchio di tufo in forma di disco testu-
dinato. Non vi era la colonna di tufo, come nel primo
pozzetto dell'altro poggio; ma era scavato in gran
parte nella terra vergine un vano cilindrico, murato
attorno con scaglie di tufo litoide.

Ancora il fondo era appianato con identico mate-
riale, come risulta dalla pianta e dalla sezione che
qui se ne offrono (fig. 23).

Il cinerario quasi intatto che vi raccogliemmo po-
sava, come vedremo ancora in altri esempì, sopra uno
strato di creta bianca, alto circa m. 0.07, il quale
risaliva un poco attorno alla parete del pozzetto, dando
al fondo di esso la forma di una conca.
 
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