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DEI FITTILI SCOPERTI NELLA NECROPOLI DI NARCE

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non avrebbe avuto ragione di avere quel movimento,
se non fosse stato spinto dalla voglia di bere (fig. 83).

L'esemplare fittile, di cui qui offriamo la figura,
fu scoperto nel sepolcreto di Montarano nella necro-
poli falisca, in una tomba a fossa a doppio loculo
sepolcrale, la cui suppellettile funebre è esposta
nella serie delle tombe falische col n. XXIV. Il
fittile è sopraccarico, mostrandoci l'ansa di tipo pri-
mitivo modificata coli'aggiunta della testa di ariete,
le anse laterali in forma di due cavalli che bevono,
finalmente un'ansa a nastro, che va dal sommo dell'orlo
alla maggiore espansione della coppa, come era pro-
prio dei vasi metallici a lamina non commessa ma
inchiodata, secondo che ora si dirà.

Ognuno vede che, nato il concetto di mettere un
cavallo che beve sul sommo dell'orlo di una coppa,
questo concetto doveva di necessità svolgersi, e, se è
permesso usare la parola, doveva perfezionarsi; e però,
perduto a poco a poco il ricordo dei manici originali,
dovevano pensare quei rozzi vasai a fare una tazza, di
forma solita, ma col precipuo ornamento di cavalli
che, modellati di tutto rilievo sull'orlo, fossero rap-
presentati sull'orlo nell'atto di bere. E svolgendo an-
cora questo concetto, tanto più che i cavalli messi
a quella altezza non potevano essere facilmente rap-
presentati col collo e colla testa in giù per arrivare
a bere a livello della tazza, e non ne sarebbe nato
motivo ornamentalo, doveva sembrare che gli elementi
coi quali le tazze precedenti erano state eseguite, troppo
imperfettamente avessero offerto questa rappresentanza.
Perciò bisognava mettere un recipiente che fosse più
a portata di questi animali per farli bere; e così il
manico primitivo, invece di risolversi in testa di ariete,
diventava sostegno di una tazza, aggiunta unicamente
per dare a questi cavalli il comodo di bere, e coi
segni manifesti della forma originaria dell'ansa pri-
mitiva, di cui il sostegno della coppa aggiunta è l'ul-
tima manifestazione.

Altre volte i due rami dell'ansa primitiva diven-
tavano due cadute di acqua lateralmente alla coppa
od alla fonte ; e sotto queste acque cadenti erano mo-
dellati i cavalli che si abbeveravano.

L'esemplare di cui offriamo la rappresentanza
(fig. 84) fu trovato nella tomba 35 del sepolcreto di
Monte Cerreto (fig. 3M, tav. IIIM; N. LI, 11). La

tomba era a camera semplice, e ne fu data la pianta
nella fig. 62.

Sembra collegarsi al fatto medesimo la tazza fit-
tile di lavoro locale, proveniente da una tomba della
necropoli di Veii, tazza che fu presentata dal eh.
prof. Pigorini alla E. Accademia dei Lincei nella

Fig. 84. 1:4

seduta del 19 giugno 1892 (cfr. Rendiconti, serie 5a,
voi. I, fase. 6, pag. 423). Naturalmente al fatto stesso
si collegano gli altri recipienti con manico terminante
generalmente in testa di ariete, citati dal eh. Pigorini
in quella sua Nota, e che non di rado si incontrano
nelle tombe della prima età del ferro (').

Un esempio più libero, e forse il più ricco che
per me si conosca, ci è offerto dalla grande tazza a
calice, che è qui rappresentata (fig. 85). Fu scoperta
nella tomba 4 del sepolcreto della Petrina (fig. 3 A,
tav. Ili A; N. XXXIV, 11). La tomba era a pozzo
col cinerario di lamina metallica chiuso entro uno
ziro, e con loculo pel vasellame di corredo ; ed è ri- •
prodotta nella tav. IV, fig. 10. Quivi il concetto dei
cavalli che bevono è rappresentato dal piccolo piatto
con piede posto sull'orlo della coppa, e sormontato

(') Cfr. Sackcn, Das Grabfeld von Hallstatt, tav. XIII, 3;
Gozzadini, Sepolcreto etrusco presso Bologna, 1854, tav. IV, 2:
Notizie 1887, p. 173; Chantre, Recherches anthropol. dans le
Caucase, II, Atl, tab. XXXVIbis 3; Marchesetti, Scavi nella
necrop. di S. Lucia (1885-1892) tav. VI, fig. 16.
 
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