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Accademia Nazionale dei Lincei <Rom> [Hrsg.]
Monumenti antichi: Antichità del territorio Falisco: esposte nel museo nazionale romano a villa Giulia (Parte prima) — 4.1894 (1895)

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Barnabei, Felice; Pasqui, Angiolo: Degli oggetti di ornamento personale, delle armi e degli altri istrumenti del corredo funebre
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https://doi.org/10.11588/diglit.9314#0196
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DEGLI SCAVI DI ANTICHITÀ NEL TERRITORIO FALISCO

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stessa, è rappresentato nella fig. 163. Un altro se ne
ebbe dalla tomba 30 del sepolcreto della Petrina
(fig. 3 A, tav. Ili A; N. XXV, 12); un altro final-
mente dalla tomba XVIII del sepolcreto di Monta-
rono, ed è rappresentato nella fìg. 99 t.

Tennero sovente il luogo di gioielli nei monili dei
nostri corredi funebri i globetti e gli anelletti di pasta
artificiale invetriata, conosciuti generalmente col nome
di porcellane egizie (p. 310). Per lo più furono disposti
a lunghi fili tutti di anelletti dello stesso colore, e
alternandovi talvolta anelletti biancastri.

Così furono composti i lunghi vezzi che si trova-
rono nella tomba 8 del quinto sepolcreto a sud di
Pizzo Piede (fig. 3 L, tav. Ili L ; N. XXXVII, 2), e
nella tomba a camera segnata col n. 73 nel sepolcreto
di Monte Cerreto (fig. 3 M, tav. Ili M; X LII, 1, 3).

gento, scoperto nella tomba XVII della necropoli fa-
lisca, è rappresentato nella tav. IX, fig. 49 ('). Un
altro, rappresentato nella tav. medesima, fig. 50, appar-
tiene alla tomba 18 del sepolcreto di Monte lo Greco
(N. XXXII, 11). Il primo è ornato con una rosetta;
nel secondo è rappresentato rozzamente un cane.

Se ne scoprirono altri cinque: due nella tomba 17
del sepolcreto di Montarano, e sono qui rappresentati
(fig. 175, 176); il terzo ed il quarto nella tomba 22
del quinto sepolcreto a sud di Pizzo Piede (fig. 3 L,
tav. Ili L ; N. LVII 9), ed anche di essi è qui offerta
la rappresentanza (fig. 177,178). Il quinto finalmente,
che pure è qui riprodotto (fig. 179), faceva parte
dell'ornamento personale della tomba 2 del secondo
sepolcreto a sud di Pizzo Piede (fig. 3 I. tav. Ili I ;
N. XLVI, 8).

Fig. 175.

Fig. 176.

Fig. 177.

Fig. 178.

Una parte di questa collana è rappresentata nella
tav. IX, fig. 43.

Sovente si usarono globetti od anelletti di smalto
giallo, e tanto fini da rassomigliare alle nostre mar-
garitine. Un filo ce ne diede la tomba XVII del se-
polcreto di Montarano, ed è rappresentato nella tav. IX,
fig. 42.

Si usarono anche pendagli di pasta artificiale in-
vetriata, per lo più rappresentanti divinità egizie, e
più frequentemente il dio Bes ('). Una serie ne è
riprodotta nella tav. IX, fig. 51-54. Il primo ed il
terzo facevano parte del ricco monile nella tomba 18
del sepolcreto di Monte lo Greco (N. XXXII, 11); il
secondo era nel monile della tomba XVIII del sepol-
creto di Montarano ; il quarto fu rinvenuto nella tomba
36 del sepolcreto della Petrina (fig. 3 A, tav. Ili A ;
N. XXVII, 2).

Uniti a tali pendagli si trovarono anche gli scarabei
di pasta artificiale invetriata. Uno di essi, legato in ar-

f1) Statuette di questa divinità, pure di porcellana egizia,
si scoprirono nella necropoli vetuloniese (cfr. Falchi, Vetulonia,
tav. VI, fig. 24; tav. Vili, fig. 7).

Intorno ad essi il eh. prof. E. Schiaparelli, che ne
esaminò le impronte, diede il parere che segue.

« Il primo (fig. 175) presenta una composizione
che non si collega con alcuna rappresentanza incisa
od impressa su scarabei egiziani. Per gli altri, se si
eccettua l'ultimo, nessuno apparisce direttamente co-
piato da quelli.

« Sopra uno (fig. 176) è rappresentato, tre volte
ripetuto, il simbolo del sole O R&, il segno
men, ed il segno iteb. Sopra un altro (fig. 177)
è il solito simbolo O Ra, come sopra, ed i segni r1^1111!
e pure come sopra, ed il segno J simbolo di
felicità.

« Sul quarto (fig. 178) il segno ^ simbolo di
giustizia, l'ureo ed il segno ^7, come sopra. I
segni e simboli su indicati sono frequentissimi sui
scarabei egiziani, ma raggruppati in modo da ripro-
durre un nome proprio od una frase, o da avere com-
plessivamente un significato simbolico ; raggruppati

i1) Esempi di scarabei simili, legati con filo d'argento, si
ebbero dalla necropoli di Tarquinii (Ann. Inst. 1874, p. 264; Mon.,
voi. X, tav. X'1, a-c), di Vetulonia (Falchi, Vetulonia, tav. VII,
fig. 17), di Bologna (Gozzadini, Scavi Arnoaldi-Veli, p. 76).
 
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