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ANTICHITÀ CRETESI

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più delle volte sono riconoscibili esclusivamente dalla
loro posizione a nuli'altro adatta che a difesa.

Porti. In un paese che ha uno sviluppo di coste,
come Creta, non poche sono le città marittime; ma
sembra che queste non fossero sempre le principali :
generalmente le città più importanti, che si trovano
nelle condizioni che abbiamo descritto, hanno sulla
costa una città secondaria col suo porto e, mentre la
prima ha importanza strategica, è riservata alla seconda
l'attività commerciale. Di queste città csaqexXioi, cor-
rispondenti alle jisaóysioi, abbiamo moltissimi esempì
in Creta ('), e vale la pena di esaminarne la struttura
comune e le differenze.

La costa dell'isola, specialmente settentrionale, al-
l'infuori della baia di Suda, ancor oggi importantis-
simo porto del Mediterraneo, non ha facili approdi.
Per le navi antiche tuttavia, questi dovevano essere
più adatti e con poche opere di aggiunta, migliorati,
onde parecchie sono le città che hanno il loro porto.
Tra queste bisogna distinguere le città essenzialmente
marittime (quali ad es. "OXovg, "Itavog, Kvdavla,
le quali, fondate forse da coloni marinai, non hanno
dentro terra che fortezze e vedette per difendersi alle
spalle, e sono grandemente sviluppate) dalle altre città
marittime che non sono altro che porti delle città in-
terne. Sembra che questo secondo sistema appartenga
ad epoca più antica e che molte città dell'interno
abbiano in seguito, in epoca ellenica, quando non era
più necessario rintanarsi nelle gole delle montagne,
perduto la loro importanza per incremento della città
costiera. Tale p. es. è il caso evidente di Gulàs e Lato
cSQÒg Ka;iaQa : mentre la prima è il più splendido
esempio di una città preellenica, centro potente e for-
tificato e non lascia che scarse tracce di stabilimento
ellenico, la seconda ha un carattere essenzialmente
greco e vi scarseggiano le memorie dell'epoca anteriore.
Un caso simile è avvenuto tra Khersonesos e Lyt-
tos; benché questa città non sia mai stata abbando-
nata, fìnanco ai tempi romani, l'altra, che è sul mare,
ha acquistato in tale periodo di tempo grande impor-
tanza: batte moneta, è adorna di grandiosi edifici,

(') Aaxuì lìjQÒg KufiuQa corrispondente a Tovka{, Stjtaia e
ZàxQOi a llQnTaog, H()tixXeiov e Mutinv a Kvmaóg, Aeprjv a FÓQ-
rvg, Kiactfing aà'ÀnreQa, Xs^aóytjaos a Avuog, JlQturaóg? ad
"Ivatot ecc., probabilmente 'JucfittuAlit ad 'hinuxoQtóviov, l'ufivovg
a Iva/tÓQior.

quali il teatro, e questi si rivelano costruiti in epoca
assai tarda. Un po' diverso è il caso di Lebena di fronte
a Gortyna, ove pare che l'importanza religiosa del
luogo, abbia prevalso su quella commerciale.

Per ciò che riguarda la materiale costruzione dei
porti, giova notare che essi sono assai spesso foggiati
uniformemente, in modo che si sceglieva un luogo
adatto pBr natura, il quale avesse da un lato del golfo
una penisoletta abbastanza elevata ed espansa nel-
l'acqua. Tale infatti è il caso di Khersonesos, di Sitia,
di Dragmòs o Grammion, di Latò asQÒg KccfiaQa, di
Minóa, di ttithymna e di Kydonia ; e ad essa sovrasta
una fortezza o vedetta, forse anche il faro. Una sco-
gliera di blocchi naturali, o talvolta costruita a qua-
droni (*), completa il chiuso del porto a guisa di
molo (2). In un caso ho riscontrato anche che nel porto
scendono in acqua i muri a raggio delle case nautiche,
simili a quelle del Pireo (3); ma tale esempio, dei
tempi a noi più vicini, non può farci argomentare del-
l'esistenza di un simile uso in epoca preellenica.

Il fabbricato delle città marittime non è, in ge-
nerale molto esteso, nè considerevole in epoca preel-
lenica ; vi sono tuttavia porti che sono vere e proprie
città (4) e piccoli porti che non possono considerarsi
che quali borgate (n).

Nomi delle città. L'esistenza di una città primaria
e di una secondaria può dare in alcuni casi la spiega-
zione di un fatto abbastanza frequente in Creta, della
pluralità cioè dei nomi di città. Talvolta il porto e la
città hanno due nomi assolutamente distinti : Istron
e Minoa, Mation, Amnissos e Knossos, Lebena e
Gortyna, Kisamos ed Aptera, Lyttos e Khersone-
sos ecc.; tal' altra lo stesso nome con epiteto cam-
biato: Aaxà csqòc KafxaQa, por distinguerla dalla
Acero!) propriamente detta ecc. Ma vi sono molti altri
casi in cui la pluralità dei nomi si applica al mede-
simo luogo, p. es. : Kaiqarog, Tqiixa e Kvmaóg, Ad-
Qiaa e ' hqacavvvn o rÓQtvva, Tdvog e 'ImxoxoQtavwv.
In questo caso bisogna ammettere che tali nomi spet-
tino a diverse epoche. Infatti, per alcuni di essi abbiamo
esplicita testimonianza della precedenza su altri, p. es.

(') Khersonesos.
(2) Ivi.

P) Khersonesos.

(4) Zr)tei(t, '/AxQog, Auitò riQng Kaft«Q«.

(5) Mrìzior, 'Afiriaóg.
 
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